Alberto Cicarè
di Federica Nardi
I selfie dal balcone del Comune con Matteo Salvini, i commercianti che gli consegnano le chiavi della città e poi l’incontro con il vescovo Nazzareno Marconi. Le scene viste ieri a Macerata dopo l’insediamento ufficiale di Parcaroli, al netto dei festeggiamenti per una vittoria schiacciante al primo turno del centrodestra, hanno lasciato diverse persone interdette. Sia per aver organizzato un appuntamento politico nella sede di rappresentanza della città (dove non esiste solo la Lega) tra l’altro creando assembramenti senza mascherine, sia per i discorsi fatti (Salvini ha consigliato al neo sindaco di considerare la bibbia e il programma elettorale come testi sacri), che cozzano e non di poco con la laicità che dovrebbero almeno all’apparenza garantire le istituzioni civili. Tra i perplessi Alberto Cicarè, candidato sindaco di Strada comune che ora entrerà in Consiglio comunale.
«Speriamo che non ci siano cinque anni così – dice -. Quelli di ieri sono segnali di scarso rispetto per le istituzioni. Non dico tanto per le procedure ma per l’istituzione, che riguarda tutti. Il Comune, il Consiglio comunale…Certi luoghi richiedono rispetto, non tanto formale, ma perché sono simboli di una città e di una forma di democrazia. Il fatto che si sia prestato a richiedere le chiavi della città da una decina di commercianti, l’affaccio al balcone di un leader di partito che con la città di Macerata ha poco a che spartire se non a livello di propaganda personale ed elettorale, non va nella direzione che ci auguriamo. Può esserci lo sbaglio iniziale, noi controlleremo che cose del genere non succedano più». Sull’incontro con il vescovo Cicarè preferisce «non commentare. Se Salvini ha chiesto di parlare con il vescovo bene, spero che non sia accaduto il contrario. Sarebbe una cosa un po’ strana».
Alcuni commercianti hanno consegnato a Sandro Parcaroli “le chiavi della città”
Cicarè entrerà in Consiglio dopo un buon risultato complessivo delle due liste che l’hanno sostenuto: la sua civica Strada comune e Potere al popolo complessivamente hanno garantito al candidato un 4,44%. «Per noi è un punto di partenza molto buono, date le forze in campo e il fatto di non avere un’esperienza precedente, né grandi mezzi di comunicazione come le altre liste. Ci consente di stare dentro le istituzioni e di cominciare un lavoro diverso a prima, portando i nostri punti programmatici almeno a livello di proposta».
Sandro Parcaroli si insedia in Comune «Farò sognare Macerata, questa fascia mi dà la forza» (Video)
E dura da digerire la batosta che hanno preso
I vigilantes....
Lei rispetti la volontà dei cittadini
Come le guardie rosse. Che boiate. Poi si domandano perché perdono.
Se vi ricordate la vittoria di Maulo, sul “balcone” se ne videro di peggio, quindi zitti!!
Io non ho capito perché discutono ,,,,,,,chi ha vinto si affaccia e allora ?Non perdete tempo a discutere del nulla .....andate avanti su
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati
Ma cosa volete vigilare?! Avete distrutto una Città, una Provincia ed una Regione e ancora avete la sfacciataggine di fare gli arroganti? Non avete limiti!!!
Comunque tranquilli! Per calmare i vostri bruciori di stomaco subito dopo le elezioni è stato pubblicato un elenco di farmacie che offrono gratuitamente Citrosodina a tutti quelli che mostrano la tessera al PD o ai 5S!!!
Ma anche Cicarè andò dal vescovo. O no?
https://www.cronachemaceratesi.it/2020/07/28/cicare-a-colloquio-col-vescovo-siamo-su-posizioni-differenti-ma-ci-sono-sensibilita-comuni/1429649/
Vuole operare un distinguo?
Ma smetteteva di rompere le scatole, avete perso zitti e muti.
Faccio rispettosamente notare ai commentatori disinformati che:
– Alberto Cicarè non era il candidato sindaco del centrosinistra ma il candidato di una coalizione composta da “Potere al popolo” e “Strada comune”. Tali forze politiche sono state sempre contrarie all’amministrazione Carancini e alternative rispetto alla coalizione che ha sostenuto Narciso Ricotta. Quindi non c’entrano nulla con il PD.
– Cicarè, come tutti i candidati sindaci, ha raccolto l’invito del Vescovo (cosa ben diversa dall’andare dal Vescovo) e, a proposito dell’incontro dello stesso Vescovo con Salvini, si chiede legittimamente chi sia stato il promotore dell’incontro.
Questo ad onor di cronaca e di verità. Precisando che chi scrive è un sostenitore di Ricotta e non di Cicarè.
Per il sig. Savi. Se l’incontro con il vescovo è opportuno, è opportuno è per tutti e non soltanto per Cicarè. Evidentemente la coerenza non è una qualità scontata.
Vi anticipo il cattivo sono io,il comunista cosi come mi hanno apostrofato(per non parlare di chi mi ha mostrato i pugni al comizio della Meloni)prima che qualcuno si agiti per quello che dirò.Continuo a pensare che sia la Meloni che Salvini siano riusciti nel loro intento di creare odio tra i loro estimatori nei confronti di chi la pensa diversamente,basta leggere i vari commenti post elezioni:(non che prima fossero migliori)Malox,citrosodina,zitti e muti,zecche,sinistrati,pidioti.Una volta c’erano olio di ricino manganello e lampioni”addobbati e il clima non è tra i più sereni per tutti,quindi una maggior cautela sarebbe auspicabile per tutti.E’ vero le elezioni hanno portato Acquaroli e Parcaroli ad amministrare la Regione e la Città,ma dovranno rappresentare tutti e quindi come è successo in questi anni verso chi Governava è lecito che chi ha dei dubbi li possa esprimere liberamente anche perchè penso tutti vogliamo che i problemi si risolvano(sanità,ricostruzione in primis)e se ci riuscirà il cdx tanto di cappello altrimenti sarà altro tempo perduto.Il dibattito è il sale della democrazia,se costruttivo.
Per il sig. Iacobini:
Se la mettiamo sull’opportunità, io ho sempre pensato alla politica come ad una cosa laica che dovrebbe prescindere dalle confessioni religiose. E’ il famoso e sacrosanto concetto di laicità dello stato che dovrebbe vigere ovunque, non solo qui. Il nostro Vescovo tuttavia ritiene opportuno incontrare tutti i candidati sindaci prima di ogni tornata elettorale ed è liberissimo di farlo (anche se a me, dico la verità, questa cosa non piace affatto e se fossi candidato sindaco non credo che raccoglierei l’invito). Fin qui tutto bene. Il problema nasce quando il sindaco neo eletto si reca da lui insieme al leader del suo partito: ecco, questo non mi sembra “opportuno”. A tal riguardo Cicarè giustamente si chiede: chi è stato il promotore dell’incontro? Il Vescovo o Parcaroli e Salvini? Lei capisce che, a seconda della risposta, la questione assume due valori e due “opportunità” ben diverse.
Tutto qui.
Sig. Cocarè, ma non altro di più interessante da pensare al posto di guardare i balconi di Macerata?
ops, mi scuso per l’errore involontario di battitura!!!
intendevo chiaramente scrivere CICARÈ!!!!
Per il sig. Savi. A me pare che non ci sia grande differenza tra sollecitare l’incontro al vescovo o essere da lui chiamati. È una questione di lana caprina. Ciò che conta è il fatto che si riconosce l’autorità del vescovo. In questo senso Cicarè è della stessa idea (e pasta) di Parcaroli.
@Poloni e “gli insegnanti di sostegno per Parcaroli” ( cito Sciapichetti)cos’è se non incitare all’odio ed ancor più grave alla denigrazione pubblica?
@Aldo Iacobini
Signor Iacobini, faccio un ultimo tentativo poi mi arrendo. Il Vescovo Marconi ha inaugurato cinque anni fa una prassi: ogni candidato sindaco viene invitato ad un colloquio preliminare volto a capire – suppongo – quanto il suo programma collimi con quello del cristianesimo. Prassi a mio modo di vedere alquanto discutibile ma sicuramente legittima. Prima delle ultime elezioni tutti i candidati sindaci sono stati ricevuti dal Vescovo e, con lui, hanno discusso e si sono confrontati. Ritengo, ma posso anche sbagliare, che il Vescovo si sia fatto una idea e che abbia appoggiato il candidato che, più degli altri, lo abbia convinto. E fin qui – ribadisco ancora una volta – tutto è legittimo.
Una volta vinte le elezioni, Parcaroli e Salvini si sono recati nuovamente dal Vescovo. Per fare cosa? Per ricevere una benedizione “speciale” o per festeggiare una vittoria? Lei capirà che, in un caso o nell’altro, questa sorta di “processione” dal comune fino a piazza Strambi è del tutto inusuale e, per certi versi, ambigua.
Di sicuro, almeno a mia memoria, non è mai avvenuta in precedenza. E, purtroppo, non sono più giovanissimo.
Cordiali saluti.
Sig. Savi. Concordo in pieno con il suo ultimo commento e aggiungo che un uomo politico dovrebbe osservare la laicità dello Stato e che un programma politico non può essere messo a confronto con il Cristianesimo perché appartengono a due sfere diverse. Non si possono confrontare i chilogrammi con i metri!