Il tribunale federale nazionale ha accolto la richiesta della procura: due punti di penalizzazione per la Maceratese. Comminata anche ammenda da soli 4mila euro, poteva essere di 20mila ma l’avvocato Gabriele Cofanelli, che ha difeso gli interessi del club biancorosso, è riuscito ad ottenere un significativo sconto. Il motivo della penalizzazione e della multa sono “una serie di inadempienze amministrative” come si legge nella nota diramata dalla Figc, cioè i mancati pagamenti degli stipendi e dei contributi. Il Tribunale ha sanzionato con 5 mesi di inibizione il presidente Filippo Spalletta e con 4 mesi di inibizione all’amministratore delegato Simone Sivieri.
Il tribunale federale nazionale presieduto da Cesare Mastrocola ha anche inflitto 1 punto di penalizzazione e un’ammenda di 10mila euro all’Ancona e un’ammenda di 1500 euro alla Sambenedettese (ammenda di 1500 euro anche per l’Amministratore unico della società Franco Fedeli). Disposta, inoltre, l’inibizione di 3 mesi nei confronti dell’amministratore delegato dell’Ancona Gianfranco Mancini e di 2 mesi nei confronti dell’amministratore delegato della società David Miani.
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E dove li troviamo i 4.000 euri???
SCATTOLINI TRA FINTE CERTEZZE E REALTA’
“Perchè Caporaletti, in linea con la sua proverbiale passione per la Maceratese, raddoppia la sanzione? Nonostante che l’articolo di CM, da cui ha tratto il suo consueto de profundis, correttamente informa della penalizzazione di un punto. Essendo stati pagati i contributi” (E.M. Scattolini, CM, 18 febbraio 2017). L’aveva data per certa, l’informatissimo Scattolini, la penalizzazione di un punto per la Rata. Ma la decisione odierna del Tribumale Federale è stata, invece, di togliere due punti (come avevo scritto) per mancato pagamento di stipendi e contributi del bimestre novembre/dicembre 2016. Questi ultimi, secondo le “fonti certe” dell’autorevole Enrico Maria, erano satati versati nei modi e entro i termini dovuti (16 febbraio 2017). Bisogna ricordare che la società biancorossa per l’udienza (di cui si era dimenticata) non aveva preparato una “memoria scritta”. Il proprio legale – che ha partecipato alla seduta poichè in zona – è stato informato all’ultimo momento. Diversa l’attenzione dimostrata dalla dirigenza in occasione della precedente penalizzazione (tre punti, poi ridotti a due), causa seguita dallo studio Nascimbeni. La sentenza odierna prevede, oltre all’inibizione degli ormai ex dirigenti Spalletta e Sivieri, anche l’ammenda di 4 mila euro. C’è materia per l’associazione “Salviamo la Rata”, che si è già occupata di “servizio vigilanza e trasferte”, per una nuova sottoscrizione. Tornando al “superpistacoppo” Scattolini, gli si sciogle in mano l’ipotesi del ritorno in sella della Tardella (non riesce ad accettare una Rata senza lei). Per promuoverne il ritorno aveva proposto nella rubrica “Somma Algebrica” improbabili conteggi. A cominciare dai contributi maturandi nel conto Rata presso la Lega, che Scattolini quantifica il 380 mila euro. Mentre l’ex DG Caira – promotore dell’unica concreta soluzione per la cessione (l’imprenditore perugino La Cava) – ha più volte dichiarato (lui che in società c’è stato) che essi ammontano a 130 mila euro. Mentre l’escussione della fideiussione da parte della Lega (come rileva l’avvocato Bommarito) fa salire e non diminuire il debito. E’ notizia di queste ore la vendita della Rata (Spalletta aveva assicurato in un’intervista di non essere in contatto con il mediatore Battiloro) ad una società di Giugliano (Napoli). La Rata transita, per non farsi mancare nulla, in pochi mesi dalla Sicilia alla Campania, passando per il Lazio (dove risiedono Fantauzzi e Macaluso). Staremo a vedere se la tifoseria avrà per agli attuali acquirenti un gradimento diverso dai precedecessori. L’atto di trasferimento, a quanto trapelato, è stato sottoscritto il 21 aprile, mentre Scattolini tre giorni dopo (le sue fonti non l’avevano informato) fantasticava sull’intervento “ponte” di “Mariella nostra”. Insomma notizie quelle di Scattolini su cui, come ammonisce un detto civitanovese, “mangiare il pane”, come la “bufala” di un altro servizio CM che “informa” del pagamento a gicatori e staff di quattro stipendi (in realtà solo uno, quello di gennaio, degli altri non si sa nulla). Ironizza Scattolini sulla cultura e i suoi luoghi, magari una loro frequentazione toglierebbe un pò di provincialismo dalla sua rubrica.