di Giuseppe Bommarito
Era il giugno 2012 quando venne pubblicata su Cronache Maceratesi l’inchiesta del sottoscritto sulla vicenda del centro commerciale Corridomnia; sulla società Alba s.r.l., che quel centro aveva appena realizzato a tempo record; sui rapporti di tale società con il Comune di Corridonia; su Alfio Caccamo, il socio di riferimento e il “front-man” dell’Alba s.r.l, nonché il leader dell’intero gruppo imprenditoriale che a lui faceva e fa riferimento; sulla montagna di soldi che i soci dell’Alba s.r.l. avevano versato a tale società in fretta e furia a titolo di prestiti personali. Un approfondimento in gran parte basato sull’esame di documentazione alla portata di tutti, disponibile all’interno dei bilanci e dei verbali assembleari depositati presso la Camera di Commercio.
Sempre in quei giorni – come si ricorderà – il legale di Alfio Caccamo e dell’Alba s.r.l., l’avvocato Paolo Rossi di Fermo, sia pure parlando sdegnosamente di vile aggressione mediatica, di illazioni velenose, di strumentali ricostruzioni dei fatti, di alcune “affermazioni completamente erronee” e di altre rese in forma “artatamente accusatoria e denigratoria”, interveniva su questo giornale e, senza la benchè minima incertezza, assicurava: “Documenteremo a tempo debito la provenienza di quel denaro”.
Si riferiva non a qualche spicciolo, ma a diversi milioni di euro di cui era incerta la provenienza, versati – come sopra detto – in un breve arco di tempo, precisamente tra il 2008 e il 2009, nelle casse dell’Alba s.r.l. a titolo di prestito personale infruttifero da parte dei soci della stessa: oltre al già nominato Caccamo Alfio, la sorella Caccamo Nina ed il cognato Puglisi Stefano.
Nell’attesa dei promessi chiarimenti, che ovviamente non sono mai pervenuti, è invece arrivata, in un vano tentativo di intimidazione, una bella querela per diffamazione aggravata a mezzo stampa, presentata da Caccamo & Company appunto nei riguardi del sottoscritto e di Matteo Zallocco, quest’ultimo in quanto direttore della nostra testata.
Ebbene, mai decisione fu così improvvida ed avventata, perché il procedimento penale che si è in tal modo aperto, oltre ad attestare – come si è visto – l’assenza nel contenuto degli articoli in questione della benchè minima valenza diffamatoria e quindi la piena legittimità degli stessi, pienamente ascrivibili al diritto/dovere di cronaca e di critica, nonché al diritto costituzionalmente garantito di manifestare liberamente le proprie opinioni e il proprio pensiero, ha anche rilanciato in grande stile, e con toni decisamente preoccupati, tutti i pesanti interrogativi sulla vicenda che questo giornale aveva a suo tempo proposto all’opinione pubblica ed alle istituzioni. Insomma, a conti fatti l’avventata querela si è rivelata un vero e proprio boomerang ricaduto pesantemente sulla testa di Alfio Caccamo e del suo entourage (leggi l’articolo).
Come infatti risulta dalla richiesta di archiviazione del sostituto procuratore Stefania Ciccioli, dalla lettura del primo articolo “deve escludersi qualsivoglia intento diffamatorio, offensivo e denigratorio … il testo riporta in primo luogo un commento molto ben argomentato, motivato e denso di riferimenti e dati veritieri, e non certo inventati dall’autore …; le opinioni critiche e le valutazioni sollevate dal Bommarito… paiono perfettamente legittime. Anche le domande che l’articolista pone circa le modalità con cui il Caccamo avrebbe reperito parte dei finanziamenti sembrano legittime e doverose … le domande che il Bommarito si pone e propone al pubblico, pure sul piano delle implicazioni che notoriamente la provenienza opaca dei soldi comporta anche sul piano criminale, paiono più che lecite, anzi doverose”. Quanto al secondo articolo, afferma sempre il pubblico ministero, l’invito del sottoscritto alle istituzioni a porre attenzione alla vicenda e a svolgere le dovute indagini, “anche se è comprensibile che al Caccamo possa non piacere”, deve ritenersi del tutto legittimo.
A sua volta, il giudice per le indagini preliminari Enrico Pannaggi, chiamato a pronunziarsi in quanto i querelanti si erano opposti alla richiesta di archiviazione, nell’ordinanza definitiva di archiviazione, calcando ancora di più la mano, ha ribadito l’inesistenza negli articoli incriminati di espressioni ingiuriose e diffamatorie; ha riconosciuto che è stata effettuata “con competenza ed equilibrio” la trattazione da parte del sottoscritto di temi quali la criminalità organizzata, l’infiltrazione della mafia imprenditrice nel tessuto economico di regioni (come le Marche) erroneamente ritenute al riparo da tali fenomeni, il riciclaggio di soldi sporchi derivanti dal traffico di droga e da estorsione; ha ulteriormente evidenziato “il deficit di trasparenza circa la provenienza di parte delle somme investite dagli opponenti per la realizzazione del centro commerciale Corridomnia”, qualificate come prestiti personali infruttiferi. Ed ancora, condividendo appieno le considerazioni del pubblico ministero, il Gip ha affermato che “la circostanza che parte rilevante della provvista monetaria investita nella realizzazione dell’opera fosse “scudata” non vale di per sé ad attestarne la lecita provenienza”, sicchè non appare fondata la pretesa di Caccamo e soci “di impedire che venga pubblicamente denunciata l’opacità della complessiva operazione finanziaria che, dell’imponente edificazione in commento, costituisce presupposto”. Infine – prosegue il Gip – porsi le domande prospettate nei due articoli in questione è non solo un comportamento perfettamente lecito, ma anche, al contempo, preciso diritto e dovere civico.
A questo punto, sia pure confortati da tali inequivocabili affermazioni da parte della magistratura intervenuta sulla querela di Caccamo e ovviamente del tutto soddisfatti per l’esito di una pur sempre sgradevole vicenda giudiziaria, rimaniamo tuttavia, come giornale, pienamente convinti che la vicenda di Alfio Caccamo e del Corridomnia Shopping Park costituisca nella sua opaca genesi finanziaria una vicenda di grandissima rilevanza per l’intera collettività e per le competenti istituzioni, che sinora ne hanno sottovalutato tutte le sottese implicazioni, passate, presenti e future.
Va infatti segnalato che, persistendo nel frattempo quello che il Gip ha definito come un preoccupante deficit di trasparenza in capo al gruppo Caccamo ed in assenza del benchè minimo chiarimento sui fondi di incerta provenienza, lo stesso gruppo (costituito, oltre che dall’Alba s.r.l., dalle società Nefer s.r.l. e Voghera Est s.r.l. e da altre imprese collegate), mentre gran parte delle aziende operanti nel settore dell’edilizia è in ginocchio sotto l’effetto della più pesante crisi dal Dopoguerra in poi, sta allargandosi sempre più a livello provinciale e regionale, avvalendosi anche di subappalti di rilevanti opere pubbliche ed estendendosi pure ad altri settori imprenditoriali.
Ci vediamo quindi costretti a rilanciare con ancora più forza alle istituzioni medesime, alla magistratura ed alle competenti forze dell’ordine i nostri interrogativi.
Il primo, sempre eguale: qual è la provenienza dei due milioni e mezzo di euro versati a titolo di prestito personale infruttifero tra il 2008 e il 2009 alla società Alba s.r.l. dai soci Alfio Caccamo, Nina Caccamo e Stefano Puglisi (e di altri cinquecentomila euro versati nello stesso periodo ad un’altra società del gruppo)? Come ha potuto in quegli anni l’Alba s.r.l. imbarcarsi in un affare come il centro commerciale Corridomnia, ben al di sopra delle proprie apparenti possibilità finanziarie e di quelle dei suoi soci, nonché palesemente sproporzionato rispetto al reddito dichiarato e all’attività economica svolta? Perché non è stato dato seguito alcuno alle segnalazioni bancarie di operazioni sospette per movimentazioni di ingentissime somme di denaro contante effettuate proprio in quel periodo dallo stesso Alfio Caccamo e da altri suoi strettissimi congiunti? Perché, nel caso specifico, si è proceduto solo a livello di verifica tributaria e non è stata invece applicata in sede penale la normativa antiriciclaggio, che avrebbe imposto ad Alfio Caccamo ed ai suoi soci e congiunti di rivelare la provenienza di tutti quei soldi, senza la possibilità di nascondersi dietro lo scudo fiscale (utilizzabile solo a fini tributari)? Perché, infine, in assenza di spiegazioni chiare, documentate e circostanziate circa la provenienza dei fondi in questione, non venne all’epoca disposto il sequestro preventivo del cantiere di Corridomnia, come prevedeva, ed anzi imponeva, la normativa antiriciclaggio? Da quali “protezioni” è scaturita tanta disattenzione nei confronti di Caccamo e soci?
Non sono domande di poco conto, e, nell’attesa di conoscere gli sviluppi delle complesse indagini che a suo tempo saranno state pure avviate sulla vicenda e che in qualche modo saranno andate avanti, non ci stancheremo di proporle, confidando in un auspicato scossone da parte delle istituzioni. Ma soprattutto siamo sostenuti dalla speranza che prima o poi le nuove generazioni, l’associazione Libera, gli imprenditori che ogni giorno sputano sangue rispettando le leggi e le regole del mercato, i cittadini di buona volontà, escano dal torpore e dall’indifferenza e reclamino a viva voce legalità, fermezza e tempestività, su questa così come su altre analoghe opache vicende che sempre più stanno avvolgendo le Marche in una preoccupante nebulosa.
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da un centro ad un altro…ora c’è l’adriatico
Grazie Avvocato Bommarito! Infinite grazie e speriamo che chi di dovere ascolti. Non è solo, siamo ormai in tanti a pensarla come Lei. Avanti!
L’avv. Bommarito ha fatto, come al solito, il suo dovere d’informazione in modo competente e puntuale. Ma tutti coloro che hanno le competenze ed il potere d’indagine che cosa fanno?
Vedo un grande sonno anzi letargo da parte della magistratura. O qualcuno ha preso tangenti oppure non hanno voglia di lavorare, si chiama omissione di atti d’ufficio? Aiutatemi io faccio un altro lavoro
Quanti inutili sofismi….
a tempo debito…
a tempo credito…
a tempo…
… Ma, se il tempo passa, poi corrono gli interessi
e chi ha interessi poi vuole/deve essere pagato.
Tante domande, ma ancora nessuna risposta.
Ma qualcuno, le risposte, le sta cercando???
Sono rallegrata dalla notizia dell’archiviazione dell’accusa di diffamazione a mezzo stampa per Giuseppe Bommarito e per il direttore Zallocco. Il giornalismo di inchiesta, se ben fatto, ha un grande valore civico ed è di ausilio per la magistratura, oltre che per la crescita di consapevolezza della società. Auspico che su questa vicenda, come in altri “grandi investimenti” fatti nel nostro territorio, si faccia piena luce.
Il silenzio delle istituzioni preposte e’assordante. Molto più’ facile fare controlli in piccole aziende e sanzionare errori formali .
