Incendio alla Orim: la ditta dovrà occuparsi di svolgere una serie di ulteriori operazioni per eliminare le situazioni di maggiore criticità. A dirlo è la Provincia e i provvedimenti sono legati agli esiti dei tavoli tecnici che si sono svolti in seguito al rogo, scoppiato il 6 luglio scorso. «La Provincia ha partecipato costantemente, unitamente agli altri enti competenti in materia ambientale, alle amministrazioni locali e alla Protezione civile, a tutte le riunioni del Comitato coordinamento soccorsi (Ccs) convocate dalla prefettura e a cui sono seguite una prima serie di attività di messa in sicurezza d’emergenza del sito individuate sia su proposta della gestore che degli organi tecnici degli enti partecipanti anche a seguito di specifico sopralluogo – si legge in una nota della Provincia –. Tale attività, svoltasi nell’immediatezza dell’accaduto, è poi proseguita a cura della Provincia, in qualità di autorità competente, attraverso la convocazione di specifici tavoli tecnici finalizzati ad individuare le appropriate misure complementari a quelle già proposte dal gestore per limitare le conseguenze ambientali, salvaguardare la salute dei cittadini e prevenire ulteriori eventuali incidenti o imprevisti».
Sono state individuate una serie «di ulteriori operazioni che la ditta, in aggiunta a quanto già effettuato dopo la prima emergenza, deve porre in atto al fine eliminare, nel più breve tempo possibile, le situazioni di maggiore criticità che si sono originate nel sito a seguito dell’evento – dice l’ente –. A tal riguardo la Provincia, nella sfera delle proprie competenze, ha adottato in data 25 luglio 2018 il necessario provvedimento che ha provveduto prontamente a comunicare al titolare dell’azienda e agli altri enti competenti: Arpam, Asur, Apm, Vigili del fuoco, Comune, Procura. L’atto è finalizzato a consentire le sole operazioni di messa in sicurezza d’emergenza sopra richiamate, come dettagliatamente specificate nell’apposito allegato a tale provvedimento e a vietare lo svolgimento di qualsiasi altra attività diversa da quelle espressamente consentite in questa fase». La Provincia «con lo stesso atto, si è riservata l’adozione di ogni ulteriore provvedimento da assumere nei modi e nelle sedi più opportune una volta che il gestore avrà provveduto al ripristino delle condizioni di sicurezza richieste dal caso».
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