Cartelle esattoriali fantasma ai terremotati:
«Si rischia il blocco del conto corrente»

BEFFA - Vengono recapitate in Comune per chi ha una casa inagibile e i nominativi vengono pubblicati all'Albo pretorio, dove però nessuno controlla. L'avvocato Carlo Francesco Chiarolla: «Solo a Muccia, che ha oltre il 90 per cento di inagibilità, dall'aprile 2022 sono arrivate almeno 70-80 cartelle di questo tipo»

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di Monia Orazi

Cartelle esattoriali fantasma ai terremotati, perché recapitate ad una casa inagibile dove non vive più nessuno, vengono notificate in Comune, con i nomi pubblicati all’albo pretorio, che nessun cittadino comune si sogna di controllare. Il rischio è che a loro insaputa, i cittadini già colpiti da anni di burocrazia, si vedano appiedare l’auto con il fermo amministrativo o il conto corrente bloccato.

A denunciare questi casi singolari è l’avvocato Carlo Francesco Chiarolla, consigliere comunale a Muccia: «Si tratta di cartelle esattoriali con multe e crediti risalenti anche al 2013 che non sono caduti in prescrizione, a causa dell’interruzione dei termini di pagamento causata dall’emergenza terremoto prima e dal Covid poi, racconta Chiarolla, l’agenzia delle entrate li notifica nella casa inagibile, al vecchio indirizzo dove non abita più nessuno, non trovando l’interessato, anziché fare ricerca anagrafica li notifica al Comune. Per l’irreperibilità del debitore il tutto viene pubblicato all’albo pretorio, che quasi nessuno legge. Trascorsi 60 giorni la cartella esattoriale diviene esecutiva e l’interessato rischia il blocco del conto corrente o il fermo amministrativo della propria auto. A quel punto non ci si può opporre al pagamento, magari dimostrando con una ricevuta di aver pagato, ma solo al titolo esecutivo, con maggiori spese e rischi che non sia sospeso il procedimento esecutivo. Solo a Muccia, che ha oltre il 90 per cento di inagibilità, dall’aprile 2022 sono arrivate almeno 70-80 cartelle di questo tipo».

Pochi giorni fa è arrivata una cartella esattoriale dell’Agenzia delle entrate ad un anziano defunto, un altro caso di cartella esattoriale riguarda i dodici centesimi in meno pagati per una multa già versata prima del terremoto diventati circa 600 euro da pagare, altra cartella emessa per aver dimenticato di pagare le spese di notifica di una multa già saldata tra l’altro non riportate sul verbale, lievitate a 1200 euro da pagare: sono alcuni dei casi verificatisi a Muccia segnalati da Chiarolla, che ha seguito alcuni casi. «Le cartelle – prosegue il consigliere comunale –  invece di essere recapitate ai diretti interessati vengono notificate alla casa comunale dove praticamente nessuno ne viene a conoscenza. Stipate negli archivi rimangono inerti fino a diventare inimpugnabili ed il presunto debitore se ne accorge solo nella fase esecutiva, al momento del preavviso del fermo amministrativo del mezzo o del blocco del conto corrente. È stato asserito che gli addetti notificatori si recherebbero presso gli immobili inagibili dove gli sventurati hanno registrata la vecchia residenza e, non trovando nessuno, notificherebbero il tutto presso la casa comunale. Gli abitanti rimasti sono stipati nelle sae, racchiusi (e rinchiusi) in pochi metri. Sarebbe facilissimo notificare gli atti presso queste strutture tutte concentrate. Sarebbe logico chiedere informazioni anagrafiche ai comuni. L’addetto comunale firma per tutti e pubblica all’albo».

Il presunto debitore non lo viene a sapere a meno che non controlla l’albo pretorio o passa per caso in municipio, spiega Chiarolla: «E il destinatario? Se è fortunatissimo quel giorno si reca casualmente in municipio e casualmente legge le pubblicazioni o, sempre casualmente le cerca sul sito web dell’amministrazione. Per legge il responsabile comunale non ha nessun obbligo di avviso, altrimenti non c’è scampo. Trascorrono inutilmente i 60 giorni per l’opposizione e il destinatario ignaro è compromesso nel suo diritto di difesa. Le cartelle vengono pubblicate anche per i defunti e i parenti ignari che accettano l’eredità potrebbero trovarsi un bel fermo amministrativo sulla propria auto senza sapere perché. Un consiglio? Andate nel vostro Comune a chiedere informazioni se c’è qualcosa su di voi o sui vostri parenti anche se deceduti negli ultimi 7 anni».

(Clicca qui sopra per ascoltare la notizia)

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