Stefano Di Pietro
di Luca Patrassi
Passano gli anni, il centro storico è pieno per chi governa la città ed è vuoto per chi è all’opposizione, a prescindere dal colore delle coalizioni. Stefano Di Pietro, ex amministratore comunale ed esponente di una storica famiglia di commercianti, parte dal cuore cittadino per arrivare al cuore del problema legato al commercio e alla vicenda Simonetti. «Nel merito della questione – è l’esordio del commerciante maceratese – la politica non dovrebbe creare steccati di parte quando si parla di commercio, di attività commerciali prevalentemente familiari in centro storico. Dovrebbero tirare tutti per lo stesso obiettivo, far riacquistare a Macerata la sua vocazione terziaria, commerciale. Questo vale anche per una serie di iniziative che questa amministrazione sta discutendo iniziando dalla questione del parcheggio Rampa Zara. Storica questione, quella di Rampa Zara, che non ha mai visto la luce, una luce della quale la città avrebbe invece bisogno, ora più di sempre».
Il progetto del nuovo centro commerciale a Piediripa
Dal centro si arriva a Piediripa, alla questione ventennale nota come variante Simonetti. «La realizzazione del centro commerciale Simonetti – osserva Stefano Di Pietro – è innovativa sia nella parte architettonica che nella parte gestionale in quanto ci saranno spazi anche per le attività sociali e culturali, cosa che sarebbe di grande stimolo alla frazione di Piediripa che sarebbe quindi riqualificata anche negli spazi adiacenti alla strada principale di accesso alla città».
Quale sarebbe l’utilità di un nuovo centro commerciale? «Un ruolo commerciale in termini di attrattiva di nuove aperture sulla città: è ovvio che questa opportunità deve essere colta affinché catene commerciali o grandi marchi vocati ad occupare spazi del genere se non gli viene data l’opportunità di investire in queste grandi strutture non aprirebbero mai a Macerata. Accrescerebbe anche il ruolo commerciale della città in un territorio che va dell’Umbria fino al mare di Civitanova».
C’è il rischio si sovrapposizioni, di doppioni a poca distanza? « Non credo ci possa essere una sovrapposizione di marchi, l’operazione potrebbe essere portata a termine con nuove attività, i gestori potrebbero anche pensare a una discoteca, uno spazio serale di incontro dedicato ai giovani che in città manca e che spesso crea conflitti tra residenti e studenti in centro nei giorni della movida. Del resto sono previste navette per i collegamenti per il centro storico».
Due anni fa la presentazione del progetto del nuovo centro commerciale
Quale ruolo ipotizza per il centro storico? «Si deve caratterizzare con una offerta di qualità ed esclusiva in termini di servizio, di ambiente, di ricerca di prodotto, ci deve essere uno sforzo teso al miglioramento del centro nella pulizia, nell’accoglienza, nei servizi turistici».
C’è un obiettivo condiviso per il commercio in centro e nelle frazioni? «Puntare tutti a un unico obiettivo, far crescere il commercio senza isolarsi e senza restringere sempre di più questa offerta, dobbiamo migliorare l’offerta commerciale nelle funzioni che per la periferia sono legate alla grande distribuzione e alle attività di grande metratura, e per il centro a un commercio di nicchia più legato alla qualità del prodotto».
Lei ha anche fatto l’amministratore, quali sono i riflessi di una simile operazione? «Da un punto di vista amministrativo, questa opportunità per il Comune creerà introiti fissi all’anno di circa 400mila euro solo di Imu oltre agli oneri di urbanizzazione primaria e secondaria per diversi milioni di euro: questo deve essere letto dai residenti della città come un’opportunità per migliorare l’offerta dei servizi, la viabilità e gli investimenti sul centro storico come impone la norma regionale. Il tutto senza ricorrere alla leva fiscale».
Stefano Di Pietro è stato assessore della Giunta Meschini dal 2000 al 2010
Un giudizio finale sulla questione, da commerciante del centro storico? «La vedo come una opportunità in assoluto, peraltro in particolare oggi in questo mercato che vede le vendite online sempre più in crescita: avere la possibilità di una famiglia che ti arriva a pochi chilometri dal centro, e che ha la possibilità di arrivare in centro storico a conoscerne gli elementi di richiamo culturali e commerciali, è sicuramente preferibile alla famiglia che resta in casa in attesa del pacco del corriere».
Il suo appello alla politica? «Guardare meno all’interesse di bottega elettorale, di breve termine, e di più agli interessi della città e della stessa amministrazione. Peraltro, quelle di cui parliamo, sono operazioni che in qualunque altro Comune italiano vengono fatte e non suscitano polemiche iniziando dalle vicine Montecassiano e Corridonia».
Il balletto del centro storico: sempre pieno per chi governa, vuoto per chi è all’opposizione
sono d'accordo basta ci sia anche un piano di riqualificazione dei vecchi spazi (centri commerciali) che inevitabilmente saranno abbandonati ( esempio civitanova)
Marco Cardinali i vecchi centri commerciali, tipo quello di Piediripa, ancora perseverano con la politica di prosciugamento delle risorse degli esercenti tramite il canone di affitto. È noto che nonostante la crisi, e te lo confermo per esperienza personale, i canoni pretesi per i conduttori dei locali, sono totalmente fuori mercato. Se dunque resteranno col cerino in mano, con contenitori vuoti, sarà il normale contrappasso per le pretese assurde. Dopodiché sul nuovo insediamento varrebbe la pena di fare qualche riflessione...per esempio sull'introito da parte del comune degli oneri di urbanizzazione e via dicendo. Come fa un comune al giorno d'oggi, con i problemi di risorse che ha, ad evitare certe operazioni? È un discorso articolato, difficile, che ha le sue radici sulla possibilità di variare i piani regolatori per fini commerciali, ma anche sulla dispersione della spesa pubblica. Detto ciò, a parer mio, il centro storico non ne avrà ulteriori ritorsioni in negativo, anzi, se i fondi introitati servissero a migliorare la fruibilità, i servizi, e il decoro. Resta però il problema che certe superfici, una volta passate di moda, rimangono come un macigno ed impattano l'ambiente in maniera devastante.
Ma il sig in questione lo sa che piediripa non è macerata centro? Che benefici ne trarrebbe Macerata dalla realizzazione se non la mazzata finale? Non sono sufficienti vero due centri commerciali a poca distanza l'uno dall' altro. Ci vuole altro cemento altro cemento
Povera Macerata.
Macerata morirà definitivamente
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Ma perché piediripa ha bisogno di un altro centro commerciale? Perché il cityper è talmente pieno che bisogna farne un altro? Il cuore Adriatico ha desertificato il civita center ce lo ricordiamo?
Prima di fare centri commerciali e discoteche, fate strade……STRADE E SERVIZI. Piediripa non ne po più. Traffico infernale, servizi inesistenti, qualità della vita di m—-a. Fate nuove strade, marciapiedi, fognature ed acquedotti. Qua ci sono ancora alloggi che non possono allacciarsi alla fognatura perché non c’è……poi vogliamo fare altri centri commerciali ed addirittura discoteche????? Non so più cosa pensare.
non è il pubblico a fare centri commerciali e discoteche.
le due cose, strade , marciapiedi ecc e centro commerciale e discoteche sono due cose assolutamente diverse che non si fanno concorrenza tra loro.
Le opere di urbanizzazione spettano proprio al comune. Nuova occupazione di suolo, nuovo asfalto e nuovo cemento. Dietro ai centri commerciali poi si celano loschi interessi della malavita organizzata. È dimostrato da tante inchieste. Non mi pare un progetto molto visionario.
Il problema delle opere viarie, non è “a chi spetta”, ma “bisogna farle”. Come si può solo pensare di fare altri centri commerciali ed addirittura una discoteca, con le strade che ci troviamo???? Piediripa ha una mole di traffico infernale già ora, facciamo altri centri…..un personaggio, in campagna elettorale, disse che portava a Piediripa industrie di nicchia, non centri commerciali. Quello serve alla società. E quello ci dobbiamo impegnare a fare. Ma Macerata merita quello che si trova.
Il popolaccio tutto a Piediripa per eventuali acquisti di merce alla portata di tutti anche di quel di Foligno che ama venire a fare la spesa dalle nostre parte come si favoleggia in specie nella rivierasca Perla di Labuan che la Domenica mentre si reca al mare ne approfitta per acquistare quei prodotti tipicamente marchigiani che si fanno anche in Umbria. Spostare la movida dal centro in periferia per dare la possibilità ai visitatori di nicchia di frequentare locali di nicchia nella città dei loculi che ne è appunto sinonimo mi sembra una grande idea. Geniale costruirla per dare la possibilità ai parcheggianti di Rampa Zara di visitare quei negozi specializzati che possono aprire dopo le 23 dando a Macerata quella vivacità che non verrebbe a mancare con l’attesissimo fine settimana ma anche prima dove si sposteranno tutti nella bassa in massa tra i meravigliosi ritrovi che sorgeranno sulle ceneri spente di quelli maceratesi in loco spostate ancora fumanti ma sarebbe sostituita dai nasi fini di chi fiutando va per la città finalmente libera da qualsivoglia rumore che potrebbe disturbare la ricerca del capo (inteso come parte di vestiario) e non del ristoratore , ahó di nicchia pure quello e quindi ci sta che potrà ricevere nel sacro tabernacolo oltre ai soliti soggetti fra poco oggetti e visitatori di…. buona stoffa. (Qui c’è un gioco di parole che non mi va di spiegare che tanto si capisce).
