“La Giunta è composta dal sindaco e da non più di 8 assessori” recita lo statuto del Comune di Macerata. E non sarà certo facile cambiarlo per Sandro Parcaroli che subito dopo il trionfo elettorale di lunedì aveva dichiarato: «Mi taglierò lo stipendio per avere dieci assessori». Per modificare lo statuto servirebbe infatti la maggioranza qualificata (due/terzi) del Consiglio comunale e quindi un coinvolgimento dell’opposizione. E comunque non si possono fare modifiche allo statuto prima di un anno dall’ultima (che era stata fatta a dicembre).
Francesco Luciani, oggi pomeriggio durante la visita di Salvini, si era seduto nel posto del presidente del Consiglio
Il centrodestra si dovrà dunque accontentare di otto assessorati più la presidenza del Consiglio, per la quale è in pole il vice-presidente uscente Francesco Luciani, il più votato nella Lega. Non c’è dunque spazio per tutte le richieste e a saltare dovrebbero essere proprio i due assessori esterni desiderati e annunciati tempo fa da Parcaroli. Non ci sarebbero margini dunque per far entrare in Giunta il presidente della Provincia Antonio Pettinari, una proposta tra l’altro non gradita a molti nel centrodestra. Parcaroli dovrà sciogliere i nodi entro la prossima settimana. Oltre a Luciani, in quota Lega è sicuro di un posto Andrea Marchiori: già lo scorso luglio il commissario regionale Riccardo Marchetti lo aveva indicato agli alleati come assessore esterno, affidando a Marchiori il coordinamento della campagna elettorale della Lega dopo che gli era stato fatto fare un passo indietro sulla candidatura a sindaco. Il terzo nome per la Lega dovrà essere una donna e si dovrebbe pescare tra le consigliere elette: Laura Orazi, Laura Laviano e Paola Pippa. Il nodo resta infatti quello delle quote rosa visto che il 40% dell’esecutivo deve essere composto da donne. Anche per questo appare naturale la nomina di Francesca D’Alessandro che andrebbe a occupare una delle due caselle a disposizione di Fratelli d’Italia in tandem con Paolo Renna (sono stati due i più votati in assoluto in questa tornata elettorale). Uno di loro potrebbe essere il vice sindaco, ruolo rivendicato oggi in conferenza dai vertici provinciali di Fdi (leggi l’articolo).
Ma a rivendicare due posti in Giunta sarà di diritto anche la civica di Parcaroli, la sorpresa più grande di questi elezioni con il 9,16%. Un risultato straordinario per una lista creata appena due mesi fa e che ha quasi raggiunto Fratelli d’Italia (comunque salita al 9,93%), quasi doppiato Forza Italia (5,35%) e tolto parecchi voti alla Lega (primo partito con il 18,05). Viene dato per certo un assessorato al più votato della civica, l’architetto Silvano Iommi, che avrebbe la delega all’urbanistica. Mentre il secondo degli eletti, l’avvocato Gianluca Micucci Cecchi, potrebbe restare fuori per il discorso delle quote rosa a vantaggio della commercialista Romina Leombruni. Non è comunque da escludere che Parcaroli possa inserire un esterno nelle quote della sua civica.
Per Forza Italia il nome è scontato: Riccardo Sacchi sarebbe pronto per l’assessorato alla cultura (che però fa gola anche ad altri). L’ultimo posto in Giunta dovrebbe andare all’Udc (2,81%) e quindi al più votato Marco Caldarelli che negli ultimi 5 anni è stato assessore al bilancio della Giunta di centrosinistra guidata da Romano Carancini. Un po’ di continuità insomma. Questa la logica, ma con Parcaroli tutti possono sognare e sembra farlo anche Deborah Pantana nonostante il flop personale (appena 29 preferenze ) e della sua lista “Civici per il Popolo della Famiglia” (0,85%). Il nuovo sindaco inizierà a entrare nel tavolo delle trattative per la composizione della Giunta da domani dopo un’altra giornata piena iniziata con l’insediamento in Comune, proseguita con un siparietto con alcuni commercianti del centro per una simbolica consegna delle chiavi della città e quindi la visita di Matteo Salvini con cui poi ha anche incontrato il vescovo Marconi (tra i primi a complimentarsi telefonicamente). Parcaroli ieri ha incontrato anche il rettore di Unimc di Francesco Adornato. E trascorrendo la maggior parte del suo tempo in centro ha individuato uno dei suoi primi obiettivi: togliere le catene da piazza della Libertà e sostituirle con degli alberi.
