«Voglio l’ospedale di primo livello,
mi incatenerò veramente»
Parcaroli si commuove in Consiglio

MACERATA - Il sindaco è arrivato alle lacrime durante l'assise: «Di questa struttura ne abbiamo bisogno e l'abbiamo visto con il Covid, facciamola insieme». Sabato era al fianco dell'assessore regionale Saltamartini che aveva confermato il ridimensionamento del progetto. Variazione di bilancio da 14 milioni di euro, i revisori danno l'ok con riserva: «Utilizzo improprio degli utili della partecipata Apm»

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L’intervento del sindaco Sandro Parcaroli questa sera durante il Consiglio comunale online

 

di Federica Nardi

«Dal Covid le condizioni dell’ospedale di Macerata sono cambiate moltissimo. Dopo aver visto le difficoltà nel Pronto soccorso e nei reparti, come puoi pensare che io non voglia l’ospedale di primo livello per Macerata. L’ospedale lo voglio e mi incatenerò veramente». A dirlo Sandro Parcaroli, sindaco di Macerata, in risposta alla richiesta di chiarimenti di Stefania Monteverde (Macerata bene comune) dopo l’annuncio di Filippo Saltamartini (assessore regionale alla Sanità) che con accanto proprio Parcaroli aveva invece chiarito due giorni fa che l’ospedale a Macerata sarebbe stato nuovo, ma non più unico (cioè a servizio dell’Area vasta 3). Giordano Ripa, consigliere comunale con delega alla sanità, ha aggiunto che «l’ospedale di Macerata è già di primo livello». 

In ogni caso non è ancora chiaro quale sarà la posizione del Comune rispetto alla qualifica del nuovo ospedale dopo che la Regione ha ridimensionato il progetto nato come ospedale a servizio dell’intera Area Vasta 3 in struttura dedicata alla città. 

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La conferenza stampa di due giorni fa con Filippo Saltamartini

Parcaroli la sua posizione personale questa sera l’ha espressa in maniera netta, arrivando anche alle lacrime: «Voglio questo ospedale e nella mia legislatura non dico che potremo farlo ma almeno iniziarlo. Perché ne abbiamo tanto bisogno. Sai benissimo che non dipende da me l’ospedale ma dalla Regione, da me dipendono i servizi – ha detto rispondendo a Monteverde -. Voglio che sia un ospedale nuovo, rinnovato. Abbiamo medici favolosi, hanno fatto turni pazzeschi e hanno rischiato tutto ma l’ospedale è vecchio.  E invece hanno diritto a un ospedale di primo livello, di alto livello e con una attrezzatura favolosa. Voglio proteggere anche gli ospedali di Camerino, San Severino e Civitanova. Come farlo? Nella zona individuata prima, lo dico senza polemiche, c’era una discarica. Ora abbiamo definitivo una zona che spero che sia congrua e che si può riqualificare (sempre alla Pieve, ndr). Di questo ospedale di primo livello, ne abbiamo bisogno e l’abbiamo visto con il Covid. L’ospedale lo voglio e mi incatenerò veramente. Avete visto su Cronache che sono stato a vedere l’area con il presidente Acquaroli. L’ospedale è di tutti e insieme lo facciamo. Facciamolo insieme – ha concluso dopo una pausa di commozione – questo ospedale».

La richiesta di Monteverde era «chiarire la posizione delle forze politiche del centrodestra rispetto all’ospedale di primo livello e come accelerare l’iter senza ricominciare da capo». Né il primo né il secondo punto in realtà a questo punto sono chiare. Come ha sottolineato Alberto Cicarè (Strada comune): «Saltamartini è venuto a fare uno show subìto dal sindaco e dalla maggioranza. Si è deciso di abbandonare la scelta dell’ospedale di primo livello e si torna a un ospedale cittadino. E’ una sconfitta di tutto il territorio, anche se alcuni sindaci già festeggiano. Ancora una volta, per un campanilismo sulla quale specula una classe politica che guarda solo al tornaconto elettorale, il territorio perderà non un’opportunità ma un servizio di base».

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Oriana Piccioni, assessora al bilancio

Altro tema del Consiglio comunale la prima grande variazione di bilancio della Giunta Parcaroli a Macerata vale 14 milioni di euro e ha incassato il parere favorevole dei revisori dei conti, ma con riserva. Revisori che con la passata amministrazione avevano contestato ripetutamente le scelte di bilancio e che questo giro si limitano a segnalare in calce al documento, tre punti. Il primo l’«utilizzo improprio degli utili della partecipata Apm peraltro, allo stato (sembrerebbe) solo stimati (tenuto conto che il collegio non dispone di idonea documentazione) che nella variazione incidono per l’importo complessivo di 500mila euro determinando complessivamente una variazione definitiva 2021 di euro 1.360.500,00; il collegio conferma le raccomandazioni più volte formulate in merito alla inopportunità che l’Ente continui ad utilizzare utili distribuiti dalla partecipata Apm, anche per destinarli alla copertura delle spese correnti». Il secondo: «l’utilizzo inopportuno degli utili della partecipata Apm determinato dal loro sistematico prelevamento con conseguente prelievo di risorse finanziarie alla partecipata» e infine la «necessità che l’Ente chiarisca se le anticipazioni di liquidità della Cassa depositi e prestiti comportino oneri a carico per l’Ente e in quale misura (al fine di assicurare il mantenimento degli equilibri di bilancio) che, allo stato attuale, non si evincono nella proposta di variazione».

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Narciso Ricotta ieri con in mano il programma del sindaco Sandro Parcaroli

A sollevare nel dibattito la questione sono stati tra gli altri Andrea Perticarari e Narciso Ricotta del Pd: «Sono variazioni perlopiù tecniche. L’unica parte politica è fortemente discutibile – ha detto Ricotta -. Non è un problema ricevere 500mila di utili dall’Apm ma dividerseli prima che gli utili maturino. Perché non sono stati accertati da nessuno, è questo che vi contestano i revisori. E voi non avete risposto. I revisori dicono che non hanno la documentazione da cui risultano». L’assessora al Bilancio Oriana Piccioni ha risposto che l’«Apm non è il bancomat del Comune, che trasferirà all’Apm oltre 2 milioni di euro nel 2021 sotto forma di sovvenzioni che verranno recepite negli utili. E i pagamenti da Apm a Comune ammontano a 1 milione e 801mila euro. In questo c’è un avanzo di 874mila euro, e abbiamo richiesto ulteriori 500mila euro perché nella previsione degli utili era perfettamente fattibile. È normale che una partecipata che ha gli utili, restituisca al socio di maggioranza (il Comune ha il 99percento) la quota degli utili. Questo non metterà in difficoltà a livello finanziario l’Apm, perché è prevista per il 2022 la restituzione di questa cifra».

Approvata a maggioranza l’ordine del giorno di Alessandro Marcolini (Pd) che invita l’amministrazione a impegnarsi per ricollocare un bancomat nel quartiere Colleverde. Lunga la discussione sulla sperimentazione del servizio mensa, che è partita in questi giorni tra le proteste di alcuni genitori contrari al fatto che alcuni pasti non vengano preparati in loco ma trasportati da un’altra mensa scolastica.

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