Macerata, renziani in pressing:
«Sindaco faccia scelte coraggiose
Le famiglie hanno bisogno d’aiuto»

L'INTERVENTO di Antonello De Lucia, coordinatore provinciale di Italia Viva, che propone all'amministrazione comunale alcune misure economiche da adottare

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Antonello De Lucia

 

«Il periodo che stiamo vivendo richiede il coraggio di scelte chiare da parte di chi ha l’onere di amministrare». E’ quanto sostiene Antonello De Lucia, coordinatore provinciale di Italia Viva, che si rivolge al sindaco di Macerata Romano Carancini («che in tante occasioni in passato ha dimostrato di non temere di prendere decisioni nette quando lo ha ritenuto opportuno») e a tutta l’amministrazione («la quale – specifica – è chiamata oggi a dimostrare quali sono le priorità a cui tiene di più»).  «Per me oggi non c’è nulla di più importante che aiutare chi si trova in difficoltà e, lo sappiamo tutti, dopo la tragedia sanitaria stiamo correndo incontro a quella economica e sociale – continua De Lucia – E’ vero, come è stato detto in queste settimane in Consiglio comunale da alcune voci della maggioranza, che ci sono cose che possono essere affrontate solo dallo Stato attraverso il Governo. Ma è altrettanto vero che ci sono atti concreti nella piena disponibilità di chi amministra oggi il territorio, come ci stanno dimostrando molti esempi in giro per l’Italia. La strada giusta per me è quella di un Fondo dedicato, alimentato da risorse derivanti dalle mancate spese di questi mesi da aggiungere alla disponibilità di circa 2 milioni di euro derivanti dal blocco dei mutui del Comune. Sono giorni che se ne parla, si prenda questa scelta senza indugi, ma soprattutto con indicazione chiara delle priorità». L’attenzione di Italia Viva è rivolta in particolare ai commercianti, gli artigiani e le piccole imprese, ferme da tre mesi. «Alle misure del Governo centrale, ahimè ad oggi insufficienti – aggiunge il coordinatore provinciale dei renziani – il Comune aggiunga la sua parte, che è importante sia come sostegno concreto che come segno per la nostra comunità. Un’idea concreta potrebbe essere quella di esonerare dal pagamento della Tart tutte queste attività economiche (anche considerando che erano in previsione degli aumenti percentuali per il 2020); si preveda inoltre un contributo per il pagamento del canone di locazione per i locali privati: il Comune ha fatto la sua parte sospendendo i canoni dei locali di sua proprietà, bene, ma anche chi esercita l’attività in un locale di proprietà di un privato deve essere aiutato. Sarebbe già utile un contributo percentuale sul canone, in modo da alleggerire la già difficile mancanza di liquidità. Ho saputo che si sta pensando di dare in concessione il suolo pubblico alle attività commerciali in maniera agevolata. Bene, si proceda incentivando il più possibile la vera ripartenza commerciale, anche pensando di intervenire sulla gestione dei parcheggi e dei pedaggi in alcune zone».

Per De Lucia però, oltre alle misure urgenti, è fondamentale avere una strategia di lungo respiro. «Al netto di queste misure urgenti – prosegue infatti – non ci dimentichiamo che la città è ancora in cerca di una vera strategia economica di rilancio per il prossimo futuro. Di questo avremo senz’altro modo di parlare, ma la crisi da Covid-19 interviene su un tessuto economico già fragile ed in cerca di identità; chi amministra e chi ambisce ad amministrare si faccia portatore di una visione chiara della città. Sul centro storico se ne sentono di cotte e di crude un po’ ovunque, ma è evidente che manca una vera visione strategica condivisa da tutti; senza contare che è ormai in uso occuparsi dei singoli pezzi perdendo di vista l’insieme, di cui fanno parte le cosiddette periferie, prime tra tutte Piediripa, Sforzacosta e Villa Potenza, per le quali non mi pare di aver sentito granché. Ma, appunto, ci sarà modo di parlare di queste cose, mi auguro, nel corso delle prossime settimane, perché senza una visione chiara e strategie con obiettivi misurabili sarà impossibile ridare slancio alla città».

Infine De Lucia affronta il nodo delle famiglie in difficoltà economica e di chi tornando al lavoro con le scuole chiuse non sa dove lasciare i propri figli. «Il Comune – spiega – anche in questo ha la possibilità di fare la sua parte. Ci sono spazi di proprietà del Comune che potrebbero essere dedicati ad attività per i più piccoli che in questo modo, adottando tutte le misure di sicurezza necessarie, potrebbero trascorrere alcune ore di svago in piena sicurezza, dando così anche una grande mano alle famiglie. Si potrebbe fare appello alle tante associazioni cittadine per dare una mano nella gestione di questi servizi per i più piccoli, sono certo che non mancherebbe una pronta risposta. Si può fare, richiede ovviamente una certa complessità organizzativa ma non è impossibile, va fatto con serietà e prestando la massima cura alle procedure di sicurezza, ma è fattibile, come dimostrato da tanti esempi da cui si può trarre spunto. Ricordo inoltre che abbiamo avuto in questi mesi del personale comunale scarsamente utilizzato a causa del lockdown. Non voglio parlare di quello che si sarebbe potuto fare – prosegue De Lucia – perché con il senno del poi siamo tutti bravi; ma oggi possiamo occuparci di quello che ci aspetta da qui in avanti ed io penso che anche queste risorse siano preziose e da mettere in campo per aiutare chi è in difficoltà. Un esempio? Penso ad esempio ai nostri bravi cuochi, il Comune potrebbe usare il Fondo straordinario anche per dedicare risorse per la preparazione di pasti da asporto per le famiglie in difficoltà, che ci sono e sono molte di più di quanto si pensi. E il lavoro impagabile della Caritas e delle tante associazioni di volontariato in questo ambito non deve essere un alibi per non aggiungere altri aiuti. Un altro aspetto da tenere in considerazione in questa direzione, inserendolo nelle previsioni del Fondo, ha a che vedere con la ripresa delle attività scolastiche a settembre: si pensi ad esempio fin d’ora a come aiutare le famiglie con il sistema dei trasporti e degli scuolabus (che necessariamente potranno trasportare meno passeggeri e sarà necessario garantire un numero maggiore di corse). Un’ultima nota: sappiamo tutti bene che le disponibilità economiche che il Comune ha in questo momento saranno seguite anche dai mancati introiti che necessariamente si verificheranno, ma questo non è il tempo di fare i conti della serva, le risorse oggi ci sono, è una questione di scelte politiche. Questo è il momento della generosità, senza dimenticare che ogni attività che chiude oggi corrisponde ad una famiglia senza sussistenza domani, con il conseguente impoverimento del tessuto cittadino ed ulteriori mancate entrate per il Comune stesso. Insomma – conclude De Lucia – io sono convinto che questo sia il tempo del coraggio e della visione che competono alla politica. Le priorità per me sono i nostri concittadini che fanno commercio, artigianato e piccole attività economiche uniti alle famiglie maceratesi; sono fiducioso che queste priorità possano essere condivise da chi ha l’onore e l’onere di amministrare la città e da chi auspica di poterla amministrare in futuro. Una cosa è certa, chi ha oggi la possibilità di decidere si assumerà le responsabilità delle scelte che deciderà di sostenere o meno»

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