di Gianluca Ginella
(Foto di Andrea Del Brutto)
Incendio alla Orim, dalle ossa metalliche dei capannoni dove si è scatenato l’incendio venerdì continua ad alzarsi fumo. Un paio di episodi tra questa notte e questa mattina con i vigili del fuoco che sono intervenuti sul posto. Non principi di incendio, nessuna fiamma, spiegano i vigili del fuoco, ma del fumo che si è sollevato dal materiale che è rimasto in azienda. I pompieri monitorano la situazione e sono pronti ad altri interventi.
Uno smassamento completo al momento non è possibile perché devono essere fatte le indagini per capire come l’incendio si sia generato e per verificare anche cosa è bruciato. La tesi degli inquirenti è che si sia trattato di un incidente. Come sia avvenuto è l’oggetto dell’indagine dei carabinieri coordinati dalla procura di Macerata che ha aperto un fascicolo per incendio colposo e inquinamento ambientale. Il fuoco è scaturito dal reparto dei solventi. I carabinieri del comando provinciale, del Noe, e l’Arpam si occuperanno di esaminare tutta l’area. L’Arpam intanto ha già inviato i primi campioni ad analizzare. I monitoraggi dell’aria proseguiranno per tre giorni. Su aria e vegetali i primi risultati dovrebbero arrivare mercoledì, non prima. Da domani al via anche gli accertamenti sui terreni con prelievi dei suoli. Resta valido l’invito a non consumare frutta e verdura raccolta nella zona vicino a dove si trova l’azienda di smaltimento rifiuti pericolosi (via Concordia) e dell’area dove il vento ha portato il fumo. Il proprietario della Orim, Alfredo Mancini, aveva spiegato che non c’è pericolo diossina. Lo stesso proprietario ha riferito ai tecnici dell’Arpam che non sono bruciate plastiche contenenti Pvc.
Non mi fido più nemmeno di quello che tocco.
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati