Tagli ai centri commerciali di Tolentino
I conti non tornano

Forte preoccupazione tra i lavoratori mentre sulle rive del Chienti continuano a sorgere nuove strutture

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Il centro commerciale La Rancia

 

 

di Matteo Zallocco

La crisi in atto si fa sentire anche nei centri commerciali. Già a colpo d’occhio la presenza delle grandi strutture appare sovradimensionata lungo la vallata del Chienti, da Tolentino verso Civitanova (leggi l’articolo). L’apertura del nuovo CorridoMnia Shopping Park lascia il campo ad alcune considerazioni basate sul momento di difficoltà che stanno vivendo i centri (o parchi) commerciali di Tolentino. Due strutture, a meno di due chilometri di distanza l’una dall’altra, per un bacino di utenza stimabile intorno ai 30-40mila abitanti: il centro commerciale La Rancia e il Tolentino Retail Park si fanno inevitabilmente concorrenza, ma rischiano di affondare sotto i colpi (anche) della crisi. Nel complesso va detto che i dati seguono la tendenza di tutte le altre province vicine. Rispecchiamo in pieno ciò che caratterizza il sistema distributivo italiano: la varietà tra grande, media e piccola distribuzione. Un modello che le altre nazioni ci invidiano e che dimostra la varietà ma anche i limiti della nostra offerta. Il centro commerciale La Rancia è sul mercato ormai da diversi lustri. Veniva dato per spacciato dopo l’apertura del Retail Park, eppure ha resistito abbastanza bene, ma i conti sembrano non tornare.

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Il Tolentino Retail Park

Il Retail Park, a poco più di un anno dalla sua inaugurazione, stenta ancora a decollare ed è notizia recente (con dati che saranno ufficialmente resi noti dai sindacati nei prossimi giorni) che diversi contratti di lavoratori assunti nel parco commerciale non sarebbero stati rinnovati. Anche qui i conti non tornano.  Da considerare il fatto che molti centri commerciali oggi lavorano come imprese immobiliari, nel senso che chiedono maggiori spazi che poi affittano ad altri negozi intascandone l’affitto. E le scatole vanno vendute vuote, senza dipendenti all’interno, altrimenti perderebbero di valore. In questo contesto si può inserire anche la recentissima vicenda che sta interessando tutti i lavoratori del gruppo delle multisale Giometti (leggi l’articolo) che si sono visti recapitare una raccomandata con la quale venivano informati del loro licenziamento (causa cessazione attività) a partire proprio da domani.

Le notizie che si rincorrono, in attesa di numeri ufficiali, non sono confortanti per i due centri commerciali tolentinati. Quale futuro aspetta chi ha investito in queste strutture e chi qui pensava di poter costruire il proprio futuro lavorativo e di vita? Basta la crisi congiunturale a spiegare i tanti, troppi segni meno che evidenziano i bilanci? Probabilmente no. Ma se domani, pensando in negativo, quei capannoni dovessero svuotarsi di attività commerciale, si può stare certamente tranquilli che non resterà il deserto: nelle stesse zone potrebbe sorgere qualche villetta.

 

 



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