di Laura Boccanera
Acquisti online, acquisti su appuntamento, sanificazioni dei capi sì o no? In attesa di avere risposte contenute nel decreto per la riapertura, i titolari dei negozi di abbigliamento, in vista del 18 maggio hanno iniziato ad attrezzarsi per poter operare in sicurezza e incontrare di nuovo i clienti. Manca ancora un protocollo che individui in maniera inequivocabile cosa occorre fare per poter riprendere l’attività, ma sicuramente il distanziamento sociale e l’utilizzo della mascherina saranno i pilastri su cui si reggerà la prevenzione all’interno dei negozi. E intanto i commercianti non vedono l’ora di ricominciare, armati di una buona dose di ottimismo e di voglia di fare.
Da Macerata a Civitanova i dubbi e le speranze sono gli stessi: «abbiamo iniziato a pulire – spiega Cinzia Mancuso della boutique Cherie – abbiamo effettuato la pittura dei muri e lavato le tende e prima della riapertura al pubblico faremo un’ulteriore sanificazione. Al momento non sappiamo cosa ci verrà detto di fare, ma anticipando i tempi abbiamo deciso che forniremo alle clienti i guanti all’ingresso e l’igienizzante. Si potrà entrare solo con la mascherina e abbiamo previsto appuntamenti visto che il negozio è di 45 metri quadrati e non si potrà entrare più di uno alla volta. Poi continueremo con lo shopping online quindi le clienti avranno anche la possibilità di acquistare a distanza e di fare solo il ritiro in negozio. Una strategia commerciale che nella quarantena mi ha aiutato molto e ho visto che molti degli acquisti provenivano dalle mie clienti più affezionate». Per la sanificazione dei capi invece si attende di conoscere cosa prevederà il decreto: «noi abbiamo il vapore a 100 gradi, ma prima di utilizzarli sui capi attendiamo di capire cosa verrà prescritto».
Non ci sono problemi di distanziamento sociale invece da QStore a Piediripa: «Abbiamo uno spazio di 320 metri quadri e il distanziamento sociale non è un problema – spiega Massimo Quatrini – né all’interno del negozio né in prossimità della cassa, dove per altro abbiamo messo dei distanziatori a terra per garantire un metro dall’operatore. Abbiamo già acquistato 200 mascherine chirurgiche e 100 FFp2 da distribuire ai clienti e posizionato all’ingresso il distributore di igienizzante con la fotocellula. Domani sanificheremo i locali e poi procederemo con la pulizia. La sanificazione dei capi ancora non è prevista. Credo si tratti di abituarsi all’idea, alla fine c’è di peggio, questo è il male minore».
Anche a Civitanova i negozi del centro attendono direttive prima di effettuare investimenti che potrebbero rivelarsi inutili. «Faremo ciò che ci verrà detto – spiega Sonia Romagnoli dell’omonima boutique – molti ancora gli interrogativi su come far provare gli abiti, come sanificare. Per questo periodo sono stata proprio ferma, è andata avanti solo la promozione e la comunicazione online con la presentazione dei nuovi capi per rimanere vicini alla nostra clientela e dare un segnale che comunque ci siamo e siamo positivi e pronti a ripartire».
Non si è mai fermata nei social neanche Annalisa Turchi di Rosso Porpora in corso Umberto che vorrebbe anche approfittare della possibilità che pare verrà data ai negozianti di occupare il suolo pubblico per allestire un gazebo con divano e sedute per la clientela in attesa di entrare nel suo negozio: «Abbiamo clienti che provengono da fuori città e prevederemo un ingresso su appuntamento così da non far attendere. In questo periodo siamo andati avanti con la comunicazione social – racconta – e attualmente sto pulendo il patio esterno che si trova dietro il negozio. Il locale è piccolo, di 45 metri quadrati per cui si potrà entrare uno alla volta. Abbiamo fatto arrivare la nuova collezione e non vediamo l’ora di riprendere. Posso immaginare che ci sarà una settimana o due di rodaggio per capire un po’ come abituarci, ma confidiamo che utilizzando mascherine e guanti si possa svolgere il nostro lavoro abbastanza normalmente». In attesa di riaprire anche Valentina Corradini di Lovers 71: «al momento non ho ancora fatto niente. Non mi va di spendere soldi che non ci sono in macchinari o prodotti che non si sa se dovranno essere utilizzati oppure no. Sulla sanificazione dei capi non ci si capisce ancora niente, spero che il ferro vapore verticale sia sufficiente. Sono totalmente ancora in stand by e aspetto il protocollo».
Di questo passo nessuno comprerà più nei negozi.... a sto punto é più semplice acquistare su internet.... sarà un vero macello..
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Dovete riaprire tutti, subito e come prima. Disubbidienza sociale contro una classe dirigente di golpisti che ha inventato una malattia terribile per impoverirci e schiavizzarci.