Acquaroli: «Il casello dell’A14
tra Porto Recanati e Potenza Picena
è una delle nostre priorità»

INTERVISTA sul futuro del Maceratese e sulla pandemia al presidente della Regione: dal nodo viabilità, al nuovo ospedale di Macerata («entro 10 giorni una riunione per capire bene la situazione»), passando per la discarica provinciale e la ricostruzione post sisma. «In previsione c'è anche una bretellina per uscire dalla superstrada verso sud per non arrivare alla statale 16 a Civitanova, una città che sta crescendo moltissimo e che ha nel traffico e quindi nella vivibilità un grandissimo problema». Sulla polemica per il taglio a RisorgiMarche: «Con Neri Marcorè ho parlato più volte, non c'è nessun problema». Sulla zona bianca: «Mi aspetto a breve novità positive»

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Francesco Acquaroli oggi ad Ancona per la cerimonia della Festa della Repubblica

di Matteo Zallocco

Una pausa pranzo a Porto Potenza, a pochi passi da casa, dopo la cerimonia per la Festa della Repubblica al Passetto e prima di un pomeriggio a Sarnano per la firma del protocollo NoiMarche (leggi). Il Governatore delle Marche Francesco Acquaroli dice a chiare lettere di essere innamorato di questo territorio e di voler valorizzare le tante bellezze, soprattutto dell’entroterra. Se la provincia di Macerata si è sempre sentita considerare di serie B, questa volta con un maceratese alla guida delle Marche ci si aspetta qualcosa in più.

Governatore, partiamo dalla viabilità. Quali sono le priorità per la provincia di Macerata?
«La San Severino – Tolentino è un primo punto che è stato risolto e che sarà molto importante per collegare due vallate e due comuni che hanno dinamiche molto importanti nel nostro entroterra. La Pedemontana è partita e ci sarà massima attenzione alla Vallata del Potenza, il casello dell’autostrada è una battaglia storica, credo sia determinante per alleggerire quello di Civitanova e per dare voce a una valla che storicamente è stata bypassata e isolata, conservando comunque il nostro tesoro paesaggistico e agricolo. L’uscita dell’autostrada al confine tra Porto Recanati e Potenza Picena è già prevista dal piano delle infrastrutture regionali ed è quello che sto dicendo a chi richiede il secondo casello a nord di Civitanova. Ci sarà una discussione ma una cosa è certa, noi stiamo parlando col Ministero e con la Società Autostrade per far sì che questa opera veda la luce il prima possibile perché è diventato inaccessibile prendere l’autostrada a Civitanova nelle ore di punta. In previsione c’è anche una bretellina per uscire dalla superstrada verso sud per non arrivare alla statale 16 a Civitanova, una città che sta crescendo moltissimo e che ha nel traffico e quindi nella vivibilità un grandissimo problema. E poi c’è la famosa bretella che collega Macerata a Villa Potenza, oltre alla Mattei-Pieve che è già stata finanziata, saranno opere nevralgiche per il capoluogo».

francesco-acquaroliCom’è la situazione per il nuovo ospedale di Macerata? Si farà una struttura moderna con servizi all’avanguardia? Siamo ancora fermi al nodo dell’acquisto del terreno alla Pieve.
«Faremo una riunione entro dieci giorni con i nostri tecnici e quelli dell’Asur per capire bene la situazione. Sicuramente la vicenda della riforma della sanità che nei primi sei mesi è stata allentata dalle emergenze della pandemia, ora dovrà entrare nel vivo. Certo è che la pandemia ha cambiato i piani e si manterrà una forte attenzione a tutti i territori. Detto questo l’ospedale di Macerata avrà una valenza provinciale, sarà collocato nella zona migliore e dovrà essere la struttura capofila di un territorio che ne manterrà altre perché se apri un ospedale per chiudere tutti gli altri indebolisci la sanità».