Complimenti avvocato Bommarito. Non entro nel merito della vicenda ma segnalo i suoi articoli di stampa come esempio di giornalismo con la “G” maiuscola. In un epoca dove gran parte della stampa è asservita a qualcuno, fa piacere constatare che ‘è ancora qualcuno che scrive solo per amore della verità.
controlli?? quelli si fanno come sempre sui piccoli che sono indifesi e alle spalle non hanno nessuno…per tutti i centri commerciali che spuntano come funghi..ormai anche i sassi che servono solo per riciclare soldi che vengono chissa da sove…prima o poi chiuderanno visto che non hanno uno scopo…tra 10 anni quanti ne resteranno?…tanto chi ci doveva guadagnare cmq sarà a posto e chi ci perderò sarà il territorio devastato dal cemento ed i dipendenti di questi centri
Per Teresa Lambertucci
Grazie per il commento, che mi ha fatto molto piacere e che spero segni in questa vicenda l’avvio di una fase del tutto diversa del PD, sinora appiattitto in una omertosa indifferenza. Ed è comunque un segno di forte novità, del quale ti va dato atto.
Sicuramente in questo vergognoso silenzio sino ad oggi strenuamente mantenuto hanno pesato l’appartenenza all’area PD della Sindaca di Corridonia (tra l’altro, parente del precedente segretario provinciale del PD) e del progettista e direttore dei lavori Montalboddi. Omertà politica e familiare, pertanto.
Spero quindi che ora il PD cominci a dire parole chiare sul reale pericolo di infiltrazioni mafiose nell’economia della nostra provincia, si ricordi che esiste una legge che sanziona il riciclaggio di soldi sporchi ed assegna i relativi procedimenti alla Direzione Distrettuale Antimafia, si ponga delle domande su certi personaggi che spadroneggiano nella nostra provincia e che sono anche in stretti rapporti con elementi legati al clan catanese Santapaola.
Ricordiamoci tutti, nell’innalzare il livello di vigilanza e di attenzione, che anche la mafia imprenditrice è mafia; e che mafia significa droga e quindi morte fisica, sociale, morale e spirituale per i nostri figli.
Ma, oltre alla magistratura, al Comune di Corridonia, a suo tempo, non sono mai posti il problema di controllare questa società, il capitale sociale e la provenienza dello stesso? Tutti hanno finto di non sapere. Non si chiama connivenza, questa?
https://www.youtube.com/watch?v=TNvrmJZjSpk
Non sono del PD, ma a me non risulta che il Sindaco graviti in quell’area e tanto meno Montalboddi. La citazione poi di una parentela con un “precedente” segretario del PD, appare strumentale. Bommarito ha tutti i motivi per avere dubbi sulla provenienza dei soldi, ma il suo insistere su tale vicenda, sapendo benissimo quale sarebbe poi la reazione dei meno informati, e il suo minore impegno per altri casi simili, mi lascia perplesso. Se è la Direzione Provinciale Antimafia a doversi occupare del caso, a quella ci si rivolga, lasciando agli altri l’onere ed il dovere di occuparsi della propria coscienza. Caccamo non ha mai risposto e se è colpevole di qualche reato, spero risponda al più presto delle sue azioni, ma il Sindaco lo ha fatto in più occasioni, se non ricordo male. Non è un “reato” associare la latitanza di certe Istituzioni, come Sindaci, Amministrazioni, Partiti, a fatti che si reputano illeciti? Ne prendo atto, ma non vorrei essere al posto dei suddetti, non avendo altro modo per difendersi dalle accuse se non come hanno già fatto ripetutamente.
Nel rinnovare i complimenti all’avv. Bommarito e a Cronache Maceratesi per la competenza e il coraggio nell’effettuare vere inchieste giornalistiche, cosa sempre più rara nei media, mi sorge una domanda: ma l’avvocato Paolo Rossi non era l’assessore di Fermo dei Comunisti italiani che a parole sono sempre stati contro la deturpazione del territorio??? Positivo invece l’intervento della segretaria provinciale del PD Teresa Lambertucci, evidentemente qualche volto nuovo a questa nostra politica logora può far bene….
@Giuseppe Bommarito: sono ormai abituata ai tuoi commenti bastone/carota e non me ne stupisco. Preciso che il mio commento era rivolto a rivendicare la libertà di stampa e l’autonomia della magistratura inquirente (ordinaria e speciale) chiamata a fare luce sulle condotte illecite. Rispetto moltissimo la magistratura, come rispetto anche l’opera di tutte quelle persone chiamate ad amministrare le nostre città e che ogni giorno si trovano di fronte a sfide difficili di governo. Pertanto, non posso condividere, nè apprezzare, le insinuazioni malevole su aderenti o simpatizzanti al Partito Democratico che tu citi e che peraltro, finora, non sono stati al centro di nessun provvedimento giudiziario. Non vado oltre, visto che sembrerebbe una stucchevole enunciazione di diritto costituzionale, ma ad un avvocato non può certo sfuggire la presunzione di non colpevolezza.
Per Teresa (e per Cecco Angiolieri)
Io nel mio commento non ho fatto insinuazioni sulla Sindaca Calvigioni, né sull’architetto Montalboddi. Ho semplicemente detto che la loro appartenenza all’area del PD (e questo, caro Cecco, credo che sia un dato di fatto incontestabile, che la stessa Teresa Lambertucci, reintervenendo, ha in qualche modo indirettamente confermato; così come potrebbe confermarlo qualunque cittadino di Corridonia e dintorni) ha sinora impedito al PD di prendere una qualsiasi posizione sulla vicenda del Corridomnia Shopping Park.
