Rogo alla Orim,
Piediripa semi deserta:
«Abbiamo paura»

MACERATA - Viaggio nella frazione dopo il devastante incendio che ha distrutto l'azienda di smaltimento rifiuti speciali. Poche persone in giro e il timore che i fumi siano tossici. Una 51enne chiede: «Possiamo mangiare verdure e bere acqua?». L'assessore Sciapichetti: «Ci vorranno tre o quattro giorni per i risultati dell'Arpam». LE FOTO

- caricamento letture

orim-falcioni1-650x433

 

di Federica Nardi

(foto di Fabio Falcioni)

Piediripa, ore 9. La catastrofe della Orim, a poche ore di distanza, ha svuotato la frazione di Macerata che questo sabato mattina stenta a riconoscersi.

orim-silvio-torresi

Silvio Torresi

«Sembrano le 5 del mattino – dice Silvio Torresi, titolare del bar La Chimera – Tutti mi chiedono informazioni. Da ieri pomeriggio, dopo che il traffico è andato in tilt, la gente si è rintanata nelle case. La preoccupazione maggiore è che nascondano la tossicità dell’incendio. Siamo nelle mani dell’Arpam. Ieri dicevano che non c’è diossina ma dall’impatto visivo non saprei – prosegue Torresi –. Non è la prima volta che succede ma qualche anno fa fu più contenuto. Nonostante questo continuano a tenerlo lì, di fianco c’è anche il produttore di cereali. In una zona così industriale deve esserci una caserma dei vigili del fuoco. Invece di fare il centro commerciale facessero qualcosa di socialmente utile».

orim-saverio-giustozzi

Saverio Giustozzi

La cerealicola, che ha i silos proprio accanto alla Orim dove i pompieri stanno ancora monitorando la situazione, oggi è chiusa. Da dietro il lungo cancello verde dell’azienda si vedono passare alcune persone con la mascherina. «Tutto bene, siamo chiusi», dice un uomo prima di rintanarsi in una porta laterale. Di fronte invece L’oro della terra, ieri prima evacuato e poi riaperto nel tardo pomeriggio a incendio ancora in corso, è in attività. Il centro commerciale Val di Chienti, a pochi metri dal disastro è aperto ma semi vuoto. Anche di residenti in giro ce ne sono pochi. «Tranquilli non siamo – dice Saverio Giustozzi, 75enne del posto -. Già che normalmente c’è parecchio inquinamento. Quello non deve stare lì. Li vicino c’è il supermercato, ci sono i depositi di grano».

orim-silvia-massera

Cinzia Masseri

Cinzia Massera, 51 anni e anche lei di Piediripa, nutre gli stessi dubbi: «Nessuno al momento ci dà la certezza che tutti questi fumi non siano tossici. La paura è quella. Qua abbiamo tutti l’orto. Le verdure, l’acqua, possiamo mangiare e bere? Non è la prima volta che succede, speriamo che non accada più». Gli ingressi alla Orim sono presidiati dai vigili urbani. Diversi i dipendenti dell’azienda che si affacciano per dare una mano, in qualche modo, alle operazioni di messa in sicurezza ancora in corso. La puzza che sembra di plastica bruciata, avvertita ieri distintamente fino a Civitanova, impregna ancora i dintorni dell’azienda. A rispondere alla paura strisciante della popolazione saranno i risultati dell’Arpam anche se non arriveranno prima di «tre, quattro giorni – dice l’assessore regionale all’Ambiente Angelo Sciapichetti, appena uscito dal perimetro chiuso dove sono in corso le operazioni dei vigili del fuoco – Cosa sia successo non lo sappiamo, anche il titolare non se lo sa spiegare». Poco prima era passato un ciclista, mascherina in volto e una bustina di plastica in mano. «Anche noi stiamo raccogliendo campioni – ha detto prima di dileguarsi – vedremo come va a finire».

orim-piediripa

orim-falcioni

orim-falcioni2-650x433

 

 

orim-falcioni5-650x433



© RIPRODUZIONE RISERVATA

Torna alla home page
Podcast
Vedi tutti gli eventi


Quotidiano Online Cronache Maceratesi - P.I. 01760000438 - Registrazione al Tribunale di Macerata n. 575
Direttore Responsabile: Matteo Zallocco Responsabilità dei contenuti - Tutto il materiale è coperto da Licenza Creative Commons

Cambia impostazioni privacy

X