La donazione di 22mila mascherine ricevuta dal sindaco Romano Carancini
di Federica Nardi
«L’amministrazione ha 30mila mascherine, la prossima settimana le imbusteremo e le consegneremo. Due per ogni persona che ha più di 65 anni, due per ogni bambino dai 5 ai 14 e due per ogni persona seguita dai servizi sociali». Questo l’annuncio di Romano Carancini, sindaco di Macerata, tramite il sistema di telefonate pre registrate Alert System. Un’azione attesa e richiesta a più voci, quella di distribuire le mascherine tra la popolazione del capoluogo, che arriva in ritardo rispetto a molti altri Comuni vicini dove la distribuzione in alcuni casi si è già conclusa. In questo caso inoltre le mascherine messe a disposizione dall’amministrazione andranno, come ha specificato il sindaco, solo ad alcune fasce di popolazione considerate più fragili da un punto di vista sanitario o economico.
A chiedere che il Comune si facesse carico, al pari degli Enti vicini, della fornitura alla popolazione delle mascherine era stata inizialmente Leide Polci dalle pagine di Cronache Maceratesi. A seguire aveva chiesto lumi in Consiglio comunale – senza risposta – Carla Messi del Movimento 5 stelle. E anche Riccardo Sacchi di Forza Italia.
Di queste 30mila mascherine, 22mila sono state donate dalla Fondazione internazionale Padre Matteo Ricci, grazie all’impegno del presidente Dario Grandoni e di padre Giovanni Battista Sun (presidente del centro “Li Madou”) che hanno coordinato la donazione da parte della municipalità di Xuhui (Shangai). A queste si sommano quelle già donate da Taicang, dai dottorandi del professore Filippo Mignini e dell’Istituto Confucio, dall’associazione “Vento di Levante” di Huang Ping, dalla Chiesa Cristiana Evangelica Cinese in Italia di Morrovalle.
Il sindaco ha anche fornito i dati aggiornati sul contagio in città, che a oggi conta 90 persone positive al coronavirus (10 in meno di ieri) e 75 in isolamento domiciliare (ieri erano 73). Dati per certi versi rassicuranti anche nell’ottica di contagi e ricoveri in terapia intensiva che diminuiscono a livello regionale, sui quali però Carancini rinnova l’invito a perseverare nel distanziamento sociale, nelle norme di sicurezza sanitaria e nel rimanere a casa il più possibile proprio per non vanificare lo sforzo degli ultimi due mesi e arrivare al 4 maggio (data ipotetica dell’inizio della cosiddetta Fase 2) con meno contagiati possibili.
Sicuramente le mascherine giocano un ruolo chiave in questo e una loro distribuzione capillare alla popolazione sarà fondamentale per non riaccendere la miccia dei contagi nel periodo estivo che vedrà una riapertura graduale di molte attività e un allentamento sugli spostamenti. Questo potrà avvenire tramite donazione del comune, un rifornimento adeguato delle farmacie e di quanti hanno deciso di vendere i dispositivi utili all’uso civile (cioè prodotti tramite filiere non certificate per uso medico), con un’attenzione però ai prezzi che nel caso di altri dispositivi come i guanti monouso, sono schizzati alle stelle a causa dei rialzi di mercato (leggi l’articolo).
Tra le comunicazioni del Comune quella relativa al sacchetto blu, che sarà ritirato anche domani (25 aprile). Da lasciare, come sempre per la raccolta porta a porta, davanti casa dalle 7 alle 9. Domani e domenica notte inoltre il Cosmari sanificherà nuovamente le strade, dalle frazioni al centro. Mentre è terminata già l’igienizzazione dei contenitori dei rifiuti.
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Oddio solo che porta a spasso gli scatoloni da 1 mese. Pare vero che li scarica lui.
Praticamente de 30.000 mascherine, il Comune nn ha messo nemmeno un cent, xkè sono state tutte donate, e nn le da neanche a tutta la popolazione!! Ma possibile, che in 10 anni, neanche una giusta ne avete fatta?? Una ne chiedo, mica tanto...
Noi di mezza età che stiamo dietro i genitori e gli portiamo la spesa ci attacchiamo
Alessandra mandozzi sono perfettamente daccordo..
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Premesso che la cosiddetta mascherina E’ un presidio medico chirurgico altrimenti è una “pezza” davanti alla bocca e al naso. Il fatto che tali mascherine tutte dalla cosiddetta “chirurgica, FFP1, FFP2” sono considerate MONOUSO Come tale dovrebbero avere linee guida al loro utilizzo al pari dei guanti etc. Per capirsi una siringa (monouso) non può essere riutilizzata altrettanto la mascherina. La “chirurgica” filtra intorno al 20% per arrivare all’FFP3 con filtraggio intorno al 93% in condizioni, ovviamente, ottimali come da prove di laboratorio. Da quel che si evince dall’articolo tali mascherine non sarebbero a norma sanitaria. Infine vorrei fare due considerazioni, una relativa all’utilizzo in luoghi aperti e/o da soli alla guida della propria auto, come dire semplicemente inefficaci; l’altra quantomeno curiosa alle varie notizie di sequestri da parte della Guardia di Finanza di carichi di mascherine NON a norma.
PER COMPLETEZZA DEL POST 1: https://news.upday.com/it/come-riconoscere-una-mascherina-a-norma-da-una-falsa-e-inutile/
Per approfondimento: mascherine chirurgiche o maschera respiratoria. Va da se che le maschere che troviamo di norma in tabaccheria o supermercato (che non rispettano i requisiti) non sono omologate. Potrebbe non essere un problema *se* dal 4 maggio useranno termini generici (copertura delle vie aeree), sennò… conoscendo certi personaggi… si ricomincia con gli articoli di CM sulla falsariga delle autocertificazioni! 🙁
Per quanto mi riguarda, imho, è sufficente la distanza di sicurezza ma, visto che in pratica sarà difficile in certi contesti mantenerla… bene la mascherina.
E non dimenticate *Immuni*, stay tuned.
Per i prossimi mesi, ad essere ottimisti da quello che si legge in giro, serviranno circa 20 MILIONI di mascherine ffp2 AL MESE SOLO per il comparto sanitario (medici, infermieri, ooss,ecc) più tutte le DECINE DI MILIONI di mascherine che serviranno, ogni mese, per tutti gli italiani
SIAMO PRONTI a gestire questa problematica????
30 mila mascherine considerando che vanno cambiate ogni giorno e Macerata è sui 44000 abitanti, coprirebbe circa 18 ore.. Non è male.