La Regione presenta gli eventi alla Bit.
Carancini: «Manca lo Sferisterio
che non ha ancora un cartellone»

MACERATA - Il consigliere regionale del Pd sottolinea la gravità della situazione, a Milano alla fiera del turismo non sarà possibile presentare agli operatori date e interpreti della stagione 2023. «Che visione culturale ha una Regione che rinuncia a mettere in vetrina uno dei più importanti prodotti lirici internazionali?»

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Il tempo di rilevarlo un paio di settimane fa all’indomani dell’ennesimo rinvio, in consiglio di amministrazione, del punto riguardante la definizione dei contenuti della stagione lirica 2023 ed ecco arrivare la prima protesta formale sul fronte del fatto che alla fiera di riferimento per il turismo internazionale, la Bit di Milano, lo Sferisterio si presenterà agli operatori senza il dettaglio del cartellone, date ed interpreti. La Regione Marche ha reso noto il dettaglio delle iniziative messe in programma nel suo stand nelle giornate milanesi e il consigliere regionale Democrat Romano Carancini apre un fronte di polemica.

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Romano Carancini allo Sferisterio quando era sindaco di Macerata

«Dispiace, dispiace davvero tanto constatare – scrive Carancini nella sua pagina social –  che nel “menù stellato” che la Regione Marche proporrà alla Bit di Milano nei prossimi giorni manca l’ingrediente-eccellenza “Sferisterio”. In occasione di quello che è in assoluto il più importante evento nazionale di promozione turistica, il Macerata Opera Festival non ci sarà. Scorro con gli occhi il programma della Regione Marche e leggo le dichiarazioni con le quali il Presidente Acquaroli decanta fieramente un’azione di promozione a 360 gradi che coinvolgerà territori, eccellenze, chef stellati».

Un programma vasto, ma… «Macerata e il Macerata Opera Festival  – rileva l’ex sindaco di Macerata Romano Carancini – questa opportunità non la coglieranno, perché ad oggi la stagione lirica più importante della nostra regione, in termini di internazionalità, opere, presenze, indotto, non ha un cartellone ufficiale da presentare. Quindi non ha nomi, non ha date, non ha nulla da offrire sui tavoli, se non la proiezione astratta di un’idea per il 2023 – se così si può dire – sulla quale, però, non si costruisce la promozione in tempi utili, non si attirano turisti e melomani italiani e stranieri, non si organizzano gruppi e, men che meno, si attraggono operatori del settore. Allora mi chiedo: che visione culturale ha una Regione che rinuncia a mettere in vetrina uno dei più importanti prodotti lirici internazionali, relegandolo in qualche lista degli appuntamenti annuali, alla stregua di una mera routine, senza destinargli uno spazio speciale, un riflettore puntato, un orgoglio da sfoggiare?  Solo tre anni fa il Macerata Opera Festival concorreva come “miglior festival” agli International Opera Awards – i maggiori premi nel mondo musicale operistico internazionale. Oggi, invece, solo una grande assenza.  E si resta con un terribile amaro in bocca».

(L. Pat.)

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