E infatti, non sapendo che dire, il PD ha sino ad oggi rigorosamente taciuto, pur essendo sempre in prima fila – e ci mancherebbe – nelle manifestazioni antimafia locali e nazionali.
Una qualche presa di posizione che poteva essere di appoggio od anche di critica, ma qualcosa dal PD (il maggior partito a Macerata e Corridonia ed in provincia) sarebbe comunque dovuta venir fuori su una vicenda così rilevante. Invece, sino ad oggi, silenzio di tomba, squarciato dalla pur timida, ma certamente coraggiosa nel contesto del PD, presa di posizione di Teresa Lambertucci, che con tenacia ed intelligenza si sta sforzando di rinnovare il disastrato partito che ha ricevuto in consegna (e per questo le faccio i migliori auguri).
Poi, certo, quella di Corridonia, non è l’unica storia strana e preoccupante in provincia sulla quale bisognerebbe fare luce. Pensiamo al prossimo preannunziato sbarco dei russi sopra Porto Recanati, al megacentro di Civitanova Marche nel cui ambito alcuni personaggi di riferimento della cordata vincente sono già inquisiti dalla Direzione Distrettuale Antimafia abruzzese, ai ripetuti incendi di alcuni chalet e locali pubblici lungo la costa, alla sicura presenza nelle Marche (certificata dallo stesso Nicola Gratteri) delle principali cosche calabresi. Personalmente non mi tiro indietro ed anzi chiedo la collaborazione dell’Associazione Libera di don Ciotti e di tutti quanti vorranno impegnarsi in queste battaglie di legalità.
@Giuseppe Bommarito: sulle battaglie di legalità mi ci troverai sempre… e sempre in prima linea!! La difesa del principio di legalità è condizione fondamentale per la politica e per la definizione degli indirizzi verso i quali orientare l’amministrazione della cosa pubblica.
Se prima ero perplesso ora sono sicuro. Inutile girare intorno a “lu fittulu”. Dalle dichiarazioni di Bommarito risulta evidente che, se non il primo, il secondo bersaglio delle “critiche” è il Sindaco di Corridonia e il PD locale, provinciale e perfino nazionale. Nessuno parla di connivenze con la mafia, ma ove fosse dimostrato che i soldi sono di origine illecita, stante le “latitanze” ed i “silenzi”, perfino le “parentele”, il passo sarebbe breve. Tanto per essere precisi, l’Architetto Montalboddi, professionista che stimo ed apprezzo, nella sua ultima apparizione come politico, era candidato nella lista elettorale “Il Ponte”, notoriamente non legata al PD. Non mi risulta poi abbia mai frequentato l’area del PD, per lo meno a Corridonia. In quanto al Sindaco, a me risulta considerarsi autonoma da qualsiasi schieramento ed è stata eletta la prima volta in una coalizione dove figuravano anche esponenti del centrodestra locale. O no? Giusta la battaglia contro ogni forma di speculazione e malaffare, ma perché voler caricare alcune Istituzioni di compiti che non hanno? P.S. I partiti? Secondo me non è del loro colore che dobbiamo preoccuparci, ma di chi ne fa parte. Come si spiegherebbe altrimenti il fatto che uno schieramento in maggioranza in un Comune propone ciò contro il quale si schiera dove è in minoranza?
A Civitanova Marche addirittura “Un Cuore che si apre”. Ma quanta poesia. Fortuna che con le Amministrazioni (tutte) di Civitanova Marche possiamo stare tranquilli.
@ commento 17: Mi scusi Sig. Angiolieri, ma da quello che scrive o lei è non è bene informato o è male informato. Le sipego: La prima Amministrazione Galvigioni presentata come lista Civica “Corridonia Insieme”si componeva principalmente da componenti politiche rappresentate a maggioranza con soggetti di sinistra- centro, tanto da avere una sorta di battesimo-viatico nella primavera dell’anno 2007, con un incontro pubblico all’Hotel Grassetti, proprio dall’attuale Presidente della Regione Spacca,con l’allora Presidente della Provincia Silenzi, l’allora Presidente della Provincia di Macerata ex Sindaco di Urbisaglia Pantanetti, ecc…ecc. Inoltre ,ad onor di vertà,da quello che si legge nella stampa locale l’arch. Montalboddi ha partecipato in passato e partecipa tutt’ora come candidato in una lista Civica di centro-sinistra alle prossime Amministrative nel Comune di Monte San Giusto ,purtroppo per lei, legata al PD locale ;cosa alquanto legittima ,come le sue frequentazioni a Corridonia, sconosciute del tutto. Per cortesia ,non divaghiamo. Restiamo al tema!
Appartenere ad una entità politica o ad un’altra non cambia il risultato per il rilascio delle autorizazioni ad attività commerciali, permessi ed altro….. la provenienza del denaro per realizzare un investimento nel territorio non è competenza degli uffici comunali tutto questo l’Avv. Bonmarito lo sa bene. Nella mia vita ho sempre difeso e lottato per la legalità e l’onestà…….. e continuo finchè vivrò………Essere criticata e attaccata contro questi valori non lo accetto.
I migliori complimenti a Caccamo per la realizzazione del centro Commerciale dando lavoro a molti ragazzi, complimenti ancora per l’indifferenza a queste provocazioni politiche , continui a fare l’imprenditore cose sa farlo, auguri.
Ecco che i corridoniani hanno mandato avanti le truppe cammellate… Spam clamoroso!! Ma anche il sindaco invece di ringraziare chi fa determinate indagini utilissime alla collettività risponde in questo modo??? Qui a Corridonia-Corridomnia facciamo come ci pare, capito Cronache Maceratesi??? Senza parole…
Il fatto che la querela per diffamazione sia stata respinta non significa che quanto scritto e ipotecato dall’avv. Bonmarito sia vero!!!
