di Mauro Giustozzi
Fabrizio Benassi nel mirino degli ultras della Rata. Insultato, accerchiato e colpito con un pugno. Ma il dirigente biancorosso ha deciso di non sporgere denuncia contro i suoi aggressori proprio per non alimentare ulteriormente un clima sempre più pesante che si respira in città. Un giallo in piena regola l’aggressione verificatasi nei giorni di Pasqua nei confronti del direttore sportivo della Maceratese. L’episodio è accaduto in città nei giorni scorsi quando un gruppetto di tifosi, sembrerebbe non più di 3 o 4, hanno intercettato il direttore sportivo biancorosso e stavolta, rispetto all’aggressione verbale che si era verificata ai tempi della cordata romana composta da Macaluso, Fantauzzi e Massone fuori dal ristorante Da Secondo, dove il terzetto stava cenando, si è passati direttamente alle vie di fatto, con un contatto fisico tra gli ultras biancorossi e Benassi. Questi facinorosi hanno riconosciuto il dirigente, prima lo hanno apostrofato pesantemente imputandogli la pesante situazione societaria del club, poi lo hanno raggiunto e circondato: uno di questi gli ha sferrato un pugno e poi sono scappati via. Fabrizio Benassi, proprio per evitare di alimentare un clima di tensione sempre più palpabile in città attorno alle vicende della squadra di calcio, ha preferito non rivolgersi alle forze dell’ordine o denunciare l’aggressione. Un episodio assolutamente da condannare e che, peraltro, colpisce un personaggio che di questa situazione vissuta dalla società ha ben poche responsabilità rispetto a tutti coloro che sono transitati a Macerata. Benassi è finito nel mirino della contestazione probabilmente per essere anche l’ultimo dirigente legato al patron Spalletta rimasto in città, dopo l’addio anche dell’ad Simone Sivieri. Un Benassi che è stato l’unico a restare sempre vicino alla squadra ed a metterci anche la faccia nelle difficoltà dell’ultimo periodo, riuscendo pure ad organizzare trasferte della squadra e spostamenti settimanali per gli allenamenti. Impegnandosi anche economicamente per sopperire alle mancanze della società di Spalletta. Ma la tensione in città nella tifoseria è talmente alta che, evidentemente, l’esasperazione porta poi al succedersi di eventi assolutamente censurabili e comunque da condannare senza se e senza ma.
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Piena solidarietà. E grazie per non aver sporto denuncia.
Invece deve sporgere denuncia , si deve sapere chi sono e la tifoseria quella vera deve prenderne le distanze.
La condizione naturale del tifoso di calcio è una bruciante frustrazione, a prescindere dai risultati.
Gesto deprecabile,forse il meno responsabile!
Il club ha forse un futuro nel boxing.
ma……qualche cosa non quadra
“Ma la tensione in città ……………porta al succedersi…..”.Ma chi ha scritto l’articolo è un ultras?Altro che grazie per non aver sporto denuncia,i delinquenti devono essere perseguiti e pagarne le conseguenze e non con un semplice Daspo come avviene per i reati da stadio.In galera!!!
Sono cose da non fare ,ma se proprio non potete farne a meno andate a cercare il presidente non il DS !!!
A quel tizio ,oltre ad essere denunciato gli si dovrebbe negare l’ingresso allo stadio Tanto per essere piu’ giusti,e anche perche’ la violenza non puo’ assolutamente andare d’accordo con lo sport del calcio.