Bonus edilizia, i sindaci del cratere:
«Senza addio ricostruzione»

SISMA - Gian Luigi Spiganti Maurizi (Visso): «Doveva essere messo a disposizione solo per i territori terremotati, è essenziale se vogliamo recuperare le nostre comunità». Mauro Falcucci (Castelsantangelo): «Toglierlo è solo l’ultimo tassello di una lungaggine infinita». Michele Franchi (Arquata): «Necessaria la sua applicazione oltre la data di scadenza fissata»

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Le macerie di Arquata

«Senza il Superbonus o eventuali aumenti di contributi, possiamo dire anche addio alla ricostruzione post terremoto del Centro Italia», così all’Ansa i sindaci di alcuni dei borghi marchigiani più distrutti, come Arquata del Tronto e i centri maceratesi di Camerino, Castelsantangelo, Visso, Ussita e Muccia.

«Toglierlo ci condannerebbe per sempre alla rinuncia a ricostruire – dice Michele Franchi, primo cittadino di Arquata – ma a mio avviso è anche necessaria la sua applicazione oltre la data di scadenza fissata, perché la ricostruzione vera si sta attuando solo da ora».

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Gian Luigi Spiganti Maurizi, primo cittadino di Visso

«Il Superbonus è nato male e rischia di finire peggio, doveva essere messo a disposizione solo per completare la ricostruzione dei territori terremotati, poi se le finanze lo avessero consentito poteva essere allargato al resto del Paese – dice Gian Luigi Spiganti Maurizi di Visso – per noi oggi è essenziale de vogliamo recuperare le nostre comunità».

«L’alternativa al 110% è solo un eventuale aumento dei contributi parametrici – spiega il sindaco di Camerino, Roberto Lucarelli – di certo non possiamo immaginare che gli accolli siano a carico dei cittadini. La misura finanziaria del Superbonus è fondamentale e ci devono essere anche le garanzie per la sua erogazione. È anche necessario prorogare le scadenze per il contributo di autonoma sistemazione e per la presentazione dei progetti».

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Mauro Falcucci, sindaco di Castelsantangelo

«Togliere il Superbonus ai comuni terremotati è solamente l’ultimo tassello di una lungaggine infinita che rischia di non portare mai a destinazione la completa ricostruzione delle nostre comunità» sottolinea Mauro Falcucci, primo cittadino di Castelsantangelo.

Il Superbonus per il cratere sismico era stato pensato fino al 2025, ma c’è chi chiede di andare coltre quella data, oltre che confermarlo. Per Mario Baroni di Muccia «serve prolungarlo, oltre che confermarlo, anche per consentire alle nostre realtà di guardare al futuro, altrimenti molte seconde case non verranno mai recuperate». Infine, la sindaca di Ussita, Silvia Bernardini: «Togliere il Superbonus a noi terremotati è come darci un colpo al cuore».

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