(m .z.)
Questa mattina l’insediamento in Comune con la consegna della fascia tricolore da parte del segretario generale Paolo Cristiano
Lunedì Antonio Pettinari è stato tra i primi a festeggiare la vittoria di Parcaroli. Il suo nome come possibile assessore ai lavori pubblici circolava da diversi giorni
Se rimane a casa Pettinari, non credo che i Maceratesi ne saranno dispiaciuti, visto che con il centro destra non ha nulla a che fare!
Giusy Governatori in pratica due esponenti del centrosinistra nella nuova giunta, questa si che è democrazia!
Caldarelli è scontato, gli assessori al bilancio non crescono sugli alberi!
Marchiori presidente del consiglio comunale
Cominciano subito a parlare senza conoscere nemmeno lo statuto della città che vanno a governare, eppure dovrebbero, non sono tutti novellini! Tra l'altro quel dieci è proprio fuori luogo, perchè se non sono intervenute variazioni potranno essere al massimo 9 in base alla legge del 2014 che per i comuni capoluoghi di provincia anche con popolazione inferiore a 100.000 (come è Macerata) è previsto un numero massimo di 9 assessori (tranne diversa previsione comunque inferiore statutaria).
Letizia Catarini non ti preoccupare tutto si risolve
... ma i galli a cantare e le pretese sono parecchie, il sindaco ha ricevuto ordini dall'invadente Salvini, dal provinciale di Fdi, dalla curia, da chi altro?
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Io sono convinto che, per un minimo di decenza e di pudore, l’UDC non proporrà, come potenziale assessore, il nominativo di Caldarelli, assessore della giunta Carancini e estimatore del mitico Romano sino all’ultimo secondo utile. E, qualora, nonostante tutto, l’UDC lo proponesse egualmente, penso che il Parca dovrebbe dire: “No, grazie”.
Quanto ai sogni di una notte di inizio autunno, penso che essi rimarranno tali: l’esito elettorale è stato, al riguardo, veramente impietoso.
Come scritto dal sempre ottimo Giuseppe Bommarito, credo anch’io che per decenza e pudore il nominativo di Caldarelli vada respinto. No, grazie!
Gli elettori hanno consegnato un mandato pieno al nuovo sindaco che come primo scoglio dovrà, a breve, sciogliere il nodo delle nomine per la futura giunta. Con una prospettiva che tenga conto che l’arco temporale di un singolo mandato potrebbe non essere sufficiente ad incidere significativamente sul futuro di Macerata, considerato che chi l’ha preceduto, anche fino a pochi giorni dalle elezioni, ha continuato a impegnare il futuro della nostra città.
Durante la campagna elettorale, nel confronto con i cittadini, Parcaroli ha dimostrato una sensibilità, soprattutto dal punto di vista umano, che mal si concilia con le consuetudini della politica cittadina, ma che è stata evidentemente apprezzata e premiata dagli elettori.
È per questo che ritengo che terrà in giusta considerazione il risultato ottenuto dalle liste che lo hanno sostenuto, perché lì vi sono le donne e gli uomini che si sono impegnati per questo risultato mettendoci la faccia.
Dunque, se non si vuole tradire il voto degli elettori, e Parcaroli è uno che rispetta gli impegni presi, per la composizione della giunta non credo che non si possa non tenere conto di due criteri fondamentali: la ripartizione proporzionale tra le liste vincitrici e il merito politico dato dalle preferenze ottenute dai candidati eletti in consiglio. Ovviamente nel pieno rispetto della pari opportunità, quindi qualora una lista spetterebbero in base ai suddetti criteri almeno due assessori, questi non potranno non essere che scelti tra la donna e l’uomo più votati di quella lista. Solo in questo modo si rispetta il voto dato dagli elettori.
Ogni altro criterio significherebbe ricorrere a logiche di partito che dovrebbero essere estranee alla richiesta di rinnovamento espressa con il voto.