Perchè chiedere solo a Caccamo la provenienza dei soldi utilizzati per la realizzazione del Centro Commerciale e non chiedere la stessa cosa ai proprietari di Civita Park, a coloro che hanno lottizzato a Macerata in varie zone della città come a Piediripa, a chi ha costruito l’Oasi? Mi sembra un accanimento pretestuoso. Credete che non siano state fatte indagini, io penso di si. Evidentemente non sono state rilevate irregolarità.
I COMPAGNI DEL PD SONO TALMENTE CONTRO IL CEMENTO E PER IL MANTENIMENTO DI CENTRI STORICI STRACOLMI DI VITA CHE HANNO FATTO REALIZZARE IL CIVITA PARK A CIVITANOVA MARCHE, UN ALTRO CENTRO COMMERCIALE A FERMO CON GRAVI DIFFORMITA’ EDILIZIE ( CHE COMUNQUE LA SINDACHESSA FERMANA SI PROPONE DI SANARE TRATTANDOSI DI COSTRUTTORI VICINI AI COMPAGNUCCI DEL PD ) E APPROVARE BEN QUATTRO TORRI AD USO TURISTICO IN RIVA AL MARE A LIDO DI FERMO ( FORSE VORRANNO FARE TUFFARE DIRETTAMENTE IN MARE I TURISTI DALLE TORRI ??? ). NON VI ASPETTATE RISPOSTE SERIE DA QUESTI IPOCRITI CHE SANNO BENE COSA STANNO FACENDO E QUALI INTERESSI STANNO PROTEGGENDO ( I PROPRI E QUELLI DEL PD E ASSOCIATI COME E’ LOGICO ).
Incredibile che in un paese che è stato curato con dosi massicce di primarie del PD ci sia ancora qualche nostalgico che pensa che possa ancora esistere la mafia, ma la mafia chi?!
Faccio parte delle truppe cammellate di Corridonia. Quindi non posso non condividere i commenti di Cecco. Questa cari miei è una guerra. Da una parte le truppe cammellate di chi si ostina a fare illazioni sul comportamento di una Amministrazione e di un imprenditore, dall’altra chi cerca di riportare la discussione sul tema molto complesso dei finanziamenti di opere importanti. Ma se si possono fare illazioni, allora ne faccio qualcuna anche io. Come mai lo stesso trattamento non è stato riservato ad altre Amministrazioni, di destra e di sinistra (perché sia a Tolentino, sia a Civitanova Marche si sono alternate, ma sui centri commerciali sono andate di pari passo)? Come mai tanto rumore proprio nel periodo in cui si cercava di far realizzare il nuovo ponte sul Chienti a tutti i cittadini, compresi quelli di Corridonia? Non sarà che la realizzazione del Corridomnia avrebbe messo la parola fine a tali pretese? Cicciobbelli come mai tanta poesia per l’apertura del nuovo Centro a Civitanova? Com’è il titolo? Si apre il cuore, si apre un cuore … Per il Corridomnia anche un reportage trasmesso dentro l’alveo del Chienti per paventare disastri ambiaentali.
@Francesco. Ma si rende conto di quello che ha scritto? Ha stravolto e liberamente male interpretato ogni parola del Sindaco di Corridonia. Senza parole ….
“Vedo un grande sonno anzi letargo da parte della magistratura. O qualcuno ha preso tangenti oppure non hanno voglia di lavorare, si chiama omissione di atti d’ufficio? Aiutatemi io faccio un altro lavoro”. Ecco il risultato della pessima impostazione di tutta la faccenda. Ma cosa si crede? Quando una persona autorevole e documentata va oltre i fatti concreti e comincia a porsi delle domande, così, tanto per fare luce, ecco che altri meno autorevoli e meno informati si lasciano andare ad accuse come “letargo da parte della magistratura”, “Qualcuno ha preso tangenti” . “Omissioni di atti di ufficio”.
Se è vero che c’è qualcosa di poco chiaro o losco dietro tutta la faccenda, si facciano accuse precise e circostanziate. Come ho già detto sarei il primo a compiacermi della condanna di ogni abuso o illecito.
Se si vuole fare una battaglia contro il proliferare dei Centri Commerciali, lo si faccia per tutti.
Se non è vero quello che sostiene la Calvigioni e cioè che gli Uffici hanno svolto correttamente il loro compito come pure l’Amministrazione, lo si dica chiaramente e si facciano le necessarie denunce.
P.S. Cara Mente Libera, è lei ad essere poco informata/o. Prima di tutto la Prima Lista Calvigioni, anche se non con i simboli, era rappresentata praticamente da tutto l’arco costituzionale, come si sarebbe detto una volta. Nella lista c’erano anche rappresentanti della Destra e del Centro-destra, ad eccezione dell’estrema destra. Ma in quella lista non c’era il troppe delle volte citato Professionista. Professionista che, come da me detto e da lei non smentito, nelle precedenti elezioni era nella lista “Il Ponte”. Ed il quella lista non c’era il PD. La Sinadachessa infine oltre a partecipare a quella cosa detta da lei, inaugurò anche la sede del Centro-destra a Corridonia. E allora?
Assurdo! Quello che chiede l’avvocato Bommarito è di capire da dove vengono i soldi usati per Corridomnia e il ruolo delle amministrazioni locali. Le risposte sono: perchè non lo avete chiesto a Tolentino e a Civitanova e lo chiedete proprio a noi?, i soldi da dove vengono vengono se servono per pagare grandi opere e Corridomnia fa lavorare molti. A parte che per uno che viene assunto lì ne vengono licenziati 3 da altri negozi in zone circostanti, ma sti soldi da dove vengono?
