Aggiornamento delle 20 – La Giunta ha approvato due atti di indirizzo (per attività di estetica e parrucchieria) con cui sostanzialmente fa proprie le richieste della categoria e chiede alle autorità competenti che l’apertura di queste attività «avvenga il prima possibile e comunque non oltre la data del 18 maggio». L’atto di indirizzo, spiega il Comune in una nota, sarà inviato al prefetto Iolanda Rolli e a Luca Ceriscioli, presidente della Regione, chiedendo loro di «rappresentare nelle sedi opportune il disagio della categoria di estetiste e parrucchiere» e anche di «accogliere le loro legittime e auspicate richieste» per «evitare tutte le conseguenze negative cui il settore nonché l’intera economia attualmente rischia».
***
di Francesca Marsili
«Sterilizziamo e imbustiamo con autoclave tutti i nostri strumenti. Il kit di slip, ciabattine e tappetini è usa e getta e lavoriamo su appuntamento a porte chiuse trattando il cliente one to one. Già in condizioni di normalità rispettiamo norme rigorose in materia di prevenzione e salute pubblica, a queste abbiamo proposto di aggiungerne altre. Il nostro lavoro è stagionale, attendere un altro mese significherebbe perdere il lavoro di un anno. I clienti ci chiedono di riaprire». Sono deluse e amareggiate le titolari dei centri estetici di Tolentino dopo aver appreso che saranno le ultime a riaprire i battenti nella Fase2. Non ci stanno e in un incontro col sindaco Giuseppe Pezzanesi ieri sera (oggi dal primo cittadino è andata anche una delegazione di parrucchieri), dove hanno presentato un elaborato con proposte dettagliate, hanno chiesto al primo cittadino di interfacciarsi col Governatore Luca Ceriscioli, affinché si sviluppi un metodo per anticipare la riapertura dei saloni di bellezza rispetto alla data fissata dal governo prevista per il 1 giugno. Alla riunione, a cui erano presenti anche il vicesindaco Silvia Luconi e il delegato al commercio Andrea Crocenzi, le estetiste hanno stilato un’ipotesi di protocollo aggiuntivo che garantisca la massima sicurezza e permetta di accorciare i tempi già fissati. Aspettavano il semaforo verde per ricevere nei loro saloni e sono rimaste allibite sentendo il premier Giuseppe Conte pronunciare una data che nessuna di loro aveva previsto. E’ un appello accorato quello che le estetiste di Tolentino rivolgono al presidente Ceriscioli, chiedendo un’attenzione particolare a un settore costretto a restare fermo nel periodo più rigoglioso e che rischia di essere completamente inghiottito dall’abusivismo. «Di norma sanifichiamo già cabine, mobilio, sedute e lettini. La biancheria in cotone come accappatoi, asciugamani, e i camici da lavoro che prima veniva lavata e igienizzata, può essere sostituita con quella in tnt usa getta esattamente come i guanti, le mascherine e copri scarpe. Garantiamo la presenza di un solo cliente per volta in area reception, spogliatoi, servizi igienici limitatamente al tempo strettamente indispensabile all’erogazione del servizio/trattamento -sostiene la categoria che vuole riaprire e vuole farlo in condizioni di massima tutela- Va fatto tutto con grande coscienza e attenzione».
Totale la disponibilità del sindaco Pezzanesi il quale – nel corso della riunione – ha contattato telefonicamente il presidente Luca Ceriscioli condividendo con lui i vari punti proposti e promuovendo la riapertura anticipata di un comparto che ha già normative igieniche molto stringenti. «Mentre l’intensificazione delle pratiche abusive con estetiste a domicilio rende la situazione non più sostenibile – spiegano le titolari dei saloni di bellezza – non ci sentiamo affatto tutelate nonostante la professionalità con cui abbiamo sempre operato. In un momento in cui la nostra categoria sta pagando un prezzo altissimo in termini economici, se il Governo ritiene che debbano essere definite ulteriori condizioni, che le definisca da subito per consentirci di riaprire al più presto». Reinventare la loro attività a cui il lockdown da Coronavirus ha inferto un colpo durissimo anche attraverso la vendita on line di prodotti, è l’idea proposta dalle imprenditrici dell’estetica nella riunione di ieri. A supporto dell’iniziativa l’amministrazione, si è subito relazionata con l’ufficio commercio del comune di Tolentino per cercare di modo di velocizzare l’eventuale iter burocratico per l’apertura di una scia (segnalazione certificata inizio attività). Il sindaco questa mattina ha inoltre ricevuto una delegazione di 4 parrucchieri, in rappresentanza di quasi tutti i colleghi: Giuseppe Ruggeri, Igor Galassi, Daniela Ciccarelli e Michela Farabolini. Anche loro hanno portato le proposte per anticipare l’apertura: obiettivo 18 maggio. «Abbiamo presentato un testo che è stato sposato dall’intera amministrazione e che questa sera procederà a deliberare in giunta. Oltre al testo abbiamo anche chiesto al sindaco di incaricate le forze dell’ordine competenti, sul proliferare dell’abusivismo, molti colleghi si recano nelle abitazioni per fare i capelli, mettendo a rischio la salute di tutti». Questo il documento che verrà portato in delibera dalla giunta Comunale: i parrucchieri di Tolentino sono pronti ad accogliere i clienti nei loro saloni, garantendo la sicurezza loro, dei dipendenti e dei clienti, con una perfetta igienizzazione dei locali, indossando mascherine, guanti, mantelline e asciugamani monouso, lavoro solo su appuntamento e un cliente alla volta per ogni operatore, sempre mantenendo la distanza di sicurezza, gel igienizzante ad ogni postazione, alla cassa e all’ingresso del salone. I clienti potranno entrare solo se muniti di mascherina e guanti, senza essere accompagnati da nessuno, salvo persone con diritto di accompagno e bambini al di sotto di 10 anni, l’attesa non sarà possibile all’interno del salone ma solo all’esterno, ogni postazione sarà sanificata prima di accogliere il nuovo cliente, a fine giornata il salone sarà nuovamente santificato con i dovuti prodotti, avere la possibilità di orario libero e di lavorare 6 giorni su 7.
Ciarapica sta con i parrucchieri: «A Civitanova 150 attività nello sconforto»
«Parrucchiere ed estetiste a domicilio: stop a chi lavora abusivamente»
«Io parrucchiere di terza generazione, ho superato il sisma Ora mi mancano gli abbracci»
Più si prolungherà la chiusura più gli abusivi avranno campo libero
mica se ne po' piu'
Non capisco dove sta l'impedimento!!!!
Ma che bisogno c'è di presentare ecc... Questi vanno aiutati... O lo stato si accolla le spese e nn le misere 600 euro oppure devono aprire... Si è più sicuri in questi posti dove il rapporto sarà 1 a 1 ke in un supermercato dove invece zona frutta e verdura c'è sempre assembramento... Perciò su nn stiamo tanto a discutere e aiutiamo queste categorie...ovviamente il buon senso prima di tutto
Allora aprite pure i ristoranti, i bar, le palestre...li la distanza è maggiore...
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati