Il sindaco Romano Carancini con l’assessore allo sport Alferio Canesin durante l’incontro di oggi con la stampa
di Claudio Ricci
“Ciò che è accaduto non è un fatto isolato. Non si tratta della follia di un momento ma è il punto più basso di una farsa che ha colpi di scena ogni giorno a partire da un’alienazione societaria fatta nel totale disinteresse della città, dei tifosi e di chi poteva avere a cuore le sorti della società, a differenza di avventurieri o prestanome”. Il giorno dopo del concordato in bianco e dell’aggressione “in rosso” il sindaco Romano Carancini indossa la maglia della Maceratese e scende in campo contro il nemico pubblico numero 1: il presidente Filippo Spalletta che ieri ha sferrato un pugno al difensore Rocco Sabato dopo la richiesta di chiarimenti sugli stipendi non pagati (leggi l’articolo). Solo l’apice di una vicenda societaria che ieri ha visto un altro coupe de theatre con le dimissioni dell’ad Simone Sivieri e su cui il primo cittadino mantiene il silenzio dal 18 marzo scorso (leggi l’articolo). “E’ vergognoso che Sivieri dia le dimissioni – tuona Carancini – Si scappa dalle proprie responsabilità che spero vengano immediatamente accertate. Non si abbandona la nave, né si tollerano atti di violenza. L’aggressione subìta da Sabato, con cui ho parlato personalmente ed al quale ho espresso la mia piena solidarietà, è l’ultimo atto di una farsa che mi auguro torni presto alla realtà e al rispetto della città. Un fatto che produce una brutta immagine che l’Amministrazione non è più in grado di tollerare, svilisce la dignità di tutti ed è un pessimo esempio per i più giovani”.
Il sindaco Carancini con Rocco Sabato e l’ad Simone Sivieri durante un recente incontro all’Helvia Recina
Una difesa ad oltranza della squadra che, sottolinea il sindaco, “nonostante le penose vicende societarie sta portando alto il nome di Macerata in tutta Italia” al contrario degli episodi che vedono protagonisti il presidente biancorosso e il braccio destro Sivieri “Spalletta e Sivieri debbono vergognarsi per aver portato il nome della città a questi livelli e non si possono permettere di sentenziare contro il ruolo dell’amministrazione comunale. E’ scandaloso che la nuova proprietà voglia far credere che il mancato pagamento degli stipendi sia dovuto all’emersione di debiti fuori bilancio la società deve onorare subito gli impegni che fanno capo alla sua gestione e pagare gli stipendi a coloro che, con un altissimo senso di responsabilità, stanno portando avanti gli impegni presi ottenendo peraltro anche buoni risultati sul campo”.
Romano Carancini con il presidente della Lega Pro Gabriele Gravina durante la visita all’Helvia Recina
Una tirata d’orecchie anche al presidente della Lega Gabriele Gravina più volte chiamato dal primo cittadino: “Non può essere distratto, indifferente o censore rispetto a quello che sta avvenendo. Esistono due tipi di responsabilità una gestionale, che fa capo unicamente a chi ha gestito, sta gestendo e gestirà la Maceratese e che dovrà essere risolta tra le varie proprietà, l’altra è sportiva. Se la squadra otterrà sul campo il diritto di restare in Lega Pro, la Maceratese dovrà restare nella categoria. Gravina non può dire che la squadra dovrà retrocedere per colpa della gestione societaria. Non ci hanno soddisfatto le sue parole, frutto di un ragionamento semplicistico che non accetto. La Lega, come accaduto per tante altre società, deve rapportarsi con la città e le istituzioni. Il Comune anche per l’investimento fatto nello stadio, può essere garante e accompagnare le parti verso una soluzione che soddisfi tutte le esigenze e soprattutto tenga alto il nome e la dignità dei maceratesi”. Sulla “mancata occasione” Canil: “Ha avuto un atteggiamento irreprensibile ma siamo arrivati tardi. Avevamo fissato un appuntamento da 10 giorni ma ci hanno fatto trovare il tavolo senza nulla con una cordata (quella romana) che è fuggita in 48 ore dopo aver annunciato l’acquisto della società nel giro di pochi giorni. Hanno determinato un disastro madornale e accresciuto la diffidenza allontanando soggetti che avevano mostrato interesse”.
LA TIFOSERIA – “Vogliamo esprimere la piena solidarietà a tutta la squadra, al mister e all’intero staff della Maceratese per questi mesi travagliati che stanno passando ed in particolar modo dopo quanto accaduto nella giornata di ieri”. Anche la Curva Just interviene dopo le botte nella sede della Maceratese. “Da Spalletta e dalla sua infima dirigenza esigiamo un loro immediato abbandono del club, sono persone che non possono e non devono rappresentare la città di Macerata. In questi giorni stiamo assistendo ad un teatrino indecoroso fatto da una schiera infinita di avvocati e professionisti vari, alcuni dei quali sembrano più preoccupati a salvare la vecchia proprietà (qualcuno faceva parte del vecchio cda). Dove stavano queste persone quando venivano creati debiti ingenti? Come possono farci credere di lavorare per il bene della Maceratese se fino a ieri si sono chiusi gli occhi di fronte allo scempio fatto dalla vecchia gestione? La gloriosa Società Sportiva Maceratese 1922 sta scomparendo e la colpa è solo ed esclusivamente della Dottoressa Maria Francesca Tardella la quale oltre a metterci in questa situazione finanziaria ci ha venduto al primo personaggio trovato in circolazione. Non chiediamo miracoli a nessuno, semplicemente gradiamo si avvicinassero alla società solamente persone realmente in grado di sanare la grave situazione. Gente senza risorse, avventurieri e prestanomi verranno rispediti al mittente così come accaduto con Massone ed i suoi. Se dobbiamo sparire lo faremo con dignità e a testa alta”.
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La Maceratese non merita tutto questo,siamo nel punto più basso dal 1922 e tutti (o quasi)sappiamo di chi sono le colpe….personalmente preferisco campionati minori ma con grande dignità….
Grande Romano!!!!
ma, a che serve lu pallooo?
Bravo Carancini
Bravo Romano! ! ! !
La SS Maceratese 1922 è patrimonio della città. Via tutti quelli che infangano il suo nome
Il regno della Rata non è di questo mondo.
Poteva mancare l’intervento di “Un pesce di nome Wanda”??