di Mauro Giustozzi
Concordato preventivo in bianco, tutto rinviato al 19 aprile quando si terrà l’assemblea straordinaria della Maceratese dal notaio Belogi dopo che nel pomeriggio sono sorti degli interessamenti alla società che hanno fatto slittare la decisione che sembrava essere stata presa dopo la rinuncia dell’imprenditore Giorgio La Cava. Ad annunciarlo è stato l’avvocato del club biancorosso, Federico Valori che oggi ha partecipato nella duplice veste di consulente e con delega del presidente Spalletta all’assemblea assieme agli altri due soci di minoranza, Cofanelli e Paci, ed a due consulenti, gli Alfonso Valori e il commercialista Ermanno Vitali. “La decisione di un rinvio al prossimo 19 aprile dell’assemblea davanti al notaio – ha detto Valori – è dovuta essenzialmente a due situazioni. La prima quella che, con le festività pasquali alle porte, avevamo necessità di limare alcuni passaggi del documento che abbiamo avuto modo di presentare già per larghi tratti ai soci in questa seduta dal notaio. L’altra è che, dopo la rinuncia di La Cava, sono pervenuti degli interessamenti alla società sui quali si dovrà fare una riflessione. Questi giorni serviranno anche per questo”.
Avvocato che, però, resta abbottonatissimo non svelando né il numero e nemmeno la provenienza di questi interessamenti al club. Certo è che non si sta parlando di proposte o accordi di sorta. Semplici interessamenti. Che, però, potrebbero, se concretizzati, portare ad un intervento immediato e decisivo per il futuro del sodalizio biancorosso. Il 16 aprile, che diventa il 18 considerata la Pasqua, scadono infatti i termini per il pagamento degli stipendi e contributi di gennaio e febbraio: l’attuale società, questo è certo, non li pagherà come già accaduto a novembre-dicembre. Il che porterebbe una pesante recidiva al club, con conseguenze imprevedibili in fatto di penalizzazioni e anche futuro in Lega Pro. Se questi interessamenti diverranno concreti potrebbe arrivare quella boccata d’ossigeno necessaria a prendere tempo e non far precipitare la situazione che col passare dei giorni è sempre più grave. In caso contrario il 19 aprile, nel pomeriggio, il notaio Belogi ufficializzerà il concordato preventivo in bianco e tutto l’iter giudiziario che ne consegue. “Il concordato preventivo resta sullo sfondo –conferma Valori – lo abbiamo elaborato assieme ad eminenti personalità che hanno già lavorato in questo campo. Resta l’ultima spiaggia della Maceratese se non ci saranno acquirenti disposti ad entrare nel club. Tra le ipotesi contemplate c’è anche la cessione del ramo d’azienda”. Ma poi Valori non le manda a dire neppure a Giorgio La Cava per la sua retromarcia di fronte alla montagna di debiti che avrebbe accertato l’imprenditore perugino solo nelle ultime ore prima del suo no definitivo. “La Cava conosceva alla perfezione la situazione del club –afferma Valori – visto che a trattare per lui è stato Caira che fino a pochi giorni fa era dg della Rata. Peraltro della situazione lo aveva reso edotto anche il collega Gabriele Cofanelli sia sulla situazione finanziaria che su quella giudiziaria in atto con la precedente proprietà. Sapeva benissimo che ci sarebbe voluta un’iniezione di denaro di 400mila euro per entrare nella Maceratese, ma La Cava aveva sempre sostenuto che lui da solo non avrebbe mai acquistato il club. La mia impressione è che lui fin dall’inizio non avesse intenzione di acquistare il club. Sulla questione di 40mila euro chiesti da Spalletta, poi, si è giocato. In realtà, è agli atti della società, quella cifra ha riguardato la gestione della società, è documentabile con tante di pezze di appoggio e risulta iscritta nella contabilità soci. Quindi nessun pagamento ha chiesto Spalletta se non la copertura di un debito contratto a suo tempo attraverso l’operato di Caira e Loschiavo che fecero da intermediari nell’operazione. Del resto con il collega Cofanelli col quale mi sono incontrato nel mio studio due giorni fa c’era la convinzione che potesse andare in porto l’operazione. Qualche ora dopo quelle dichiarazioni di La Cava contro Spalletta sui vari siti mi hanno lasciato sconcertato”. La Cava aveva avuto vari incontri per l’acquisto del club, finanziando anche l’ultima trasferta della Maceratese e nominando alcuni consulenti commercialisti per analizzare i conti del club. Oggi ha detto che, comunque, la porta per l’acquisto della Rata non è chiusa, ma vedrà come si evolverà la situazione.
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C’è qualcuno che vuole spiegarmi, visto che la Società non ha un becco di una lira, chi paga tutti questi avvocati che si preoccupano delle sorti della Maceratese?
Vorrei fare due domande all’avvocato Valori;
la prima: lei l’acquisterebbe la societa”?
la seconda: considerando i debiti di cui si parla mi saprebbe dare una sola motivazione valida per buttarsi in quest’avventura?
Grazie.
E poi a chi potrebbe interessare una società indebitata per oltre 1 mln di euro? Tutta questa gente che vuole comprare la Rata ora non le capisco proprio!
«Gli innamorati si comportano sempre in maniera illogica.»
(Milan Kundera, Il valzer degli addii)
Donna Camilla, sorella di Felice Peretti cioè Sisto V (“er papa tosto”), ebbe diversi pretendenti alla sua mano (un tempo si chiamava mano) ma poi finì con l’entrare in convento.
….che truffa…..tutto ha inizio….!!!!!
Ma le autorità giudiziarie e non dove sono”!!!!@
Che vergogna
Eminenti personalità per un concordato preventivo.Cari creditori credo che stia per arrivare il Rocco Siffredi della situazione,meglio tenersi ad una certa distanza.Cari Calciatori forse per il bene di tutti,per dimostrare vero attaccamento alla città e ai tifosi, era il caso di mettere in mora la società cosi avremmo evitato questo disdicevole avvicendarsi di nani e ballerine.Viste le solite battute mi è passata anche la voglia di ridere,speriamo almeno che al funerale ci sia il buo gusto di rispettare un minuto di silenzio in memoria dello scomparso.Calcio Maceratese R.i.P.
La zitella ammuffita
È inutile pe mmé, ssora Nunziata,
de dimannamme si mme faccio sposa.
Io nun zò Llutucarda, io nun zò Rrosa,
pper èsse bbervorzúta e ariscercata.
Ppe mmé ppovera mmer.da è un’antra cosa.
Nun me sò inzin’adesso maritata,
e ccreperò accusí; perch’io sò nnata
sott’a cquella stellaccia, pidocchiosa.
Ciarlàveno der coco; ma ssu cquello
nun c’è vverzo da facce capitale:
sta ppiú fforte der maschio de Castello.
Bbasta, aspettamo un po’ sto carnovale,
si ccapitassi quarche scartarello:
lassàmo fà ar Ziggnore e a Ssan Pasquale.