di Carmen Russo
“Ci stanno distruggendo”, sentenzia Licia Mancini della storica merceria Adalgisa e continua: “il problema è che qui non c’è la gente, prima chi usciva per comprare qualcosa, faceva un giro da tutti”. Questa l’opinione della commerciante che aprì l’attività con la sua famiglia che si accompagna ai pareri degli altri colleghi artigiani “casettari”. (GUARDA IL VIDEO)
Alla storica Coal, si era aggiunta già la Coop a novembre 2011, nel panorama dei supermercati di media grandezza nei pressi della prima periferia di Macerata. Con la recente apertura dell’Oasi di via Mattei (leggi l’articolo), ecco che il più genuino centro commerciale all’aperto, com’è da sempre considerato, corso Cairoli, risente ancora una volta della grande distribuzione e della competitività dei prezzi che caratterizzano gli ipermercati.
Mario Tartabini, de La Bottega del Parmigiano non si capacita dei prezzi così competitivi dei centri commerciali: “Propongono prodotti ad un costo inferiore rispetto a quello che paghiamo noi all’ingrosso. Ma come fanno?”
Anche Ada Tamburrini, – che da quando aveva 18 anni è alla direzione dell’omonimo Panificio – non trova una via d’uscita alla già difficile situazione economica italiana: “Già non si lavorava molto, adesso è anche peggio. Mio figlio mi cerca di rassicurare dicendomi che andrà meglio, ma se continua così…”. Della grande offerta dei nuovi ipermercati soffrono anche Giancarlo Tomassini del negozio di articoli d’elettronica e di piccoli elettrodomestici Philco, Guglielmo Pierucci collaboratore degli Antichi mastri e Vito Carbonari della Salumeria. Ma c’è chi non si arrende e punta alla qualità come Floriana Pirro di Dream Carne, che ha lavorato per anni nei centri commerciali, ha deciso di continuare in un’attività in proprio e afferma: “La gente si accorge della qualità e ci preferisce”. Clienti che puntano alla qualità e alla fedeltà nella Salsamenteria gastronomia di Stefano Mancini: “Non abbiamo risentito tanto dell’apertura dei supermercati perché offriamo prodotti che loro non hanno”. Il modo per non essere i diretti danneggiati di questo fenomeno è puntare anche su articoli che la grande distribuzione non possiede. E’ il caso de Il gusto del pane, di Fabio Chiappini, un panificio che propone ben 7 tipi di pane e alimenti biologici.
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Credo che il nuovo supermercato ruberà un pò di “mercato” a questi negozianti ma non più di tanto. A parte che quando ci vado non vedo tutti questi prezzi così bassi. Forse uno è attratto dai prezzi in offerta ma il prosciutto “buono” e di “marca” lo paghi uguale come in un supermercato o negozio normale. Ho fatto una scelta da qualche anno e cerco di rispettarla: cerco di non fare alla spesa nei centri commerciali e cerco di acquistare a Km 0. Non è facile, si perde più tempo perché devi entrare in più negozi ma ho la certezza che gli alimenti sono più buoni ed hanno fatto meno “strada”.
Perchê nn provate a chiedere spuegazioni al sindaco e alla cricca…
la carne, le verdure….i salumi se volete cibi buoni,genuini ed al giusto prezzo li trovate in corso cairoli.
Volete mettere il prosciutto di Vito, la porchetta della macelleria li vicino ecc. con quello che trovate nei centri commerciali? Abito nella parte opposta della città eppure con mia moglie andiamo sempre in corso cairoli a fare la spesa e certamente continueremo. Per mia deformazione mentale, avendo sempre operato nell’ambito della organizzazione commerciale, giro spesso nei centri commerciali per osservare e valutare. Ne ho tratto una convinzione : REGALA E’ DAVVERO MORTO DA TANTO TEMPO. Quando i prezzi sono bassi….
Mi sfugge qualche cosa, i negozi chiudono a causa della crisi ma gli ipermercati favoriti dagli amministratori (forse perchè i comuni incassano oneri edilizi e quindi soldi di cui hanno bisogno) continuano ad aprire anche se il mercato è saturo. I prezzi degli iper hanno una logica all’inizio servono per catturare i clienti poi aumentano, le offerte sono uno specchietto per le allodole e ci troviamo prezzi alti e qualità bassa, il mio è un’appello agli amministratori guardate con una prospettiva a lungo termine se amate le vostre Città. Le città non sono fatte solo di mura ma anche di persone e Macerata con i suoi cittadini e negozianti è bellissima state svuotando i centri storici ed anche le persone cambieranno in peggio s’intende.
Sono stata all’Oasi..così, per curiosità. A parte i prezzi degli articoli “civetta”, tutto il resto l’ho trovato caro come negli altri supermercati. Forse c’è una varietà di merce superiore, ma la qualità non è comparabile a quella che si acquista nei negozi piccoli. Per esempio, poi, mi ha disgustato la quantità elevata di pezzi di carne ammonticchiata nei banchi frigo: vuoi mettere con quella della macelleria sotto casa? Faccio spesa regolarmente a Corso Cairoli e dai negozianti citati nell’articolo trovo sempre, oltre ai prodotti di qualità, anche molta professionalità e tantissima cortesia. Una menzione speciale, al giovane Fabio che da diversi mesi fornisce la mia tavola di ottimo pane.
