di Luca Patrassi
Sembra iniziare a delinearsi la nuova giunta, le sorprese non mancano. Il sindaco Sandro Parcaroli ha annunciato la volontà di definire la squadra entro la settimana e si sta marciando in tal senso. Il primo punto risolto, a meno di contrordini formali dell’ultimo momento, è quello del numero: «nove assessori, cinque uomini e quattro donne» , ha detto oggi il sindaco durante l’intervista a Cronache Maceratesi (leggi l’articolo).
Nella Lega, presidenza del Consiglio per Francesco Luciani mentre per i due assessori sicuro è il nome di Andrea Marchiori mentre in pole, tra le donne, c’è la veterinaria Laura Laviano. L’assessore esterno voluto da Parcaroli risponde a un identikit al femminile (si attende la risposta dell’interessata) e potrebbe anche entrare come terzo in quota Lega. La civica di Parcaroli avrà due assessori: uno è l’architetto Silvano Iommi (urbanistica) e l’altro potrebbe essere Katiuscia Cassetta in odore di delega alle attività culturali (magari con il supporto esterno di Paola Ballesi). Cultura che era richiesta anche da Forza Italia per Riccardo Sacchi che a questo punto andrebbe al Turismo, altro settore importante per la strategia di sviluppo del capoluogo di provincia. Fratelli D’Italia resta ferma alle richieste di partenza: i due assessori saranno il coordinatore cittadino dei meloniani Paolo Renna e Francesca D’Alessandro mentre resta da decifrare la posizione di Pierfrancesco Castiglioni che qualcuno aveva indicato per la presidenza del Consiglio. Nel passaggio dal centrosinistra al centrodestra l’Udc manifesta un punto fermo per non perdere la bussola: la permanenza al Bilancio di Marco Caldarelli, già in squadra con Carancini. Il sindaco Parcaroli terrebbe la delega per l’internazionalizzazione e la ricerca dei fondi (europei) per i vari progetti. Resterebbero fuori il Nuovo Cdu di Mattia Orioli e diverse “primedonne”, in realtà quasi tutti maschietti, delle varie liste.
Va però affrontato, a breve, anche il discorso legato alle partecipate e all’associazione Sferisterio. La prima questione sarà quella legata all’Apm: il presidente ha un’indennità di 14.400 euro annui, i quattro consiglieri di 2880 euro. Poi c’è l’Acquedotto del Nera, partecipato dal Comune con una quota da 25%: il presidente (finora espresso dal Comune) percepisce 12mila euro, il vice 8mila. Altra partecipata significativa è il Cosmari, il Comune ha il 14% delle quote. Le indennità sono di oltre 21mila euro per il presidente,9.600 per il vice mentre i tre consiglieri oscillano dai sei ai novemila euro. Il Comune non indica direttamente i componenti ma passa attraverso l’assemblea: attualmente il presidente è, per così dire, di ispirazione maceratese. Lo Sferisterio vede presente il sindaco o un suo delegato e alcuni consiglieri che esercitano il mandato a titolo gratuito.
Anna Menghi entrerebbe in Consiglio regionale con la probabile nomina di Filippo Saltamartini in Giunta
Sul fronte della giunta regionale le squadre sono in campo e stanno scaldandosi. Dal terreno di gioco i tradizionali segnali di sfida. La Lega chiede tre assessorati e la presidenza del Consiglio, Fratelli D’Italia chiede un equilibrio territoriale che si tradurrebbe in due assessorati ciascuno per Pesaro e per Ancona, uno per Fermo e uno per Ascoli. A Macerata “resterebbe” il governatore. Operazione che suona come un calcio diretto sugli stinchi alla Lega maceratese, che ha avuto di gran lunga la percentuale più alta di tutta la regione, e un invito a mantenere la calma all’azzurro Gianluca Pasqui che pure bussa alla porta. Lo zero assessorati a Macerata porterebbe, come risultato forse non secondario per alcuni, il mancato ingresso in Consiglio regionale di Anna Menghi (nel caso di assessore Saltamartini) che pure ha avuto un ruolo importante anche nel capoluogo e dell’azzurro Fabrizio Ciarapica (nel caso che la scelta coinvolga Pasqui). Comunque ad oggi la posizione prevalente appare quella legata all’ingresso di Saltamartini. I giochi in Regione sono solo agli inizi, prosecuzione tutta da vedere con possibili colpi di scena.
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Caldarelli assessore al bilancio a mio avviso è semplicemente improponibile.
Qui non si tratta di mettere in discussione le qualità personali di Marco Caldarelli, persona sicuramente onesta e retta, ma pesano come un macigno sul suo capo la passata partecipazione alla giunta Carancini (nella cui fase finale ha avuto anche modo di avallare le scempiaggini e le bugie sui pronunciamenti della Corte dei Conti relativi agli ultimi bilanci comunali) e gli elogi sperticati fatti sino all’ultimo secondo in favore dell’ex primo cittadino.
Le opinioni sono tutte legittime, ci mancherebbe, ma coerenza allora avrebbe voluto (quella coerenza che invece ha avuto Ivano Tacconi) che, nonostante il cambio di posizione sullo scacchiere comunale dell’UDC (transitato verso il centrodestra), Caldarelli non si candidasse in uno schieramento che stava contrapponendosi alle ultime esperienze amministrative di cui lui stesso aveva fatto parte. E coerenza oggi imporrebbe che l’UDC non facesse il suo nome per entrare nell’esecutivo e che Marco Caldarelli declini un eventuale invito in tal senso.
L’UDC ha sicuramente diritto ad un posto nell’esecutivo cittadino. Ebbene, indichi qualche altro nominativo e non pretenda di ridicolizzare il Sindaco e l’intera giunta con una scelta che sarebbe incomprensibile per l’intera città.
Moltissima stima per Marco Caldarelli ma altrettanta condivisione per quanto scritto dall’Avv. Bommarito. Aggiungo che il principio di discontinuità con la passata amministrazione dovrebbe valere ancor più per la nuova, di acclarata diversità ideologica.
La campagna elettorale è finita e il Parcaroli ha vinto quindi si potrebbe smetterla con sta storia ridicola della Corte dei Conti e dei suoi pronunciamenti contrastanti che non hanno trovato fondamenti ne legali ne contabili!Quindi Caldarelli ha fatto legittimamente il suo lavoro,cosi come ha fatto la sua scelta personale per il futuro che non significa per forza rinnegare il passato o che tutto sia stato disastroso,quindi è giusto il ringraziamento a Carancini perchè evidentemente hanno lavorato in sintonia.
I MACERATESI HANNO DATO IL 52 E PASSA PER CENTO A PARCAROLI PERCHE’ SI CAMBI DIREZIONE, QUINDI MARCO CARDARELLI DEVE E SOTTOLINEO DEVE…RIMANERE FUORI DALLA GIUNTA E DA OGNI INCARICO. SECONDO ME AVREBBE DOVUTO FARE COME HA FATTO TACCONI.
Al limite dovrebbe a meno che qualcuno conti più di Parcaroli!Purtroppo la politica è questa prendere e dare e Parcaroli sta li per la politica il 52% che l’ha votato conta meno del 2 di coppe quando comanda DENARI!