Rogo Orim, la rabbia dei vigili del fuoco:
«Per lo Stato siamo un corpo di serie B»

IL SINDACATO Conapo contesta il nuovo decreto approvato dal governo, proprio mentre le squadre del territorio stavano domando l'azienda nella ditta di rifiuti: «Meritiamo un'equiparazione contributiva e retributiva». Intanto sull'incendio interrogazione in Regione di Bisonni

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«I vigili del fuoco rischiano meno degli altri uomini dello Stato?  Perché allora non equipararne almeno gli istituti contributivi e retributivi?». E’ quanto si chiede il Conapo, il sindacato dei vigili del fuoco. Proprio ieri, infatti, mentre le squadre del territorio erano impegnate a domare il rogo alla Orim, il Consiglio dei ministri ha approvato un decreto correttivo derivante dalla legge Madia e predisposto dal precedente esecutivo, fortemente contestato dal sindacato stesso, in quanto non prevede delle norme che valorizzino il lavoro dei pompieri.  «L’ennesimo incendio scoppiato alla Orim – scrive il Conapo –  non ha fatto altro che mettere in evidenza il ruolo determinante dei vigili del fuoco all’interno della nostra società. Nonostante l’incendio sia divampato in maniera enorme nel giro di pochi minuti, il tempestivo intervento delle squadre dei  di tutto il territorio ha permesso che il rogo fosse domato nel giro di poche ore. Come al solito, e come è giusto che sia: “Tutti fuori e i vigili del fuoco dentro”. Sembra una fase fatta ma nei momenti di grande calamità e in tutte le situazioni dove il pericolo e il rischio si fanno presenti, mentre tutta la gente scappa per salvarsi o rimane molto distante solo a guardare, i vigili del fuoco sono chiamati a mettere in gioco la propria vita. Con tempismo, coraggio e alta professionalità i vigili del fuoco della provincia di Macerata ieri hanno dato il loro ennesimo contributo placando il rogo che si era sviluppato alla Orim».

orim-falcioni2-650x433Il Conapo però ci tiene a ricordare che i vigili del fuoco sono anche uomini. «Non va dimenticato – aggiunge il sindacato – che dentro quei camion rossi che arrivano a sirene spiegate e dentro quelle divise nere a righe gialle fluorescenti, dentro quei caschi neri, rossi, argento, che coprono il volto, ci sono cuori che battono e battono forte e velocemente, ci sono uomini con molta adrenalina nel sangue che nonostante il timore, e nonostante la propria umanità si mettono a servizio di tutta la popolazione. Ci sono uomini che hanno lasciato a casa le loro sicurezze, i loro affetti, mogli, figli e ogni volta che si trovano davanti un simile scenario non possono garantire a se stessi e alle loro famiglie che riusciranno a tornare a casa. Nascosti nelle divise ci sono uomini che diversamente da quelli che lavorano dietro una scrivania, corrono un rischio e una precarietà enormi. Uomini che quando tornano a casa si trovano ad affrontare le problematiche economiche e sociali per cercare di mantenere le proprie famiglie, uomini dello Stato, bravi, forti, essenziali, preparatissimi, professionisti, eai quali però non viene nemmeno riconosciuto il giusto compenso economico. Uomini ai quali ogni mese viene negata una giusta e corretta equiparazione, almeno agli altri corpi dello Stato e lasciati con stipendi mediamente più bassi di 300/600 euro mensili».

ORIM_Incendio_FF-2-650x433Da qui la critica al nuovo decreto del governo. «E per assurdo proprio mentre ieri a Macerata i vigili del fuoco si sono trovati ad affrontare l’ennesimo incendio – attacca il Conapo  – nei palazzi romani, il Consiglio dei ministri ha approvato un decreto correttivo, predisposto dal precedente Governo, sul riordino delle carriere dei vigili del fuoco derivante dalla legge Madia, che contestiamo fortemente in quanto non prevede delle modifiche adatte a valorizzare a dovere il personale operativo. Soprattutto, proprio in virtù del rischio che ricopre ogni giorno, come dimostrato nell’incendio di ieri. Così ci si allontanta ancora una volta dal poter aspirare ad una equiparazione retributiva e pensionistica con gli altri corpi dello Stato, o almeno con la polizia  la quale fa capo allo stesso ministero degli Interni. Pur rendendoci conto che il nuovo governo si trova per le mani un decreto predisposto dal precedente, ha ribadito con forza la necessità dell’apertura di un dialogo tra sindacati e governo dove si possano mettere in luce le vere necessità del personale operativo e possano trovarsi le giuste misure correttive da fare. Auspichiamo dunque che tutti gli attuali politici, anche locali, dopo quanto accaduto ieri alla Orim, si possano far carico di richiamare i loro premier di governo sulla fondamentale importanza e necessità di non affrettarsi a chiudere il decreto ma di effettuare modifiche correttive importanti per quegli stessi uomini che ieri hanno rischiato la loro vita per salvaguardare la sicurezza dei cittadini».

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Sandro Bisonni

Intanto il consigliere regionale Sandro Bisonni ha presentato un’interrogazione «per conoscere – spiega – le cause dell’incendio e la qualità e l’efficacia delle misure di protezione civile adottate. Non possiamo permetterci di vedere incendiati impianti del genere ma purtroppo non è la prima volta che accadono eventi simili, infatti negli ultimi anni si sono susseguiti altri incidenti, ora dobbiamo vigilare. Inoltre poiché non possiamo più pensare di essere immuni da fenomeni di carattere malavitoso, nella mia interrogazione chiedo anche se alla Regione risulti che siano state attivate, da parte delle autorità competenti in materia di sicurezza, misure finalizzate ad evitare rischi di infiltrazioni criminali ai danni delle società che legittimamente operano nella gestione dei rifiuti”.

 



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