di Alessandra Pierini
Vuole la Bibbia che la creazione impegnò Dio per sei giorni, il settimo giorno fu dedicato al riposo. Da quel momento la domenica è stata considerata, nel mondo occidentale, giorno di festa. Questo è stato rispettato fino a qualche anno fa, quando il dio marketing ha imposto l’apertura domenicale dei negozi, in particolare dei centri commerciali e dei punti vendita delle catene della grande distribuzione. La decisione di questi negozi, tra i quali c’è anche il Cuore Adriatico fresco di inaugurazione (leggi l’articolo), di rimanere aperti anche nei giorni di Pasquetta e della Liberazione rischia di dare avvio ad una crociata da parte dei fedeli per il mancato rispetto delle festività. I responsabili dei centri commerciali, infatti, dovranno fare i conti, non tanto con le loro coscienze, quanto con i sindacati che hanno proclamato lo stato di agitazione e con 13 vescovi marchigiani, riuniti nella Conferenza episcopale presieduta da monsignor Luigi Conti, la cui Arcidiocesi comprende anche tredici Comuni maceratesi tra cui Civitanova e Corridonia.
«In un contesto di forte recessione dei consumi – scrivono le segreterie di Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil – quale effetto di una crisi che non lascia alternative al taglio dei bilanci familiari in tutte le voci che non sono indispensabili, molte aziende della grande distribuzione hanno deciso di aprire i battenti a Pasquetta e nel giorno in cui tutti gli italiani festeggiano la Liberazione. E’ una scelta assunta in totale autonomia nonostante le regole che governano le relazioni tra sindacato e aziende prevedano un confronto preventivo per definire l’organizzazione del lavoro, ed in particolare le aperture straordinarie, i presidi e gli orari di lavoro. La decisione di allargare le aperture festive anche a Pasquetta stona peraltro con i tanti accordi sottoscritti con diverse aziende del settore per evitare tagli all’occupazione e governare anche attraverso una organizzazione del lavoro più flessibile e la riduzione del trattamento economico delle prestazioni festive, l’aumento dei costi. Riteniamo la scelta della grande distribuzione condannabile perché miope e non lungimirante. Ridurre le politiche commerciali al mero ampliamento delle aperture domenicali e festive è infatti sbagliato e improduttivo di effetti. In un contesto dove non sono le occasioni di acquisto a mancare, ma le risorse economiche di tante famiglie pesantemente colpite dalla crisi, la decisione di aprire i battenti nelle due festività di aprile rischia di configurarsi come una dimostrazione di scarsa sensibilità nei confronti dei lavoratori del settore che hanno condiviso i tanti accordi di cassa integrazione, di solidarietà o di rivisitazione della organizzazione del lavoro e di chi gli acquisti non può farli neanche nei giorni feriali. Le tante forzature fatte dai responsabili aziendali per ottenere la disponibilità dei lavoratori a prestare la propria attività nelle festività costituisce peraltro una violazione del contratto nazionale di lavoro che prevede la facoltatività della prestazione lavorativa in tutte le festività nazionali». Per queste ragioni i sindacati metteranno in piedi una serie di iniziative tra le quali lo stato di agitazione con il blocco di tutte le prestazioni festive su tutto il territorio regionale e volantinaggi per sensibilizzare i consumatori ed invitarli ad effettuare i loro acquisti in altre giornate.
I vescovi marchigiani hanno deciso di raccogliere e dare eco al grido di tante persone, soprattutto donne spose e madri e degli stessi sindacati.
«Le nostre Chiese – scrive monsignor Luigi Conti – sono sicuramente sensibili al momento critico per la nostra economia e non sono pregiudizialmente contrarie a possibili percorsi di ripresa economica, ma non credono affatto ad una ripresa dell’economia che penalizzi le persone. Un aumento dei profitti parallelo ad un aumento di giovani e adulti disoccupati non può essere per noi considerato una ripresa dell’economia, considerando poi che in molti casi sono stati ridotti i trattamenti retributivi delle domeniche e delle festività. I Vescovi si pongono dunque dalla parte delle persone, del loro diritto a manifestare la propria fede e a celebrare secondo la propria confessione religiosa, del loro diritto ad avere giusti tempi di riposo accanto ai necessari tempi di lavoro, del loro diritto al tempo necessario per la cura delle relazioni, soprattutto familiari ed educative. Da queste scelte concrete nasce un’economia dal volto umano. Tale comunicato non è una difesa ‘confessionale’: le due date in questione, sotto profili diversi, richiamano il bene prezioso della libertà, difeso dagli uomini anche con il sangue. I nemici della libertà non sono solo gli invasori stranieri o i sistemi totalitari che la storia purtroppo ha conosciuto, ma sicuramente può diventarlo l’idolatria del denaro e del profitto».
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I sintito Mari’, a Pasquetta sse vuttiche noe dendro li cappannu’ adè aperte!
Scine Anto’, cusci’ tutti quilli senza quatri’ va lli pe passa tempu cusci resparambia pure la vinzina.
Viro Mari’ ma io da quissi esso non ce vaco listesso. Quanno ero jonottu la domenneca me piacia fa festa. Mari’ ssi vardasci che ce fadiga putria esse nipotiti. Nuà a li nipoti jè vulimo ve Mari’.
finalmente qualcosa si muove
Centri commerciali facete skifo!!!!!
Fino a quando le persone ci vanno anche solo x passare tempo
Tutti abbiamo bisogno di passare tempo con le nostre famiglie…basta non andarci..quanto era bello quando la domenica massimo stavano aperti a turno e quando il calendario segnava rosso tutti a casa..più famiglia, più gioia….
Tutti abbiamo bisogno di passare tempo con le nostre famiglie…basta non andarci..quanto era bello quando la domenica massimo stavano aperti a turno e quando il calendario segnava rosso tutti a casa..più famiglia, più gioia….
vorrei che i vescovi si scomodassero anche per altro..
Prima i sindacati abbassano il compenso per chi lavora nei giorni festivi poi si lamentano se qualcuno se ne approfitta. Se veramente i sindacati sono contrari a questo i sindacalisti il giorno di pasquetta, il 25 aprile ed il 1° maggio facciano un sit-in di protesta (dalle 9 alle 21) dentro i maggiori centri commerciali.
è vero le feste si dovrebbero passare in famiglia …..
piena solidarieta’ a chi grazie ai finti sindacati che fanno le finte proteste si trova costretto a lavorare anche in questi giorni di festa x la famiglia!
Ma non sono meglio i piccoli negozi dove sei seguito e consigliato!!!!!!Che tristezza vedere fra qualche anno tutti i paesi e le citta’al buio Spero che tu non voglia questo…….
Se nei festivi tutti cominciassimo ad andare al mare, in montagna, al lago, a respirare aria più pura, a portare i bambini in luoghi tranquilli e farli divertire sarebbe meglio….invece continuiamo imperterriti ad andare in questi centri. Ma basta!!! Tutto giro di soldi sporchi!
Se nei festivi tutti cominciassimo ad andare al mare, in montagna, al lago, a respirare aria più pura, a portare i bambini in luoghi tranquilli e farli divertire sarebbe meglio….invece continuiamo imperterriti ad andare in questi centri. Ma basta!!! Tutto giro di soldi sporchi!
Io non sono contro i centri commerciali . Ma queste aperture barbare ed anti faglia devono cessare ….! Oppure si deve ritornare al vecchio modello quando erano aperti a turnazione .
Deve rimanere VUOTO
Libertà totale di orario e chiusura per i piccoli e medi negozi, i mega centri devono essere regolamentati per legge. Ma chi la farebbe una legge del genere? Il PD/PDL di Berlusconi e De Bendetti? Renzie? Verdini? Lupi? Alfano?
Suvvia non scherziamo.
Allora chi potrebbe stimolarla? I sindacati?
Suvvia i sindacati sono ormai una barzelletta e non hanno più ragione di esistere.
Basta non andarci quando il calendario è rosso e chiudono da soli.
Ci mancava pure l’anatema contro i centri commerciali e l’alleanza con chi sta facendo scappare le imprese a gambe levate da questo paesello ipocrita, perbenista e doppiogiochista e antiliberale. Mi aspetto tra un po’ la bolla papale con l’appoggio dei grillini. Non solo danno lavoro a ragazzi e ragazze che sono disoccupati e disperati grazie a sindacati e alleati catto-comunisti, si beccano pure la scomunica. A differenza della Chiesa cattolica e altri ordini religiosi tali strutture contribuiscono in tutta Italia al gettito fiscale per decine e decine di miliardi di euro. Sinceri Complimenti ancora una volta a chi ha pensato e realizzato quest’opera e all’amministrazione comunale che ha permesso tutto ciò. L’ITALIA E’ UN PAESE LIBERO E UNO STATO LAICO.
Il problema non é tanto che sia aperto (all’estero i supermercati sono aperti tutti i giorni fino alle 22), piuttosto che ci sia gente che non abbia altro da fare a Pasquetta che rinchiudersi in un capannaone di cemento.
Comunque basterebbe limitare l’uso delle auto per arginare queste tendenze, IMHO…
@pigi: l’italia è un paese libero, ma mi auguro che (e combatto perché) non diventi mai liberista come gli USA. E’ la stessa differenza che c’è tra “free beer” e “freedom”, hai presente ?
Cominciamo con il dire che siamo in un mondo globalizzato, che i cattolici sono solo 600 milioni su 6 miliardi di persone, che se diamo retta a tutte le esigenze religiose di tutto il mondo a cui apparteniamo, i negozi dovrebbero chiudere tutti i giorni.
Poi è ora di capire che nulla si ferma perchè c’è una festa guardatevi attorno e vedrete casellanti, ristoratori, forze dell’ordine, operatori sanitari, ferrovieri, autisti,pompieri, autostradali e migliaia di altri soggetti che lavorano indifferentemente sia giorno, notte, festa o altro.
Ogni uno deve essere libero di fare ciò che crede e se libero da impegni lavorativi, si fà distrarre dai centri commerciali significa che non ha fede a sufficienza.
I vescovi dovrebbero più che esaminare gli altri farsi un bel esame di coscienza sul perchè c’è un certo allontanamento dalla religione e i sindacati in un momento di crisi lavorativa attuale dovrebbero tacere e lasciare lavorare chi può e quando può.
Non capiscono di cosa si devono lamentare prima li fanno aprire gli danno tutte le agevolazioni possibili e contributi e magari stanno anche all’inaugurazione adesso ci si lamenta, ma non ci si potrebbe pensare prima? O meglio perché non si tutela il tessuto sociale vecchio il quale ci ha permesso di vivere per molti anni questi faranno venire il deserto totale.
inutile e superfluo nei giorni normali, figuriamoci alle feste…
Penso che Mago abbia ragione e vorrei aggiungere che alle inaugurazioni, in prima fila ci sono sempre i rappresentati politici, religiosi , sindacali eccetera eccetera……..
Nessuno obbliga ne ad andarci ne a lavorarci nei centri commerciali.
Da quando sono nato la Domenica mattina vedevo la gente partecipare alla Messa ma poi all’uscita andare a prendere i pasticcetti in panetteria, o al bar, qualcuno ha chiesto di chiuderli?
Dei sindacati e dei vescovi nn me ne frega niente. Penso alla gente che ci lavora e che nn ha un attimo da dedicare alla propria vita.
x pigi 78. Ringraziare addirittura queste società che gestiscono i centri commerciali perché pagano le tasse e danno lavoro ? Ma dove vive? Dia un’occhiata ai bilanci di queste ditte e scopra pure che ognuna di esse paga meno tasse di un piccolo commerciante. In quanto al lavoro che danno ai dipendenti, si informi a quali condizioni capestro li fanno lavorare e che danno comportano al commercio dei piccoli commercianti e artigiani che sono costretti a chiudere non perché non sappiano fare il loro lavoro, bensì per una concorrenza non fatta sulle leggi di mercato, ma su quelle della finanza sporca, sul riciclaggio, e sui finanziamenti poco chiari che di certo il commerciante indipendente non ha.