Temo che le voci (rectius: dicerie) a cui fa riferimento l’articolo di Cronache Maceratesi vengano fatte girare ad arte con il chiaro intento di forzare le scelte di un uomo che sa il fatto suo. Ma Parcaroli non si farà tirare per la giacchetta.
Ovviamente un discorso a parte occorre farlo per Andrea Marchiori, in quanto è stato evidente sin dall’inizio della campagna elettorale il suo futuro coinvolgimento nell’amministrazione della città. Ha sempre lavorato alla luce del sole per il successo elettorale ottenuto e che quindi merita sicuramente un posto nella futura giunta.
Or la squilla dá segno
della festa che viene;
ed a quel suon diresti
che il cor si riconforta.
I fanciulli gridando
su la piazzuola in frotta,
e qua e lá saltando,
fanno un lieto romore:
e intanto riede alla sua Parca mensa…
Caro Peppe Caro Fabio, ripeto che parlerò, bene o male, del nuovo sindaco solamente dopo aver visto fatti concreti di amministrazione vera.
Ora mi limito solo a fare alcune considerazioni secche e “circoncise”
1) pensare che Parcaroli, ma vale per ogni sindaco, assegni il posto da assessore utilizzando un sistema diverso dalle “logiche di partito”, mi pare ingenuo.
2) l’UDC (Uniamoci Dove Conviene) se non sarà possibile far nominare assessore Pettinari, farà senz’altro nominare Caldarelli, e lo trovo anche giusto.
3)il fatto che uno degli esponenti più in vista e più votato dell’UDC (Uniti Dalla Convenienza) si ritrovi a fare l’assessore, dopo che lo è stato giorni prima con l’amministrazione precedente di altro colore, è l’effetto logico del passaggio di detto partito da una sponda all’altra.
4)mia moglie mi aveva detto che chi girava per i negozi sostenendo la candidatura di Parcaroli le aveva assicurato che, se eletto, avrebbe rinunciato al compenso, ora leggo “taglierò” (non toglierò) per nominare 10 assessori, quindi non potendolo fare (lo sapeva già?) non taglia e non toglie.
5) secondo me la “sognatrice” con i suoi 29 voti sarebbe veramente un’ottimo assessore, visto che Macerata deve ritornare a sognare, se lo puoi sognare lo puoi fare, se chiudi gli occhi puoi vedere Matteo Ricci in giro per Macerata ecc., la farei “assessore alle penneche”.
Mi sento con questo post di ringraziare davvero di cuore tutti quelli che negli anni si sono impegnati tramite questo giornale nella critica anche feroce nei miei confronti, perche’ alla fine anche loro hanno contribuito a farmi ricevere il prossimo 3 ottobre il Premio Adriatico sezione Marche come “Politica vicina alla gente”. Un premio che mi onora e mi stimola a continuare a stare vicino alle persone. Tanto per chiarire, anche se so che non serve: quando mi e’ stato chiesto in passato perche’ serviva, di mostrare il mio peso elettorale personale l’ho fatto ed ho sempre avuto dei numeri importanti come tutti sanno,quindi su questo fronte non ho nulla da dimostrare ancora; invece stavolta l’obiettivo era un altro e piu’ importante a mio modesto parere : quello di aiutare a far vincere la coalizione di centro destra a Macerata al primo turno, senza interferenze per Sandro Parcaroli, che e’ davvero una brava persona.. Cosi’ e’ stato e cosi’ abbiamo vinto. Ora al centro destra unito e compatto, senza piu’ le chiacchiere da bar, aspetta una nuova prova: quella di saper governare.
Le chiavi della città vengono consegnate dalle autorità cittadine a ospiti illustri.
Non da un gruppo di commercianti (che rappresentano solo sé stessi) alle autorità cittadine…
Caro Cesare Valenti, tutti i centri storici, Macerata compresa, muoiono senza i commercianti. E ggiungo, senza gli uffici pubblici, che portano aiuto ai commercianti.
L’ho già scritto: la piazza della Libertà dovrebbe essere utilizzata come parcheggio, proprio per favorire commercio e uffici pubblici e magari pure le banche, come un tempo esistevano nel centro e il centro era vivo. Il sindaco vuole metterci gli alberi? Non so che dire: un tempo c’era sotto il municipio una vasca zampillante con fiori, poi una fioriera. Staremo a vedere…