L’area container di Tolentino
di Francesca Marsili
Definito l’affitto per le persone non terremotate che usufruiscono dell’area container di Tolentino: 540,64 euro al mese. E’ quanto si apprende da una delibera di Giunta dello scorso 16 febbraio. La stretta, conseguente alla decisione di chiudere l’area il 31 dicembre scorso, «è necessaria – si legge nel documento – per procedere al recupero dei costi di gestione della struttura verso quanti non hanno i requisiti per l’ottenimento di alloggi sostitutivi delle Sae».
Flavia Giombetti
La gratuità dei moduli abitativi resta solo in favore dei cittadini aventi diritto per il sisma. Ad oggi, nell’ultimo blocco rimasto aperto, il numero 1, dopo la chiusura del numero 3 e 2, ci sono 58 persone. Di queste 14 sono terremotate, 4 sono seguite dai Servizi sociali e non in grado di versare il canone. «I restanti, una quarantina, non posseggono il requisito per usufruirne gratuitamente – spiega l’assessore alla Ricostruzione Flavia Giombetti – Chi intende continuare a vivere lì, fino alla totale dismissione, è giusto che contribuisca alle spese di gestione e paghi. Il canone è retroattivo al primo gennaio – prosegue – ovvero il giorno successivo alla data di chiusura dell’area. Già nei colloqui fatti con i residenti a ridosso della fine del 2022, gli utenti sono stati informati che da gennaio avrebbero dovuto corrispondere una quota, se non aventi diritto per sisma 2016. Per chi non verserà il canone inizieranno le procedure amministrative per lo sfratto. Per le persone con reale disagio socio-economico – sottolinea – dopo un’attenta valutazione della documentazione, saranno trovati strumenti altri strumenti di sostegno». Una misura che la stessa Giombetti, la cui priorità resta la totale chiusura dell’area, motiva come necessaria e opportuna.
«Altrimenti questi costi di gestione che la Protezione civile non riconosce per chi non ne ha diritto graverebbero sulle casse comunali e quindi sui cittadini tolentinati. E quindi ingiusto». La quota mensile, 540 euro, è stata determinata dagli uffici comunali dal calcolo dei costi mensili di gestione: energia, vigilanza, pulizia dei bagni e delle parti comuni, ripartiti per posto pro capite. Idem per i buoni pasto per coloro che vogliono usufruire della mensa: gratis per i terremotati, a pagamento per gli altri. Mentre i 14 terremotati sono in attesa dell’assegnazione di un appartamento sostitutivo alle Sae tra quelli in via di ultimazione in Contrada Pace e Piazzale Battaglia.
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