di Gianluca Ginella
Inquinanti nell’aria «tipici di un normale ambiente cittadino», monitoraggi in corso sulle emissioni maleodoranti e controlli al depuratore di Sarrocciano, accertamenti sulle acque a Corridonia e Morrovalle con dati entro i limiti, e nel complesso «analisi che escludono preoccupazioni per la salute». Questi in sintesi i punti del nuovo comunicato diramato nel tardo pomeriggio sulle analisi svolte per l’incendio alla ditta Orim di Piediripa di Macerata scoppiato lo scorso 6 luglio. Un dipendente è indagato per incendio colposo. Questo pomeriggio si è svolta, alle 17, una riunione del Centro coordinamento soccorsi, alla Sala operativa integrata di viale Indipendenza, a Macerata. Per quanto riguarda i campionamenti sull’aria di 24 ore, svolti dal 9 al 13 luglio, «analogamente a quanto accaduto subito dopo l’incendio si è assistito ad un costante decremento degli inquinanti monitorati che, già da giorni, evidenziano concentrazioni tipiche di un normale ambiente cittadino – dice il comunicato del Centro coordinamento soccorsi –. Pertanto si può ritenere completata la fase di monitoraggio legata agli esiti dell’incendio. Inoltre, a seguito dei sopralluoghi effettuati, è stata avviata una ulteriore fase di monitoraggio dell’aria avente come obiettivo il controllo delle emissioni odorigene percepibili in loco». Nella frazione di Piediripa, non solo vicino allo stabilimento, ma un po’ ovunque, da giorni si sente un cattivo odore: simile a plastica bruciata. Altre analisi sono state effettuate da Arpam e Istituto zooprofilattico sperimentale «su ulteriori campioni di prodotti vegetali (frutta, verdura, foraggi in campo) raccolti nelle zone interessate dalla dispersione dei fumi – si legge nel comunicato –, desunte anche attraverso immagini da satellite visionate dal Centro funzionale della Protezione civile regionale». Altro aspetto, come era stato chiesto dagli esponenti del Movimento 5 stelle nel corso di un sopralluogo a Piediripa, «Sono in corso i controlli al depuratore di Sarrocciano e alle acque del fiume Chienti al fine di accertare eventuali conseguenze dell’incidente sul corpo idrico superficiale». Inoltre «nel territorio di Corridonia e Morrovalle sono stati effettuati campionamenti delle acque sotterranee e delle acque in distribuzione che non hanno evidenziato superamenti dei valori di parametro di cui dal decreto legislativo 31/2001. Tali valori saranno presi a riferimento per i successivi controlli di monitoraggio, programmati per la valutazione di eventuale ricaduta di inquinanti in falda. Le analisi, effettuate fino ad oggi, confermano quindi l’evoluzione favorevole dell’evento ed escludono preoccupazioni per la salute dei cittadini».
(Servizio aggiornato alle 19,50)
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Ma sì, inquinanti tipici di normali ambienti cittadini come Cernobyl, Dhaka nel Bangladesh, Pechino e New Delhi. Non ci resta che ridere!
O anche piangere.