Fondazione per l’Av3:
1,5 milioni in 2 anni
«La variante indiana preoccupa
Pronti per ospedali di Macerata e Pesaro»

SANITA' - L'ente ha investito nell'acquisto di macchinari per aiutare i presidi di tutta la provincia. La presidente, Rosaria Del Balzo: «Siamo sempre impegnati a sostenere il territorio». L'assessore regionale annuncia che è pronto un piano da 29 milioni per comprare apparecchiature mediche. Sulle nuove strutture sanitarie: «Contiamo di portare avanti rapidamente questo progetto importantissimo per il capoluogo»

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La presidente della Fondazione Carima, Rosaria Del Balzo Ruiti con l’assessore alla Sanità Filippo Saltamartini e la direttrice dell’Area Vasta 3 Daniela Corsi

 

di Mauro Giustozzi (foto di Fabio Falcioni)

 

«Investiremo 29 milioni di euro per l’acquisto di nuove apparecchiature, presto il piano entrerà in funzione. Sul nuovo ospedale a Pesaro e Macerata siamo pronti a partire e c’è un progetto preliminare di fattibilità. La variante indiana ci preoccupa», così l’assessore Filippo Saltamartini oggi nel corso di una conferenza a cui hanno partecipato i vertici della sanità provinciale e regionale. Protagonista la Fondazione Carima che in due anni ha donato 1,5 milioni di euro di macchinari per la sanità provinciale. Asur_Provincia_FF-2-650x433La presidente della Fondazione, Rosaria Del Balzo Ruiti, ha illustrato all’assessore Saltamartini, ai consiglieri  regionali Anna Menghi, Pierpaolo Borroni, Elena Leonardi e Romano Carancini, ai rappresentanti dei comuni di Civitanova col sindaco Fabrizio Ciarapica e Macerata con la vice sindaca Francesca D’Alessandro e il delegato alla sanità Giordano Ripa, la direttrice di Av3, Daniela Corsi e il presidente dell’Ordine dei medici Romano Mari, il ventaglio delle tecnologie donate nell’ambito del progetto ‘Carima Healthcare’ alle strutture ospedaliere di Macerata, Civitanova, Camerino, Recanati e San Severino. In totale nel periodo di riferimento 2019-2021 sono state 18 le apparecchiature acquistate e donate agli ospedali di Av3, in particolare ecografi, risonanza magnetica e sistemi di monitoraggio per una spesa che supera un milione e mezzo di euro ma il cui valore è quantomeno doppio perché la Fondazione è riuscita ad avere queste apparecchiature sanitarie trattando direttamente con le case produttrici ed ottenendo quindi prezzi di acquisto particolarmente favorevoli.

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«Nonostante il ridimensionamento economico che la Fondazione ha subito nel corso degli anni ci siamo sempre impegnati per sostenere il territorio, la sanità pubblica al servizio dei cittadini –ha detto la presidente Rosaria Del Balzo Ruiti – Avremmo voluto inaugurare queste strumentazioni nei siti dove sono già operative ma causa covid non è stato possibile spalmare questo lungo elenco che oggi presentiamo ai medici ed all’intera comunità.

Si è giunti alla scelta di queste e non altre apparecchiature proprio grazie al tavolo di lavoro che ci ha messo assieme all’Asur, abbiamo ascoltato quelle che erano le esigenze primarie e in quella direzione ci siamo mossi grazie al direttore della Carima, Fermanelli, che ha fatto un lavoro eccezionale. In alcuni casi i medici hanno potuto provare queste strumentazioni prima di dare il loro via libera all’acquisto. La finalità è stata indirizzata sempre alla cura, salute e benessere della popolazione. Questo è stato fatto partendo dall’entroterra per giungere fino alla costa ed ha riguardato non solo gli ospedali più grandi ma anche quelli dei centri più piccoli. Sono entusiasta perché si tratta di strumentazioni d’eccellenza che faranno crescere la nostra sanità».