Scrive Bommarito: “Ci vediamo ancora una volta costretti a rilanciare con più forza alle Istituzioni medesime (?) alla Magistratura (?) ed alle Forze dell’Ordine competenti (Guardia di Finanza? Antimafia? ) i nostri interrogativi”.
Speriamo qualcuno risponda.
@Giuliana Bellini. Qual’è il ruolo delle Amministrazioni locali?
Per Carlo Valentini
Tu (mi permetto il “tu” perché ci conosciamo da tantissimi anni, come mi ricordasti tempo fa) hai certamente ragione sul fatto che l’archiviazione della querela di Caccamo non implichi necessariamente che lo stesso sia colpevole di riciclaggio di soldi sporchi, cosa che io, peraltro, non ho mai detto.
Mi sono infatti limitato a rilevare che nel bilancio dell’Alba s.r.l. risultano milioni di euro qualificati come prestiti personali dei soci (e questa non è un’opinione, ma un dato di fatto oggettivo, che chiunque potrà riscontrare). Così come ho rilevato (ed anche questo è un dato di fatto oggettivo) che il Caccamo, tramite il suo legale di fiducia Paolo Rossi, si era pubblicamente impegnato a spiegare e documentare la provenienza di quel denaro, cosa che non è stata minimamente fatta (altro dato di fatto oggettivo).
Nel merito, quindi, la parola finale spetta a chi di dovere ed io, come cittadino, sono più curioso di te circa l’esito finale di questa vicenda, che comunque è di grande rilievo per le sue innumerevoli implicazioni, anche di carattere giudiziario.
Per quanto riguarda altre vicende, dell’Oasi di Macerata mi sono già occupato altre volte in ordine agli aspetti urbanistici della questione. In ogni caso, né all’Oasi di Macerata né, per quanto mi consta a Civita Park, risultano a bilancio prestiti personali dei soci per milioni di euro, come nel caso di Corridomnia. Resta il fatto che personalmente (ma questa è un’opinione) non condivido né la proliferazione di centri commerciali a Macerata né la megaoperazione di Civita Park, sulla cui genesi e sul cui sviluppo mi sembra che Cronache Maceratesi abbia in ogni caso ospitato negli ultimi anni commenti ed interventi di ogni tipo, per la maggioranza di segno critico. Così come credo che Cronache Maceratesi sia disposto ad aprire i suoi spazi a coloro che hanno elementi di oggettiva rilevanza concernenti tali situazioni.
@Cecco
Qual’è il ruolo delle Amministrazioni locali?
Mi permetto di rispondere a nome di Giuliana.
Le amministrazioni locali non possono mettere il becco da dove provengono i finanziamenti di grandi opere? Non ne sono per niente convinto, ciononostante te lo concedo.
Ma le stesse amministrazioni, di qualunque colore non è questo il problema, dovrebbero fare preventivamente un bilancio costi/benefici prima di dare il nulla osta a una operazione del genere.
Qualche esempio?
1- La impossibilità che il Chienti non rispetti i limiti del proprio alveo, ultimamente non ne ha voluto proprio sapere, vedi rotatoria di Colbuccaro e i pericoli per il traffico che quella rotatoria, a prova di piena, avrebbe dovuto risolvere.
2- La solerzia affinchè venga realizzato (a cura dell’Anas) lo svincolo della supestrada a Corridonia, il cosiddetto ottovolante, a posteriori posso affermare ad uso e consumo del costruendo Corridomnia, quando una più semplice ed economica rotatoria avrebbe comunque limitato i problemi di traffico nella zona industriale. Ricordo gli auto rallegramenti, anche su queste pagine, per lo storico traguardo, sarei compiaciuto se altrettanta solerzia fosse messa in campo per risolvere il problema del ponte sul Fiastra. Ma si sa, vuoi mettere gli interessi di un Ristorante Apollo 17 rispetto a quelli di un Mc’Donald? Tanto per fare un esempio…
3- Ci sarà sempre la possibilità, vista la fregola imperante di tutte le amministrazioni ad “ospitare” il centro commerciale più figo del bigonzo, che prima o poi nasca un Cuore nelle vicinanze che metta in crisi il tuo gioiello, compresi tutti quelli che ci lavorano dentro, compresi tutti quelli che gìa soffrivano l’apertura del tuo gioiello.
Sinistrorso, nonostante tutto
@Valerio. Premesso che sono contrario al proliferare dei Centri Commerciali e che sono perché si faccia piena luce su ogni vicenda “opaca”, troppo facile risponderti.
Gli esempi da te portati per dimostrare la pericolosità del Chienti sono sbagliati. Le esondazioni delle quali parli tu sono di altro fiume, la cui portata non può essere “regolata” come avviene per il Chienti con le sue dighe.
Se invece dell’Otto volante non è stata realizzata la rotonda (da me in un primo momento sostenuta) è stato perché l’ANAS, che ha completamente finanziato l’opera, ha reputato quell’opera più idonea a sostenere il grande traffico che la viabilità deve sopportare, grazie anche alla capacità di assorbimento e redistribuzione.
Alla terza domanda credo di aver risposto nella premessa.
Quello che fin dal primo momento non ho condiviso è il diverso atteggiamento della Testata nei confronti dei Centri Commerciali e dei loro finanziatori. Muti per molti Centri sorti nel circondario, attivissimi nel pubblicizzare quello di Civitanova Marche, spietati con quello di Corridonia. Ma veramente qualcuno ancora crede che non c’entri nulla la Lottizzazione Valleverde e il tentativo di accollare le spese del nuovo svincolo e del nuovo ponte a tutti i cittadini, compresi quelli di Corridonia?