Ha ragione Mago:
per 365 giorni l’anno ci sono categorie di lavoratori (esclusi quelli della pubblia utilità: pompieri, polizia, carabinieri, croce rossa, ecc. che devono essere opertivi a turni 365 giorni l’anno 24h su 24) che non hanno orario, che anzi i “giorni di festa” “o la notte” sono per loro giorni di guadagno.
Oppure è l’ennesimo tentativo (dei sindacati e della chiesa) di catturare pubblicità gratuita con una plemica (strumenale) che non serve a nulla???
Non è la prima volta che i centri commerciali restano aperti durante i festivi, non fingiamo stupore e meraviglia…
Del resto sono proprio proprio quegli stessi centri commerciali, così “benedetti” dalla chiesa e dal sindacatio, in cui ad ogni inaugurazione c’è la processione (politico/clericale) a farsi vedere, fotogfare, baciare bambini…
Sta a noi (invece di zonzolare per i centri commerciali, durante i festivi): possiamo scegliere di andare a fare una passeggiasta in montagna, due scarpinate al mare, respirare un pò di aria fresca all’Abbadia di Fiastra (e via dicendo).
Se invece alcuni preferiscono rintanarsi nei centri commericali questi fanno bene a restre aperti… Se c’è domanda c’è anche offerta
Il baraccone non si può fermare. Troppi soldi( di altri) investiti, le banche reclamano i crediti… Se ognuno di noi provasse a confrontare seriamente i prezzi di questi mega centri commerciali, scoprirebbe delle fantastiche sorprese: i prezzi, salvo qualche prodotto civetta, sono nettamente più alti dei piccoli negozi, senza contare che i prodotti vengono artatamente “blisterati” per farne acquistare di più del necessario. I piccoli negozi, salvo qualche eccezione, mantengono prezzi più bassi nonostante siano “costretti” ad acquistare la loro volte la merce dai grossisti, un passaggio in più rispetto alla grande distribuzione che acquista direttamente in fabbrica. Io, ogni volta che ho acquistato merce in un piccolo negozio ed ho avuto qualche problema di qualsiasi natura ho sempre ricevuto assistenza e, addirittura la sostituzione del prodotto. Provate nei centri commerciali a farvi restituire qualcosa!
Certi commenti sono penosi. Ma chi vi dice di andare nei giorni festivi? Ve lo ordina il medico? Oppure parlate cosi solo per scaricarvi delle vostre frustrazioni? Loro sono li e voi avete tutta liberta’ di decidere. Se andate la colpa e’ vostra, se non andate loro sicuramente non si metteranno a piangere.
Ma dai ….. c’è chi a Pasqua va a passeggiare in un centro commerciale?
E i nostri nonni come facevano che i centri commerciali non esistevano?
Mi pare che ognuno affronti il problema dall’angolazione che gli è più congeniale. Quale è l’aspetto su cui ci dobbiamo focalizzare? Il fatto che nei Festivi persino Dio si è riposato e quindi dovrebbe essere riposo per tutti? Il fatto che se c’è gente che deve lavorare pure quei giorni, aumentano le probabilità che le famiglie vadano a rotoli in quanto è sempre meno il tempo che si può passare con l’altro coniuge e con i figli? Il farsi belli di autorità civili e religiose quando ci sono le inaugurazioni dei Centri Commerciali? Il fatto che lavorare anche nei Festivi è una opportunità per guadagnare di più invece che una costrizione? Mi pare che sia stata messa troppa carne al fuoco e che ognuno abbia voluto evidenziare l’aspetto che lo stimolava maggiormente, ma così diventa difficile farsi una idea su quale sia il problema principale che viene suscitato dai comunicati di Vescovi e Sindacati…
pro e contro siete tutti qui a discutere anche animatamente a piè di un pezzo che non è altro che reclame sul nuovissimo mostro di cemento che in due settimane sta finendo di strozzare la viabilità di civitanova oltre alla vita del commercio del centro. un altro pezzo per pubblicizzare questo ennesimo simbolo della odierna società decadente. e senza far polemica sui casini legati ai permessi , ai certificati antimafia ecc ecc. non andateci se per voi rappresenta qualcosa di negativo. non cercateci impiego. boicottatelo e soprattutto nell’urna ricordatevi chi lo ha voluto a discapito degli interessi della città
