Il comitato Salviamo la Maceratese:
“Giorgio La Cava è l’ultima speranza”

FUTURO BIANCOROSSO - Il gruppo di sostenitori tende la mano all'imprenditore perugino. "Se deciderà di tentare questa avventura sarà necessario affiancarlo. Noi tifosi siamo pronti a sostenere la Rata con ogni forma e mezzo, con sacrifici anche economici e con una serie di iniziative che potrebbero partire già il giorno successivo a quello del passaggio di consegne delle quote societarie"

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Il Comitato “Salviamo la Maceratese” interviene sulla situazione del club biancorosso. Il gruppo spontaneo di tifosi che si è formato due settimane fa (leggi l’articolo), dopo aver sottolineato che il presidente del Matelica Mauro Canil ha dissipato ogni dubbio circa il suo interessamento all’acquisto della società, individuano nell’imprenditore perugino Giorgio La Cava, atteso oggi in città, l’ultima speranza per salvare il futuro della Maceratese. «L’intervento del presidente Gabriele Gravina ha messo definitivamente le cose in chiaro (leggi l’articolo). Ci auguriamo che gli avvocati del patron Spalletta e lo stesso presidente ne tengano conto evitando bracci di ferro pericolosissimi con i vertici della Lega Pro – affermano gli esponenti del comunicato  –  Cosa fare adesso? L’ultima speranza si chiama Giorgio La Cava: l’imprenditore perugino è l’unico, fino ad ora, ad aver espresso interesse senza spararle grosse, senza fare roboanti proclami (serie B, modello Leicester ed altre varie amenità) ma, al contrario, con umiltà e con una richiesta di aiuto e di sostegno alle forze imprenditoriali locali – sottolineano – Subordinata a questa, c’è un’altra risorsa: l’attaccamento dei maceratesi alla squadra della città. Se La Cava deciderà di tentare questa avventura sarà necessario affiancarlo ed anche noi tifosi dobbiamo essere pronti a fare la nostra parte. Vogliamo far sapere a chi farà lo sforzo economico principale che è nostra intenzione esser parte attiva nel percorso di risanamento e che siamo pronti a sostenere la Rata con ogni forma e mezzo, con sacrifici anche economici e con una serie di iniziative che potrebbero partire già il giorno successivo a quello del passaggio di consegne delle quote societarie».

 

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