Alto motivo che non farebbe pentire nessuno sarebbe la pensata ed eventuale costruzione di un immensa discoteca o più piccoli ritrovi dove tra un Manhattan e un Daiquiri Hemingway ci si possa scatenare dopo aver frequentato, mi par di capire anche un possibile museo e qualche circolo culturale per cominciare ad abbeverarsi li di sapere e poi dei vari Re della Notte piediripiana o come si dice. Non dice niente l’articolo dello Sferisterio che già da tempo chiedono a Civitanova , quindi non aggiungo altro. Ah, si parla di accoglienza, e meglio di quella che può dare una città cosi priva di frastuoni, luci fredde al led, senza fumi da giganteschi suv e chi te la dà. Ci sarebbero altri spunti ma li lascio volentieri al frequentatore abituale locale e non , che certo più di me conosce la trasformazione in centro moderno e dinamico che questa cittadina arrampicata come un vecchio addormentato si è trasformata. Figuriamoci, quando venivo con i miei amici per la movida, non poteva non partire che dallo stupendo circolo garibaldino” Il Giardinetto “, crimine per cui nessuno ha ancora pagato, anzi nessuno ha aperto mai un’istruttoria. Altro che a Piediripa vi dovrebbero mandare, ma sul Vettore, tra le lame rosse e ancor più impervi luoghi e senza elicotteri a recuperarvi.
Il centro commerciale Simonetti, fortemente voluto dal centrosinistra nel lungo periodo del suo governo della città di Macerata, porterà ad un ulteriore ingolfamento del traffico a Piediripa, già congestionata di auto in molte ore del giorno (problema forse risolvibile se sarà realizzata l’uscita della superstrada a Campogiano, come si prevede di fare), ma soprattutto toglierà ulteriore linfa alla residenzialità nel centro storico, che sempre più diventerà un’acccozzaglia di ristoranti piccoli e grandi, pub, birrerie, gelaterie, paninerie e tutto il gran bazar dello spaccio di calorie, nonché di edifici usati dall’Università.
In questa ottica, favorire la residenzialità va bene invece il parcheggio di Rampa Zara, faraonico o minimale, purchè si faccia.
Ma si dopo che a civitanova ne hanno fatto un altro a cento metri dal primo(svuotando quest’ultimo) adesso questa otttima idea viene ripresa a piediripa. Complimenti.
Le considerazioni fatte sono pienamente condivisibili comunque non mi sembra proprio il caso di fare un’altro centro commerciale.
francesco mariani: si è dimenticato di dire quanti nuovi posti di lavoro sono nati (anche per differenza con quelli perduti!!).
ieri avevo inviato un ulteriore mio commento.
stranamente non lo vedo piu’: come mai?????????????????????????????????????????????????????????????????????non commento ulteriormente!!!!
auguro a tutti di trovare quello che cercano
Vi scongiuro fermatevi, un nuovo centro commerciale a Piediripa porterà al degrado poi alla chiusura di altre attività presenti nella zona: Centro Commerciale Val di Chienti, Centro Storico di Macerata, Centro Storico di Corridonia. Su quell’area Macerata rifiutò una fabbrica di elettro medicali proposta dall’Ing. Fratalocchi, dal prof. Alfredo Murri e la collaborazione del sottoscritto, ci risposero che sconvolgevamo l’equilibrio della città dei servizi. Ripeto fermatevi, non c’è neppure una popolazione a sufficienza. Pensiamo a portare a termine Via Mattei La Pieve, il nuovo Ospedale con inclusa la facoltà di Scienze Infermieristiche con una vera intervalliva.
Ivano Tacconi Macerata
Dopo il Centrosinistra che lo ha fatto in parte, adesso tocca al Centrodestra ad ammazzare definitivamente Macerata. Come il CorridoMnia ha ammazzato Corridonia. E se la nuova amministrazione di Centrodestra di Corridonia realizzerà un campus scolastico nelle previste zone del Crocefisso, a favore dello sviluppo abitativo della Zona Industriale di Corridonia, il capoluogo continuerà verso la sua fine storica.
Ormai il gioco viene fatto per favorire il grosso capitale e l’alta finanza, contro i piccoli. I centri commerciali e Amazon hanno dato scelte maggiori a consumatori. Non sappiamo se la cosa continuerà: ci stiamo avviando verso il Grande Freddo e l’orrore di conflitti che ci coinvolgeranno, come la maggior parte della pubblica opinione paventa. Siamo sicuri che continueremo a spostarci in auto, come pure con i mezzi pubblici?
Vi scongiuro, insieme ad Ivano Tacconi, di mettere i piedi per terra, pensando alla piccola economia che fornisce cibo a tanta gente, e non ai grossi interessi, spesso sostenuti da finanziatori occulti disonesti.
Ma come potete continuare a raccontare le favole sul centro storico quando avete spostato tutto tra le tofe?!