Lina Caraceni e Michele Verolo
Puntano il dito Lina Caraceni e Michele Verolo, consiglieri di Macerata bene comune, dopo l’assise fiume di mercoledì e giovedì avvenuta per la prima volta della storia online: «Il Consiglio comunale di Macerata si riunisce per la prima volta dentro la più drammatica crisi mondiale del dopoguerra e tutto quello che lascia ai cittadini è la reazione scomposta del capogruppo della Lega, di fronte al nostro richiamo al rispetto delle misure di contenimento del contagio, a cui tutti responsabilmente siamo tenuti e la bagarre sollevata dal capogruppo e dal segretario del Pd offesi perché il loro ordine del giorno per riaprire la Ztl del centro non è stato discusso, senza dire che il numero legale lo hanno fatto mancare proprio i consiglieri del Pd».
Proseguono i consiglieri: «Siamo alle solite, mentre ora più che mai serve una classe politica all’altezza del momento, capace di dare risposte concrete ai bisogni dei cittadini – dicono i consiglieri -. Di questo il nostro gruppo ha parlato in Consiglio comunale. Qui la priorità non è solo affrontare l’emergenza ma è soprattutto pensare il futuro con una mente aperta capace di progettare con coraggio una città sostenibile dopo che sarà passata la tempesta. Sull’emergenza bene sta facendo l’amministrazione con tanti progetti: Buoni spesa, il supporto alimentare per i residenti che grava sui fondi statali; Macerata Vicina, attenta alle persone sole, il progetto #Sosteniamoci per la raccolta alimentare e di donazioni (questo il link per aderire: https://www.gofundme.com/f/sosteniamoci-nessuno-si-salva-da-solo) rivolto a quanti non hanno altro tipo di sostegno e che abbiamo contribuito come gruppo a far partire (già sono state accolte e soddisfatte 38 richieste di persone in situazione di necessità, ma non residenti e, pertanto, non aventi diritto al sostegno istituzionale). Ma servono più fondi per il sociale da parte del Governo. Questo è anche il tempo per progettare il dopo. Dobbiamo investire sul lavoro, sulla ripresa delle attività economiche in tutti i settori, sulla riorganizzazione della vita sociale e sulla scuola. Il punto di partenza sono gli investimenti pubblici: la spesa pubblica non può essere tagliata e non deve sacrificare oltremodo i settori che sono la vocazione di Macerata, in particolare la cultura e il turismo, ambiti in cui dall’Università di Macerata escono quei giovani che aspettano il lavoro. È pura miopia dire che adesso bisogna tagliare la cultura. E si deve parlare di scuola che oggi rischia di diventare il luogo dove le disuguaglianze crescono. Occupiamoci della ripresa: si abbia adesso il coraggio di fare le scelte per il futuro di Macerata. Noi ci siamo», concludono.
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