che dire…se come dicono alcuni il lavorare la domenica o durante le feste e’ normale non si capisce perche’ vi debbano a tutt’oggi ancora essere le solite categorie privilegiate che peraltro spesso gestiscono servizi essenziali che non sono fatte oggetto di tale metodica…vogliamo parlare delle banche??? chiuse sia il sabato che la domenica??? oppure delle poste??? o degli uffici pubblici??? oppure della categoria degli insegnanti a spasso per quasi tre mesi durante l’estate e tranquilli e beati in poltrona per tutte le feste santificate e tutte le domeniche ??? oppure nel privato di tantissime ditte e fabbriche che sono chiuse sia il sabato che la domenica o che si permettono l’ardire di fare il ponte??? ci sono categorie come quella della ristorazione (bar,ristoranti,alberghi) che hanno sempre lavorato nei fine settimana e nelle feste (anche perche’ durante la settimana lavorano poco o nulla) ed altre negozi centri commerciali etc,,,che sono stati violentati dai nostri politicanti che al grido di copiamo gli Usa hanno permesso tutto cio’…siamo passati dall’autorizzazione per l’apertura per un certo numero di domenica e festivita’ alla piu’ totale anarchia…bisogna dare regole certe :chiusure domenicali e nei giorni di festa cosi’ come si deve ritornare al giorno di chiusura infrasettimanale…chi lavora in questi settori traumatizzati e’ l’equivalente della fanteria nell’esercito ovvero…carne da cannone…
il commento piú interessante è quello di GUALTIERO !! concordo totalmente . io purtroppo a pasquetta devo lavorare per colpa di tutte queste liberalizzazioni . Sono 22 anni che lavoro nella grande distribuzione ed è la prima volta che DEVO lavorare a pasquetta è uno SCHIFO TOTALE. La Domenica dobbiamo lavorare per 3 euro di maggiorazione l’ora neanche gli extracomunitari a raccogliere l’insalata guadagnano come i commessi SCHIFO SCHIFO SCHIFO !!
E’ ridicolo leggere le critiche ed i vari appigli di questi commenti.
Ben oltre 30 ANNI ORSONO NASCEVANO A MILANO TORINO ED ALTRE CITTA’ I CENTRI COMMERCIALI DETTI “CITTA’MERCATO” dove all’interno vi erano da banche a lavanderie, negozi di ogni genere e qualità,aperti durante le festività, ma non ci sono state tutte queste polemiche. I negozi ONESTI e di QUALITA‘ non hanno chiuso, i cattolici erano sempre quelli e per quanto riguarda le famiglie la nostra regione è una di quelle con il maggior numero di separazioni e divorzi, senza i centri commerciali ma con tanti nigth………meditate!!
Se questi centri commerciali lli avessero fatti a misura d’uomo e dentro la città basta pensare ad una persona anziana o un disabile come ci arriva se ci arriva farà dei grossi sforzi, forse erano utili come sono all’estero. Invece li fanno fuori su pezzi di terra che qualcuno vuole vendere a buon prezzo bisognerebbe vedere a chi appartengono e che cosa c’è sotto. A Macerata ci sono capannoni in disuso alcuni mai affittati che stanno cadendo a pezzi eppure si continua a costruire perché? Dopo ci lamentiamo della cementificazione o del poco spazio verde…..
finalmente qualcuno ci pensa a farli chiudere i giorni festivi bravi andate avanti fino in fondo devono stare chiusi tutte le domeniche etutte le festività cosi la gente fa spesa nei propri paese
Premesso che certi finti preti sono gli ultimi che dovrebbero parlare.. Predicano bene e razzolano male.
Per evitare l’apertura festiva dei centri commerciali, basterebbe non andarci in quei giorni.. Invece noi quasi tutti ci andiamo.. Pensate che i supermercati resterebbero aperti nei giorni di festa se fossero vuoti? Di cosa dobbiamo lamentarci se siamo i primi ad alimentare questo mercato? Boh proprio non capisco..