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L’assessore Filippo Saltamartini

Nel suo intervento l’assessore alla Sanità, Filippo Saltamartini, ha voluto ricordare che «ben vengano questi interventi a sostegno della sanità pubblica ma anche la Regione Marche ha previsto un piano di investimenti nell’acquisto di apparecchiature medicali di 29 milioni di euro che presto entrerà in funzione e che, vedrete, porterà belle sorprese anche in questa Area Vasta 3. Stiamo pure lavorando alla modifica del piano socio sanitario regionale che verrà portato poi in consiglio nel quale vengono ricompresi anche i nuovi ospedali che saranno costruiti a Pesaro e Macerata. Siamo pronti a partire, su questi c’è un progetto preliminare di fattibilità con le modifiche che sono state apportate dal codice degli appalti che prevede l’appalto integrato che prevede di mettere a gara sia il progetto che l’esecuzione dei lavori. Contiamo quindi di portare avanti rapidamente anche questo importantissimo progetto per Macerata. Infine sottolineo come ci sia una certa preoccupazione in tema di covid per la variante indiana e gli sviluppi che potrà avere. Per questo ritengo decisivo il contact racing per avere sotto controllo la situazione ed evitare di ritrovarci in futuro in situazioni già vissute nel passato. Per quanto concerne il Pnrr nella sanità territoriale le risorse che saranno disponibili riguardano unicamente le strutture e non il personale sanitario. Servono quindi altre risorse cui attingere se si vogliono riaprire i 10 ospedali di comunità non ci sarebbero le risorse umane per farlo o si dovrebbero convogliare da altre strutture. Situazione che abbiamo già esposto al governo».

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Romano Mari

Romano Mari, presidente dell’Ordine dei medici di Macerata ha tenuto a ribadire come sia prioritario «pensare a qualcosa per il territorio perché gli ospedali vanno bene per i pazienti acuti ma non per gestire il resto della popolazione. Sarebbe opportuno ridisegnare il territorio potenziare i tre distretti sanitari anche utilizzando la moderna tecnologia in modo da poter offrire una capacità di servizi puntuali ed efficienti. Del resto la pandemia ci ha insegnato proprio questo ed è un insegnamento di cui dobbiamo fare tesoro per guardare al futuro della sanità pubblica».

Sulle donazioni, la direttrice dell’Area vasta 3, Corsi ha detto: «Devo dire un doppio grazie alla Fondazione Carima sia come direttore di Av3 che come medico per la sensibilità e la vicinanza che anche in questa occasione ha mostrato verso la sanità maceratese. Ecografi, risonanza magnetica e sistemi di monitoraggio di ultima generazione arricchiscono l’offerta delle strumentazioni a disposizione di medici e pazienti».

Questo l’elenco delle apparecchiature donate ai presidi di Av3 dalla Fondazione Carima. Ospedale di Camerino: un ecografo all’Uo anestesia e rianimazione (25.619 euro), un ecografo all’Uo diagnostica per immagini (61mila euro). Ospedale di Civitanova: letto ergometro-treadmill (16.409 euro) all’Uo cardiologia, un ecografo all’Uo dialisi (17.172 euro), un ecografo all’Uo urologia (35.755 euro), un ecografo all’Uo medicina interna (37mila euro), un ecografo portatile all’Uo pediatria (23.729 euro), un portatile di radiologia ad arco A-C al blocco operatorio (122mila euro), una risonanza magnetica all’Uo radiologia (495mila euro), 42 letti elettrificati e 3 sollevatori al Covid center (99.996 euro). Ospedale di Macerata: sistema di monitoraggio parametri vitali all’Uo cardiologia (213.105 euro), aggiornamento 3 D sistema di laparoscopia (92.073 euro) all’Uo ginecologia , ecografo all’Uo medicina nucleare (32.669 euro), un ecografo all’Uo anestesia e rianimazione (28.486 euro), un ecografo al blocco operatorio (24.887euro), un ecografo portatile all’Uo cardiologia (53mila euro). Ospedale di Recanati un ecografo all’Uo dialisi (17.172). Ospedale di San Severino: un ecografo all’Uo medicina interna/lungodegenza (19.446).  Anche la direttrice di Av3, Corsi, ha ribadito come sia importante questa sinergia tra pubblico e privato.

 

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Il sindaco Fabrizio Ciarapica (a destra). A suo fianco Anna Menghi

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I consiglieri Elena Leonardi, Pierpaolo Borroni e Anna Menghi

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Daniela Corsi

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