Non capisco i commercianti che dispongono di piccoli negozi a prezzi comunque elevati, come pensano di poter continuare a proporsi, come se fossimo negli anni ’70, senza capire che i produttori rispetto a 40 anni fa, hanno enormemente ampliato la loro gamma di prodotti (e quindi richiedono spazi smpre più ampi di esposizione) e i consumatori hanno variato le loro esigenze di acquisto, sia per il prodotto che comprano sia per la comodità nell’atto d’acquisto. Il piccolo comemciante, se vuole sopravvivere, deve andare sui prodotti di nicchia che giustificano, per il consumatore, un prezzo più alto o magari anche un rapporto personale con chi lo vende. Ma se devo comprare una bottiglia d’acqua o un pacco di pasta, m’interesserà soprattutto il prezzo e il poter parcheggiare la macchina vicino al negozio senza dover penare. Peraltro i commercianti sono anche imprenditori, quindi sin da quando iniziano l’attività sanno che c’è il rischio d’impresa, e cioè che qualcun altro magari faccia qualcosa meglio di te o faccia lo stesso facendo, però, spender meno. E invece parlano come se debbano essere protetti (a quale titolo???). Forse è passato troppo tempo da quando hanno iniziato e si sono dimenticati che il rischio d’impresa è innato nella loro attività.
Ve sta vè… è 50 anni che votete per li Preti, li finti “Comunisti” co’ la tonaca sempre pronta e li palazzinari sotto mentite spoglie Maceratesi…e pe li baccellieri de turno de C.so Cavour 33 !!!
I centri commerciali sono pura cineseria, per giunta propinata con logiche stagionali.
Il problema non è di viabilità (i centri storici senza macchine sono più attrattive), ma di mentalità della popolazione che costretta alle rinunce, non è capace di stabilire le priorità, ma abbassa il livello su tutto.
Un po’ come fanno i governi…
I centri commerciali sono votati e voluti dalla massoneria… ci lavorano chi vogliono loro e ci speculano e riciclano soldi.
alla fine chiuderete tutti e resteranno aperti solo i negozi massonici, è un bel piano che sta riuscendo grazie alla sinistra, alla destra che non fa opposizione e al 5 Stelle comandato da infiltrati loro.
AUGURI MACERATA!!!
NB: ci facciamo una bella lista civica e ci riprendiamo la città??? il 50% dei maceratesi nn voterà, forse anche di più, siamo la maggioranza… facciamo paura e lo sanno… io sono per farla!!!
Qualcuno dei signori intervistati,proprietari dei negozi casettari,vende un litro di vino in brick,a 2,50 euro quando lo stesso si vende nei supermercati a circa 1 euro…per essere competitivi sul mercato credo che oltre la qualità valga bene il valore reale delle cose che si vendono,secondo me è addirittura offensivo ritenere che un litro di vino di modesta qualità possa essere messo in vendita a quel prezzo…
E’ da un po’ che mancava la sorfa dei centri commerciali e/o dei grandi supermercati che uccidono i piccoli negozi. Da consumatore auspico che ci sia sempre più la possibilità di sciegliere, quindi concorrenza e competizione tra operatori. Infatti è il consumatore l’unico arbitro della sopravvivenza delle attività commerciale qualsiasi esse siano e non barricate protezionistiche. Chi lavora nei grandi supermercati non sono esseri umani? Perchè non intervistare chi con l’apertura dei nuovi supermercati ( Coop e Oasi per intenderci) ha trovato un dignitoso lavoro (non in nero) e porta a casa la pagnotta? Qualcuno di voi è mai uscito da un ipermercato o centro commerciale senza uno scontrino? Non bisogna favorire nessuno e non penalizzare nessuno. Chi offrirà un prodotto di qualità ad un prezzo inferiore allora sarà destinato ad andare avanti altrimenti chiude. Sarà il mercato a decidere. Sarò quindi la libera volontà di chi tutti i giorni fa fatica ad arrivare a fine mese e quindi va alla ricerca di offerte, buoni sconto, promozioni varie per mantenere la famiglia e fare una vita dignitosa.
Mi associo in pieno a pigi78 in una situazione di libero mercato e libera concorrenza saranno i consumantori gli unici arbitri che con la spesa giudicheranno. Aggiungo solo una cosa compito della P.A. (e di chi governa) dovrebbe essere solamente quello di vigilare e di mettere tutti nelle stesse condizioni operative.
Mah, che la grande distribuzione si stia mangiando la piccola è un dato di fatto.
Il problema, a mio avviso, è che i centri commerciali stanno nascendo anche DENTRO le aree urbane: a mio parere è questo che andrebbe *vietato*…
@failla: usi droghe troppo pesanti… ripensaci, che fanno male.
Purtroppo se si da il permesso per costruire delle cattedrali commerciali dentro ad una piccola città come Macerata è praticamente scontato che il negozietto a tendere debba chiudere. E’ la legge e la forza del mercato.
Egoisticamente posso dire che questo centro mi fa comodo visto che è a due passi da casa e potrei fare a meno di prendere l’auto.
Comunque sia per n negozi che chiudono ne apre uno grande che DOVREBBE assumere e quindi il saldo occupazionale visto nei grandi numeri dovrebbe (dico dovrebbe) fare saldo zero.
Purtroppo i negozietti che potenzialmente potrebbero chiudere sono diversi e questo significa diverse famiglie con problemi e francamente il personale assunto all’oasi da quel poco che ho potuto udire non mi sembra che parli maceratese.
@Pigi: la maggior parte della gente che esce dai centri commerciali ha in mano uno scontrino non fiscale, grazie ad un regalo alle corporazioni dei potenti chiamato concordato preventivo. Cosa che il piccolo bottegaio non può permettersi.
Per non parlare di altre agevolazioni fiscali più o meno volute e/o lecite.