@Cecco Angiolieri: Cronache Maceratesi non ha un diverso trattamento per i centri commerciali. Come ha dimostrato negli anni, Cronache Maceratesi si occupa di tutte le questioni che riguardano la nostra provincia per poi focalizzare l’attenzione su quelle particolarmente meritevoli di approfondimenti. E’ questo il caso del Corridomnia Shopping Park la cui realizzazione, come è emerso dalle inchieste dell’avvocato Bommarito, ha avuto un iter che presenta diversi punti interrogativi, ad oggi rimasti irrisolti. Per quanto riguarda la lottizzazione Valleverde, anche in questo caso possiamo smentire la sua tesi con un’altra inchiesta dello stesso avvocato Bommarito che approfondisce il tema (ecco la prima e la seconda puntata).
Resta il fatto che i suoi interventi, come quelli di qualche altro utente, appaiono solo ed esclusivamente sotto agli articoli in cui si parla di Corridomnia e caso Caccamo. Siamo pertanto consapevoli del fatto che sono strumentali e dettati dalla vicinanza ai soggetti coinvolti nella vicenda.
Sig.Angiolieri, è ovvio che la mia è una “sparata” io non sò assolutamente nulla del caso Corridomnia, mi sono limitato solo a fare 1+1 fidandomi del giornalista.
Mi spiace per il Sig. Cecco Angioleri, ma sento il dovere di dover spezzare una lancia in favore del Sig. Valerio e le spiego il perchè. Gli amministratori locali, oltre ad essere tali, sono anche dei Pubblici Ufficiali e quindi in virtù di ciò, pur non avendo l’obbligo di avviare accertamenti in prima persona sulla natura della provenienza delle somme utilizzate per un determinato progetto in itinere presso la pubblica amministrazione che presiedono o di cui sono dipendenti (es. i responsabili del procedimento e i dirigenti dei servizi tecnici amministrativi del comune), hanno l’obbligo a norma di legge di denunziare alle autorità competenti (Magistratura e forze dell’ordine), reati di cui sono venuti a conoscenza e/o ipotesi e situazioni che possano configurarsi come tali. In merito alle sue affermazioni a rigurdo sulla presunta sicurezza del fiume Chienti e che lo stesso non sia capace di esondare poichè controllabile con un sistema di dighe, le posso, senza paura di essere smentito, assicurare che ciò non risulta corrispondere alla realtà dei fatti, poichè vi è ampia documentazione (basta fare una ricerca su Google) che dimostra come lo stesso abbia più volte esondato, ad esmpio quando vi furono quei tragici eventi del 2011, lo stesso Chienti esondò in più punti lungo il suo percorso, nonchè più recentemente (nel 2013) è egualmente esondato all’altezza del ponte di Sforzacosta abbattendo i tralicci della rete elettrica.
@Valter Bufalini. Mi dispiace contraddirla, ma l’unico rischio di esondazione che c’è in quel punto è quello previsto dal contemporaneo crollo di tutte le dighe sul Chienti. Le esondazioni che possono capitare in qualche punto, come accaduto, potevano benissimo essere evitate gestendo in maniera migliore il livello dei laghi artificiali, cosa che l’ENEL non ha fatto. Nel caso del crollo di tutte le dighe non sarebbe solo il Corridomnia a sparire, ma buona parte dei centri sulla Valle del Chienti. Compreso il Cityper e qul poco che c’è della lottizzazione Valleverde.
Per avv. Bonmarito
Non voglio essere assolutamente pignolo, ma quando s’intitola “e adesso Alfio Caccamo dia le risposte” a commento della ricusazione della querela cosa debbo pensare? Credo che questa frase fa supporre al lettore che il querelato ha avuto ragione e l’ha avuta anche nel merito. L’avverbio ADESSO fa cadere in inganno il lettore e da la sensazione che tutte le accuse siano vere.
Sono d’accordo sull’inutilità di tanti centri commercialì vicini e con oltre il 90% di negozi uguali. Buona serata.
@Cronache Maceratesi. Non confondiamo le inchieste dell’Avvocato Bommarito, che stimo e apprezzo, pur non condividendo alcune sue posizioni su alcuni argomenti, con l’impostazione data a tutta la faccenda “Centri Commerciali” dalla vostra redazione. E’ clamorosa la diversità di trattamento tra un Centro e l’Altro. A Corridonia avete mandato una cronista in mezzo al fiume per dimostrare la pericolosità del sito, a Civitanova avete mandato una cronista a scrivere versi poetici e vi siete sperticati in ogni sorta di commenti positivi con dovizia di articoli e foto. Io legato a chi e a che cosa? Non vi potete nemmeno rendere conto di quanto vi sbagliate. Io sono un cittadino che nonostante l’età sa ancora leggere e vedere le cose come sono e non come vorrebbero fargli vedere gli altri. Le mie critiche strumentali? Se per critiche strumentali si intendono quelle volte a puntualizzare ciò che non condivido e fare chiarezza su tante imprecisioni e forzature giornalistiche, allora ammetto che sono strumentali. Valleverde? Perché siete forse andati a fondo di tutte le questioni? Volete qualche spunto?
