Sandro Sborgia
di Monia Orazi
«Troppi incarichi concentrati nelle mani di pochi tecnici, serve un elenco nazionale di progettisti a cui attingere, in caso il professionista incaricato non presenti il progetto nei tempi previsti»: a lanciare la proposta è Sandro Sborgia, ex sindaco di Camerino, attualmente capogruppo di minoranza.
«Dobbiamo tutti riconoscere che il processo di ricostruzione ha subìto un rallentamento le cui cause sono molteplici: l’aumento dei prezzi delle materie prime e la carenza di imprese impegnate con i lavori connessi alla misura del 110%, sono solo alcune di esse ma non le uniche – rileva Sborgia -, vi sono responsabilità anche da parte dei tecnici o, per meglio dire, di quei pochi tecnici nelle cui mani si concentra il numero più consistente di progetti che ancora attendono di essere presentati. Si stima che 2.700 professionisti si siano divisi 23.000 incarichi (8,6 incarichi pro capite) e che solo 100 tra ingegneri e architetti avrebbero ricevuto 5.054 incarichi con una media di 50 incarichi a testa».
Sborgia evidenzia come fino a 5 miliardi di euro sia la spesa complessiva per le progettazioni e a fronte dei soldi ricevuti i professionisti non sempre si sono strutturati per far fronte alla mole di lavoro: «Ogni incarico vale il venti per cento del costo del progetto (ogni progetto quota non meno di 300.000 euro). In tasca ai tecnici sono già andati 520 milioni di euro. Una cifra che rappresenta solo il 10% di ciò che è stato previsto a ricostruzione completata: 5 miliardi di euro solo per progettare e dirigere i lavori. Professionisti che nonostante il corposo numero di progetti accaparrati, il tempo avuto a disposizione e l’enorme mole di denaro in gioco, non hanno avuto la benché minima volontà di strutturarsi; non si sono curati di assumere ingegneri, geometri, architetti, geologi ecc.; hanno fatto poco o nulla per porsi nelle condizioni di rispettare gli impegni assunti».
Riguardo all’ipotesi di far ricostruire i centri storici più colpiti da un general contractor pubblico, come ipotizzato da Mauro Falcucci, sindaco di Castelsantangelo, Sborgia rileva le criticità di cambiare le regole del gioco a sette anni dal terremoto: «Ho sentito in questi giorni di alcune affermazioni circa l’ipotesi di affidarsi a un “general contractor”. La ritengo una soluzione estremamente tardiva oltre che difficilmente praticabile. Pensare di rimettere tutto in discussione a distanza di quasi sette anni dal terremoto, ritengo sia un suicidio. Penso invece sia giunto il momento di chiudere la stagione delle proroghe e fissare, una volta per tutte, termini perentori per la presentazione degli elaborati accompagnati da sanzioni che anziché colpire i poveri committenti con misure ingiuste come la sospensione del Cas o il pagamento del canone di locazione (per quanto modesto possa essere) colpiscano quei progettisti inadempienti attraverso la risoluzione automatica dei contratti, spogliandoli così degli incarichi esostituendoli attingendo a un elenco nazionale di professionisti seriamente interessati a partecipare alla ricostruzione del più grande cantiere d’Europa (ve ne sarebbero oltre 21.000 disponibili, per la stragrande maggioranza giovani). Le amministrazioni comunali potrebbero essere persino interessate ad agire in giudizio nei loro confronti con azione di responsabilità per danni da inadempimento poiché a pagare il prezzo di quei ritardi è l’intera collettività. Non è più il tempo di avventurarsi in nuovi modelli o proposte tutte da sperimentare o da verificare. Non ce lo possiamo permettere».
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Parole assolutamente condivisibili. Cosa aspettano i professionisti, sia tecnici che amministrativi, ad assumere personale? Gli enti pubblici lo hanno fatto e ora si rischia che il collo di bottiglia della ricostruzione sisma 2016 siano i professionisti, che, come giustamente detto, a loro volta rischiano di essere citati per danni se non rispettano i propri impegni in tempi congrui. Ci sono molti bravi e capaci giovani che si barcamenano tra stage e incarichi a tempo determinato. Davvero in Italia assumere giovani a tempo indeterminato è diventato un tale tabù che perfino di fronte ad una prospettiva di 20 anni di ricostruzione si esiti a farlo?
https://gedisi.sisma2016.gov.it/s/elenco-speciale-professionisti