@ Tata Mamma Purtroppo lo capisci da queste stupide polemiche che i civitanovesi (la minoranza spero) ha una mentalita’ talmente gretta e arretrata che gli amish al confronto sono dei “marziani”……
Siete tutti bravi a commentare ma vorrei vedervi lavorare a Natale,Pasqua,Pasquetta, Il primo maggio,il 25 aprile…e non per svolgere un servizio di pubblica utilità (infermiera/medico/pompiere/carabiniere)…io lavoro da Mc Donald e per quanto sono felice di avere una lavoro e sono grata a chi mi ha assunto e mi pga uno stipendio tutti i mesi… in questi giorni di festa mi sarebbe piaciuto stare a casa con la mia famiglia e con i miei amici….
Quelli di voi che colgono l ‘occasione per mettere in mezzo la politica e la fede farebbero bene a stare zitti… è festa per tutti… e non muore nessuno, e non si ferma mica il mondo se i centri commerciali sono chiusi per un giorno..
il settimo dobbiamo andare a messa e pagare i preti..??!! sono d’accordo , ma solo x una questione di umanita’ lavorativa e rispetto delle persone.la religione non ci deve entrare x niente dato che loro lavorano anche di domenica…me pare una portata x il culo..
Famo’ una cosa seria nei giorni di festa chiudemo le chiese e le sedi di partito e sindacato!!!!!
ma che c’entra la chiesa…..semplicemente hanno diritto anche loro di riposare e fare festa come tutti!
Bisognerebbe bloccare tutto e chiedere condizioni di lavoro migliori. Ma ormai assuefatti a tutto subiamo condizioni di lavoro miserabili. Siamo controllatissimi a tutti i livelli, se poco poco ci fosse l’idea di una rivolta, chi di dovere lo saprebbe 1 mese prima.
L’ organizxazione ha raggiunto livelli incredibili, gli umori, le tendenze, tutto sanno tutto, la rete ha fatto cadere ogni barriera. É orrendo tutto cio’!
Speriamo falliscano tutti i centri commerciali
ma guarda tu ….
se i commercianti vogliono lavorare che siano liberi di farlo visto il momento difficiile !
Nella Bibbia ce’ chiaramente scritto che il giorno in cui Dio si riposo’ era il Sabath
Cioè il Sabato non la domenica
Sindacati…. ma andate a….
E meno male !!! Perché altrimenti sarei rimasta senza la carne x la grigliata !!
@ Clarissa Israel
Nella bibbia ci sono scritte cose che, oggi, sono illegali/immorali e c’è anche qualche “assensa”, tipo di dinosauri…
Sono pienamente daccordo con il Sig. Mago… Ricordiamoci che se andiamo come andiamo è grazie ai Sindacati, Politici e perche no anche grazie alla Chiesa… Molti oramai credono in Dio ma NON credono più alla chiesa…. con il tanto schifo che ci hanno fatto vedere, forse Papa Francesco che reputo un grande, riuscirà a riprendere qualcosa, ma ha ancora tanta strada davanti…Questo affermazioni sono solo delle sciocchezze pubblicitarie per cercare di portare l’acqua al proprio molino.Oramai la chiesa ha perso credibilità verso i propri fedeli, se uno è fedele non lo è perche va a messa ma lo è dentro e da solo è in grado di decidere come passare la Pasquetta.I sig.ri che hanno attività commerciali dentro queste realtà sono da lodare, perche niente gli viene regalato, anzi, pagano, tasse, contributi, personale e lavorano minimo 12 ore al gg… Secondo me Civitanova Marche ne deve andare fiera di aver avuto imprenditori che all’interno del proprio Comune hanno voluto investire e creare una realtà come il Cuore Adriatico. Non me ne vogliate a male ma questo è il mio pensiero.
Ma se sono i preti e i vescovi i primi a lavorare il sabato, la domenica e le feste!!!! Come sempre predicano bene e razzolano male!