«Siamo brava gente, vogliamo solo pulire l’ambiente»: i dipendenti della Orim scendono in piazza della Libertà a Macerata a 21 giorni esatti dall’incendio (scoppiato il 6 luglio) che ha cambiato le sorti dell’azienda di smaltimento rifiuti di Piediripa per far sentire la loro voce. La loro corale richiesta è quella di poter entrare a pulire l’azienda e quanto rimasto del rogo, intervento necessario per eliminare il cattivo odore che si sente ancora nella zona. Molti di loro, tra l’altro, abitano nell’area interessata.Al “rompete le righe” del patron Alfredo Mancini scoppia un applauso spontaneo, certo non di gioia, ma quasi liberatorio. Sono state settimane difficili per i circa 40 lavoratori che, oltre a ritrovarsi improvvisamente in una situazione indefinita, si sono sentiti additati dai residenti e dall’opinione pubblica come se fossero colpevoli di quanto accaduto.
«Siamo anche noi padri e madri di famiglia – spiegano – molti di noi risiedono nei pressi dell’azienda. Vessazioni e accuse fanno male. Illazioni, supposizioni e accuse sono state smentite dall’esito delle analisi. Abbiamo trovato un cartello anonimo con la scritta Disprezzo per chi rovina l’ambiente. Noi crediamo in quello che facciamo e lavoriamo per l’ambiente. Per fortuna c’è chi ha il coraggio di fare questo lavoro». Si teme inoltre che il dissequestro venga ulteriormente rinviato: «Il sito – spiega Marco Berrettini – è attualmente in uno stato di forzato abbandono, si avvicinano le ferie e temiamo che la chiusura del tribunale farà slittare ulteriormente ogni decisione, invece è urgente mettere in sicurezza e pulire». «E’ importante riprendere la funzionalità del sito – gli fa eco Giacomo Mariani – abbiamo un cronoprogramma ben definito e pronto da mettere in atto sin dal giorno uno in cui rientreremo in azienda. Sono già predisposti turni e squadre. Non possiamo permettere uno slittamento ulteriore. Abbiamo chiesto di pulire, non di lavorare». C’è anche chi sottolinea la regolarità dei processi e il massimo rispetto delle regole: «Facciamo tutto nel rispetto della sicurezza e delle regole – spiega Paola Crognaletti – siamo controllati sia dagli enti deputati, che dai clienti e partner. Se così non fosse non potremmo ottenere lavori importanti come invece facciamo. Abbiamo chiesto scusa da subito per l’incidente e per i disagi ma ora non capiamo questo accanimento». E sull’eventuale spostamento dell’azienda: «Siamo disponibili ma ogni volta che ci abbiamo provato è nato un comitato per impedircelo».
Incendio alla Orim, disposte ulteriori operazioni per eliminare situazioni di criticità
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