di Alessandra Pierini
Un enorme punto interrogativo incombe sulle manifestazioni fieristiche della provincia di Macerata. Il settore, pur in crisi rispetto al passato, rappresenta un importante riferimento economico con un indotto tutt’altro che trascurabile. Da una parte il centro fieristico di Civitanova, diventato Covid Center, non sarà più disponibile per almeno qualche anno. Dall’altra il centro fiere di Villa Potenza che era già pronto ad un importante intervento di ristrutturazione poi rinviati a causa di un ricorso dopo l’attribuzione dei lavori. La valle del Potenza ha potuto contare finora su almeno 8 eventi l’anno con significativo flusso in media di 10mila persone per ognuno. Gli eventi primaverili sono saltati tutti, qualcuno tenterà di recuperare nella fase autunnale ma il divieto di assembramenti non gioca certo a favore di queste manifestazioni che sull’assembramento sono praticamente basate.
«Il settore fieristico è stato messo in ginocchio spiega Paola Casoni, assessore alle Attività produttive del Comune di Macerata – La difficoltà più grande per noi è che il nostro centro fiere, per caratteristiche strutturali, ha due periodi di attività primavera e autunno. Il Covid è arrivato nel momento più intenso. Inizialmente c’era speranza di recuperare, ora cominciamo a prendere coscienza che il recupero non sarà possibile per tutti. Noi come organizzatori abbiamo previsto di far slittare la Raci a settembre». Il problema non è l’indotto diretto per l’amministrazione che mette a disposizione il Centro fiere a cifre molto contenute: «Quello che ci preoccupa è l’indotto indiretto legato a quel tipo di economia. Dal suo venir meno consegue un impoverimento diffuso. Ci siamo chiesti come possiamo aiutare gli organizzatori ma la riduzione delle tariffe di affitto sarebbe veramente qualcosa di irrisorio. Quello che stiamo cercando di fare è dare disponibilità a riprogrammare le fiere». Il Covid ha fatto anche slittare i lavori. «Avremmo dovuto iniziare alla fine della primavera, inizio estate dopo l’esito del ricorso. Ora dovremo riprogrammare l’intervento anche se con l’azienda avevamo previsto l’ipotesi di lavorare lasciando aperto comunque il centro e rendendolo sempre operativo in alcune aree. Dovremo ricalibrare il tutto».
Tra gli organizzatori c’è Marco Crescenzi di Service Promotion. Tra gli appuntamenti che aveva programmato due Fiere dell’Usato e la Fiera dell’edilizia a Villa Potenza, oltre all’Edil Expo. «Siamo nelle mani del virus – esordisce Crescenzi – saremo gli ultimi a ripartire. Quindi come attività siamo completamente fermi con prospettiva fatturato zero nel 2020 e una grossa incognita su quando riprenderemo. Oltre all’aspetto legislativo bisognerà valutare in futuro la disponibilità del pubblico a partecipare ai nostri eventi. Anche nei prossimi anni non sarà facile organizzare questo genere di manifestazioni. Ci sono tante cose da capire: cosa ci riserverà la crisi economica che sta seguendo quella sanitaria, che tipo di difficoltà economica incontreranno le aziende e se ci sarà disponibilità a promuoversi con le fiere. Già dal 2010 avevamo avuto un bel colpo in negativo. Questo rischia di essere uno ulteriore. Ci auguriamo un sostegno».
Era già praticamente pronta per l’allestimento la fiera Progetto Verde organizzata ormai da anni dalla Proloco di Villa Potenza a fine marzo. «Avevamo già anticipato cifre importanti – spiega il presidente Giuseppe Luzi – per la promozione, per l’allestimento e tanto altro. Soldi che naturalmente non ci saranno restituiti. Organizziamo questo evento dedicato al giardinaggio per dar lustro al nostro territorio, per far lavorare tanti fornitori e per portare visitatori. Non crediamo che sarà possibile recuperare in autunno, la nostra non è una fiera che si presta a quel periodo. Quindi per quest’anno sicuramente ci sarà poco da fare, speriamo che il futuro sarà più roseo».
Non vede vie di uscita nell’immediato Raffaella Biccirè che organizza eventi, legati al mondo del matrimonio ma anche della scuola,nel Maceratese e nel Fermano: «Il problema fondamentale è che l’assembramento è un miraggio. Da una parte tutto si può fare, dall’altra c’è la fobia forte tra le persone per cui ogni movimento sembra contrario a ciò che lo Stato ci impone. Per quanto riguarda me, con l’assessore Pierpaolo Borroni a Civitanova stiamo pensando di poter convertire i miei eventi con una sorta di fiera diffusa all’aperto ma è inevitabile che la fiera non esiste senza assembramento». Lavorando nel wedding, Biccirè si trova ad avere a che fare anche con le difficoltà di quel settore. «Il settore eventi è ad altissimo rischio di chiusura, di fermo totale, da qui a due anni non vediamo la luce. Non c’è stata nessuna presa di posizione dal punto di vista governativo. Si stanno formando delle associazioni ma parlare con ministro di riferimento è pressochè inutile. Ho sentito un cliente che ha un ristorante. Aveva 30 matrimoni prenotati ora ha 30 disdette. Tutti hanno spostato al prossimo anno, ma poi non ci sarà un raddoppio delle date. Il mio settore è fatto per lo più da artigiani e sono bloccati. I 25mila euro per stare fermi per 4 mesi servono solo a pagare le tasse».
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E’ l’occasione per anticipare i lavori della tanto sospirata Fiera nuova!
Dovete riaprire tutti, subito e come prima. Disubbidienza sociale contro una classe dirigente di golpisti che ha inventato una malattia terribile per impoverirci e schiavizzarci.
Secondo Bevilacqua quindi, l’attuale classe dirigente si è inventata anche e/o soprattutto gli oltre trentamila morti fin qui causati dalla pandemia solo in Italia.