«Le scene di ieri in Comune?
Vigileremo che non accada più»

MACERATA - Alberto Cicarè, candidato di Strada Comune eletto in Consiglio, commenta la visita di Matteo Salvini al neosindaco Parcaroli, con i selfie dal balcone del municipio. "No comment" sull'incontro con il vescovo: «Se hanno chiesto loro di parlare con lui bene, il contrario sarebbe un po' strano»

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Alberto Cicarè

 

di Federica Nardi

I selfie dal balcone del Comune con Matteo Salvini, i commercianti che gli consegnano le chiavi della città e poi l’incontro con il vescovo Nazzareno Marconi. Le scene viste ieri a Macerata dopo l’insediamento ufficiale di Parcaroli, al netto dei festeggiamenti per una vittoria schiacciante al primo turno del centrodestra, hanno lasciato diverse persone interdette. Sia per aver organizzato un appuntamento politico nella sede di rappresentanza della città (dove non esiste solo la Lega) tra l’altro creando assembramenti senza mascherine, sia per i discorsi fatti (Salvini ha consigliato al neo sindaco di considerare la bibbia e il programma elettorale come testi sacri), che cozzano e non di poco con la laicità che dovrebbero almeno all’apparenza garantire le istituzioni civili. Tra i perplessi Alberto Cicarè, candidato sindaco di Strada comune che ora entrerà in Consiglio comunale.

Salvini_Parcaroli_Sindaco_FF-10-325x217«Speriamo che non ci siano cinque anni così – dice -. Quelli di ieri sono segnali di scarso rispetto per le istituzioni. Non dico tanto per le procedure ma per l’istituzione, che riguarda tutti. Il Comune, il Consiglio comunale…Certi luoghi richiedono rispetto, non tanto formale, ma perché sono simboli di una città e di una forma di democrazia. Il fatto che si sia prestato a richiedere le chiavi della città da una decina di commercianti, l’affaccio al balcone di un leader di partito che con la città di Macerata ha poco a che spartire se non a livello di propaganda personale ed elettorale, non va nella direzione che ci auguriamo. Può esserci lo sbaglio iniziale, noi controlleremo che cose del genere non succedano più». Sull’incontro con il vescovo Cicarè preferisce «non commentare. Se Salvini ha chiesto di parlare con il vescovo bene, spero che non sia accaduto il contrario. Sarebbe una cosa un po’ strana».

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Alcuni commercianti hanno consegnato a Sandro Parcaroli “le chiavi della città”

Cicarè entrerà in Consiglio dopo un buon risultato complessivo delle due liste che l’hanno sostenuto: la sua civica Strada comune e Potere al popolo complessivamente hanno garantito al candidato un 4,44%. «Per noi è un punto di partenza molto buono, date le forze in campo e il fatto di non avere un’esperienza precedente, né grandi mezzi di comunicazione come le altre liste. Ci consente di stare dentro le istituzioni e di cominciare un lavoro diverso a prima, portando i nostri punti programmatici almeno a livello di proposta».

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