L’appello dei commercianti del centro:
«Aprire via Gramsci alle auto
e di nuovo parcheggi in piazza»

MACERATA - Lettera all'amministrazione firmata da 61 attività: «Non potremo contare su turisti né eventi. Serve una soluzione immediata»

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Piazza della Libertà deserta durante il lockdown

 

«Per la riapertura immediata del centro storico e per la sopravvivenza delle aree pedonali di Macerata». Questo il titolo della lettera di 61 attività del cuore cittadino (quasi tutte) che si rivolgono accoratamente all’amministrazione chiedendo misure immediate tra cui «la riapertura incondizionata del transito dei non residenti in via Gramsci». Una richiesta che arriva dopo la decisione della Giunta, più volte chiesta dal Pd locale, di riaprire per qualche ora al giorno la ztl. Ma per i commercianti non basta per sopravvivere alla crisi indotta dalla pandemia: «Si è deliberato di aprire il centro storico al traffico per alcune ore al giorno, fino (non si sa perché) al 31 maggio. Questo provvedimento, dal nostro punto di vista, rischia di mandare un messaggio fuorviante al resto della città: si parla di riapertura quando di fatto questa non avviene (non posso andare in centro, parcheggiare, visitare un paio di negozi e prendere un caffé). Proviamo a spiegare, di seguito, cosa intendiamo per riapertura». La lettera completa dei commercianti:

«Si sta aprendo un dibattito a livello nazionale su una sospensione generalizzata delle Ztl per rendere possibile la sopravvivenza delle attività commerciali nella cosiddetta Fase 2 della convivenza con l’epidemia in corso. Già gli ambientalisti stanno affilando le armi per contrastare questa eventualità (senza tener conto che senza il commercio le aree pedonali finiscono per non avere alcun senso o essere ridotte a puri dormitori). A Macerata dovremmo cercare di sottrarci al dibattito nazionale – che potrebbe condurre in pericolosi vicoli ciechi – per affrontare il problema specifico del nostro Centro storico, le cui aree pedonali erano pesantemente minacciate ben prima dell’avvento del virus e che certo non risorgeranno nel momento in cui verrà scoperto un vaccino. A questo riguardo, prima delle chiusure forzate e in vista delle prossime elezioni amministrative, stavamo allestendo un cantiere di idee da proporre alla città con uno sguardo al breve, al medio e lungo termine e su cui confidiamo di tornare nel corso dell’estate.
In questa fase di assoluta emergenza in cui le attività già prima minacciate rischiano in buona parte di non riaprire, riproponiamo l’intervento a breve-medio termine che prima consideravamo un tampone e adesso può costituire la minima riserva di ossigeno perché le attività presenti nelle aree pedonali (e che le rendono possibili) restino in vita: la riapertura incondizionata del transito dei non residenti in via Gramsci. Ovvero sulla piccola arteria che collega le aree pedonali del centro storico al resto della città.
Dato per assodato che non si potrà contare su un flusso minimo di turisti e che le maggiori manifestazioni della primavera e dell’estate (aperitivi europei, Musicultura, stagione lirica ecc.) saranno soppresse o pesantemente ridimensionate, si tratta di lanciare un messaggio chiaro e univoco al resto della città: il centro storico è aperto e accessibile e raggiungibile con la propria automobile. Per questo è ovviamente opportuno ripristinare un certo numero di parcheggi riservati ai non residenti (con semplice disco orario o normale zona blu) senza togliere quelli già presenti per i residenti. La soluzione più rapida potrebbe essere ripristinarne un certo numero in piazza della Libertà, eliminare il prezzo maggiorato in piazza Vittorio Veneto e ripristinarne un certo numero in piazza San Giorgio. Dato che l’amministrazione si sta dimostrando sensibile a questo specifico problema confidiamo che si possa giungere a una soluzione immediata per metterci in condizione di discutere problemi più sostanziali e serissimi – dai costi maggiorati per i servizi supplementari da offrire, agli introiti mutilati dal contingentamento dei flussi – che avrà il commercio dal momento delle riaperture in poi».

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