Il progetto “Policam”
di Monia Orazi
Un centro polifunzionale (Policam) nell’edificio degli ex licei Varano di Camerino. E’ la proposta degli studenti della classe quinta Ag del corso geometri dell’istituto tecnico Antinori. L’idea sarebbe quindi di utilizzare la struttura per iniziative dedicate a tutti (c’è l’ipotesi, ventilata, che possa diventare la caserma dei carabinieri al posto della sede precedentemente prevista nella parte incompiuta dell’Unione montana). Per il Policam gli studenti hanno anche studiato un logo giallo e scritta in corsivo, il cui profilo vuole ricordare le montagne che circondano Camerino.
Un momento della presentazione
In una vera e propria lezione tenuta questa mattina di fronte agli alunni di tutta la scuola, i progettisti in erba (ma preparatissimi) hanno messo in campo tutta la loro creatività per immaginare un luogo diverso, dall’edificio polveroso e silenzioso che oggi fa da sfondo a largo Feliciangeli, ancora intrappolato nella zona rossa. Un progetto che a pagarlo costerebbe diverse decine di migliaia di euro, che non ha lasciato niente al caso, manca solo la parte del computo metrico, necessario ad indicare i costi di realizzazione, per avere in mano un vero e proprio progetto esecutivo e cantierabile.
L’idea di interpellare gli alunni su cosa fare degli ex licei, è nata dalla mente del dirigente scolastico Francesco Rosati, dopo che ad una riunione in Provincia, ente proprietario dell’ex scuola, il presidente Sandro Parcaroli gli ha chiesto un parere su come riconvertirla ad un uso differente, visto che non sarà più destinata ad ospitare aule ed alunni, tutti dislocati nel polo scolastico provinciale alle Mosse. Rosati ha parlato con gli studenti, ma è rimasto piacevolmente sorpreso, quando questi, dopo aver lavorato a sua insaputa, gli hanno presentato il progetto chiavi in mano. A dare loro una mano i docenti Luca Bisbocci e Michele Bonfili, che hanno messo loro a disposizione gli stessi strumenti che si utilizzano nei normali studi professionali.
Un anno di lavoro ed il risultato è stato mostrato a tutti questa mattina. L’edificio che ha ospitato per oltre mezzo secolo i licei classico e scientifico era stato oggetto di un intervento di adeguamento sismico nel 2012, con la costruzione di due torri dissipative, che nel corso dei terremoti del 2016 lo hanno protetto, infatti la struttura ha riportato solo lievi danni. Sono stati gli studenti della classe quinta coinvolta nel progetto ad illustrare le diverse fasi del lavoro, agli studenti dell’istituto, in una lezione serrata e senza pause, come un team di progettisti reale. «L’idea è stata quella di creare uno spazio in cui riunire la cittadinanza, a Camerino ci sono le scuole ma manca uno spazio ludico e ricreativo nel quale ritrovarsi. In classe abbiamo confrontato le nostre idee decidendo di creare uno spazio polifunzionale aperto a tutti», hanno raccontato gli alunni.
Il progetto è stato seguito da cinque gruppi: uno si è occupato della parte architettonica e degli interni, un altro della parte strutturale e dei calcoli, un altro degli spazi esterni, un altro del modello in tre dimensioni con il sistema Bim (building information modeling), l’ultimo gruppo dell’arredamento della struttura. Curato l’aspetto dell’abbattimento delle barriere architettoniche, non solo con un’apposita rampa, ma anche con il percorso tattile per non vedenti e specchi stradali per non udenti e non vedenti.
Radicalmente ripensato l’uso dell’edificio, che si articola su tre livelli. Al piano terra è stata pensata una grande vetrata per accogliere i visitatori e dare luce, un bar aperto al pubblico ed un atrio cosiddetto “bucato” che si sviluppa in altezza, per dare maggiore illusione ottica di altezza alla struttura. Sempre al piano terra ci sarà un corridoio interattivo per le mostre, una piccola biblioteca.
Al primo piano spazio a zona studio e biblioteca didattica che racchiude i volumi delle biblioteche scolastiche di Camerino che oggi non trovano spazi idonei. Al secondo piano spazio a laboratori di vario genere, con pareti mobili, per adattarli a varie funzionalità. All’esterno al posto del parcheggio, area con verde, panchine e ricarica per bici elettriche, con l’intento di farne un punto di incontro. Previsto un intervento di consolidamento strutturale dei pilastri, trasformati da romboidali a quadrati, l’ancoraggio delle travi della copertura e l’efficientamento energetico con la cellulosa applicata ai muri come isolante e la predisposizione di pannelli fotovoltaici, batterie di accumulo ed infissi a norma. Lo studio della destinazione d’uso delle varie zone ha fatto da ispirazione per l’arredamento ultramoderno, le due torri dissipative saranno coperte da lamiera stirata marrone, per mitigare l’impatto visivo.
«Sono orgoglioso di queste ragazze e ragazzi – ha commentato il dirigente scolastico Francesco Rosati – il valore aggiunto di questo progetto è che lo hanno concepito secondo le loro esigenze, uno spazio progettato dai giovani per i giovani. Non una biblioteca conservativa, ma uno spazio polifunzionale e di aggregazione per far rivivere quella che è stata una scuola. Ho lanciato l’idea del progetto, gli alunni coordinati dai loro docenti hanno lavorato senza dirmi nulla, poi mi hanno presentato il progetto pronto. E’ stato simulato un vero e proprio ambiente di lavoro, gli alunni si sono messi alla prova in tutti gli ambiti creando un progetto davvero molto bello, anche dal punto di vista estetico. L’auspicio è che sia considerato anche dalle autorità e possa diventare realtà».
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