Sig. Cecco, o lei è in malafede, oppure nel merito è del tutto ignorante sui rischi di esondazione che interessano l’intera area su cui sorge detto centro commerciale. Stante a quanto si può rilevare presso l’Autorità di Bacino delle Marche, sperando che lei non voglia mettere in discussiane quanto sancito dalla stessa, che è l’autorità regionale che ha il compito di salvaguardare il territorio dai rischi idrogeologici (frane, alluvioni, valanghe, ecc.) redigendo un’apposito piano (PAI). Secondo il citato piano, sull’area, come indicato dalla cartografia aggiornata al 20/02/2014, è interessata da ben due perimetrazioni che indicano un rischio di esondazione, E-19-0009 ed E-19-0007. Osservando la relativa Carta del Rischio Idrogeologico (Tav. RI 52), si evince che l’area ricadente nel primo perimetro è a rischio esondazione R2 (Rischio medio) mentre il secondo perimetro è addirittura a rischio esondazione R4 (Rischio molto alto), che tra l’altro è il massimo grado di rischio, inoltre si può desumere che tali rischi incidono su quell’area almeno dal maggio del 2003, cioè ben prima che si fosse costruito il centro commerciale. Quindi come può ben capire, almeno spero, i terreni su cui si è costruito il centro commerciale sono tutt’altro che privi da rischi di esondazione da parte del fiume Chienti. Inoltre, secondo le Norme Tecniche d’Attuazione del PAI, di cui all’at. 4 comma 4, le aree individuate come aree a pericolosità idrogeologica o come aree destinate ad interventi per la risoluzione del rischio, non costituiscono zone urbanistiche ai sensi dell’art. 7 della L. 1150/42, ossia molto semplicemente significa che non vi si può edificare. Inoltre secondo il Piano Paesaggistico Ambientale Regionale (PPAR) di cui all’art. 29 del relative NTA, sui corsi d’acqua insistono dei vincoli che partono dal piede esteno dell’argine e si estende per diversi metri, nello specifico è di 175 metri per lato, dove e fatto assoluto divieto di edificazione. Ora visto che lei ritiene essere portatore di verità assolute, potrebbe risponderci, se non sulla provenienza dei soldi utilizzati, almento su come si sia riusciti a superare tali vincoli per poter permettere l’edificazione del centro commerciale, perchè due sono le cose, o si è riusciti in maniera legittima sueprarli, oppure siè edificato in violazione dei summenzionati vincoli. Saluti
La sindaca di Corridonia fece un esposto a carico nei miei confronti, poiché io portai due esempi – inventati – si CM di sindaci maschi, i quali dopo cinque anni di mandato avevano fatto un sacco di soldi… Erano esempi inventati di tangenti sui lavori pubblici, come se ne scoprono da decenni.
Uno di questi due esempi raccontava di un sindaco che dopo cinque anni di mandato si era comprato un appartamento a Civitanova Marche ed aveva pure un conto corrente bancario con 300 mila euro dentro. Erano invenzioni, naturalmente, che servivano nella discussione e del perchè un luogo che il PRG aveva definito inedificabile, poi nel tempo era diventato edificabile…
La sindaca Calvigioni ha pensato che io parlassi li lei. In effetti, lei aveva acquistato un appartamento a Civitanova Marche con i soldi di un’assicurazione, di cui non sapevo nulla. Altrimenti avrei messo il nome di un altra cittadina balneare. E su questo esempio fasullo ho avuto una denuncia a carico. Ma non sui 300 mila euro (fasulli) del conto bancario… La sindaca era convinta che parlassi di lei, altrimenti avrebbe ritirato la denuncia. Pure perchè le denuncie si fanno politiche…
All’epoca degli articoli su CorridoMnia si era sviluppata una polemica psicotica che aveva degenerato, con conseguenti denunce. Però il problema della chiarezza rimane. Sappiamo che la mafia investe i suoi profitti. Grazie a questi profitti la gente lavora e i morti si dimenticano. Però, viene da pensare anche ad un altro aspetto che nulla ha a che fare con la mafia: negli ultimi hanni si è pianto tanta micragna con aziende che chiudono, prive di lavoro. Le banche non concedono più crediti. Siamo con l’acqua alla gola… Però c’è chi fa opere galattiche con soldi che saltano fuori… Da dove? Se non è la mafia a darli, qualcuno questi soldi li avrà tenuti da qualche parte. Sono frutto di guadagni leciti, oppure sono frutto di evasione fiscale?
Ecco perchè gli organi di controllo dovrebbero indagare sulla provenienza di quegli enormi fondi… Dove erano nascosti? Erano nelle banche nazionali ed estere? Sono frutto di evasione fiscale e di intrallazzi poco puliti? Oggi le richieste di chiarezza si pongono con forza perchè molti sono alla fame ed alcuni si suicidano. Non crediamo che alla fine smettano di suicidarsi e di morire di fame e iniziano a farsi giustizia con le proprie mani della Casta politica?
qui non si parla neanche di Pd o PDL qui si parla del fatto che a talune domande,dovrebbe rispondere il primo cittadino,è stato lui assieme a chi di dovere aD avallare la costruzione del centro commerciale,tra l’altro nei pressi del fiume…detto questo,penso che ci porteremo molto a lungo questa vicenda, non è mai stato mai chiaro,il perchè della costruzione di questo centro commerciale,che ha ucciso ogni attivita’ nel centro storico,ma i comuni si sa,se vedono soldi si vendono anche le mutande a dirla in maniera brutta…..orgoglioso ancora una volta NEL non riconoscermi in questa Amministrazione Comunale,becera e inutile….salve a tutti,Buon Weekend
Il morto, interrogato, non rispose….
Siete sempre i cinque o sei, ma perché non vi telefonate??!!
caro bufalini non spreco nemmeno una parola di piu’ per lei anche perche’ invece di farle a me le domande le faccia agli organi competenti. al momento non mi risultano indagati. nonostante le periodiche campagne.prima di inondare il Centro Commerciale, quasi tutta Piediripa e i centri a valle saranno spazzati via. si auguri he non accada mai.