Capitolo al centro della sua campagna elettorale, la ricostruzione post sisma.
«Con il commissario Legnini c’è un rapporto istituzionale leale, io cerco sempre di coinvolgere i sindaci che hanno un ruolo fondamentale. Dobbiamo riconoscere che c’è stata una velocizzazione: sta partendo la ricostruzione privata, dall’altra parte bisogna mettere in campo le energie per l’individuazione di quella che è la rigenerazione economica che con il sisma e la pandemia ha avuto una bruttissima battuta d’arresto. Parliamo di un territorio che può esprimere una potenzialità enorme sotto tanti punti di vista (penso all’agricoltura, al paesaggio, alla questione energetica, a quella culturale, fino a quella turistica, alla capacità attrattiva che hanno i nostri Sibillini, le nostre colline e i nostri borghi) però dall’altra parte dobbiamo avere la capacità di far sintesi per individuare delle opere che possano rigenerare il territorio dal punto di vista economico e col contratto generale di sviluppo andare a individuare qualcosa che faccia fare un salto di qualità a tutto il territorio del cratere superando la logica di campanile».

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Acquaroli lo scorso 12 maggio a Macerata per la riunione con i sindaci del cratere

Contratto istituzionale di sviluppo, diversi sindaci dicono che i tempi sono troppo stretti per poter presentare progetti esecutivi entro il 15 giugno.
«Sulla prima posta della struttura commissariale e dei tecnici del Ministero mi sono opposto perché ho detto che avrei voluto condividere coi sindaci. La ministra Carfagna poi è stata assolutamente disponibile a concederci del tempo per il confronto con i sindaci, abbiamo mandato al commissario i criteri richiesti dagli stessi sindaci e lui li ha trasferiti al Ministero che ha concesso una breve deroga, fino al 15 giugno. A quel punto ho ricontattato il ministro Carfagna che ha dato la disponibilità a concedere un’ulteriore deroga e a venire qua per ascoltare i sindaci, ma è chiaro che non potrà andare ad oltranza, bisognerà decidere e scongiurare il rischio di un dibattito infinito».

Per quanto riguarda la nuova discarica provinciale?
«Stiamo cercando di individuare un nuovo piano regionale dei rifiuti, credo che a breve ci potranno essere delle novità. I sindaci, l’Ata dovranno fare una riflessione per individuare una soluzione perché sulla questione rifiuti siamo in perenne emergenza».

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Il concerto di Capossela lo scorso luglio per RisorgiMarche

Recentemente è stato attaccato per i tagli a RisorgiMarche e ad altri eventi.
«E’ una polemica infondata, chi conosce il meccanismo della macchina amministrativa sa che ci sono dei passaggi dovuti ma le manifestazioni che funzionano e hanno una riconoscibilità saranno sostenute, in base all’assestamento di bilancio. A RisorgiMarche che ha avuto un suo perché, una sua logica, una sua forza chiediamo di fare un passo ulteriore e dopo essere nata subito dopo il terremoto per sostenere le Marche, dall’anno prossimo vorremo che si trasformi in una manifestazione che possa dare lustro ai nostri territori uscendo dal collegamento stretto col sisma. Con Neri Marcorè ho parlato più volte e non c’è nessun problema».

Come sono i rapporti in maggioranza, e in particolare con la Lega?
«Vedo una coesione forte, poi c’è un dibattito come in tutte le maggioranze. Non c’è un pensiero unico. Io ho un buon rapporto con tutti perché cerco di essere leale e corretto, poi posso sbagliare come tutti nella frenesia della quotidianità. Ma il clima in giunta è ottimo, ogni assessore ha una sua autonomia, ho una squadra con tutte persone che hanno un’esperienza ultradecennale, tra sindaci, parlamentari, consiglieri regionali».

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Con il generale Francesco Figliuolo all’inaugurazione del centro vaccinale di Piediripa

Situazione vaccini, come siamo messi? Figliuolo da domani ha aperto a tutte le età. E quando prevede la zona bianca per le Marche?
«Per i vaccini siamo arrivati alle fasce più giovani e questo è un segnale positivo. Nella nostra regione c’è stata una risposta importante sia di adesione alla vaccinazione ma anche del sistema sanitario che è riuscito a essere molto efficace nella campagna vaccinale e ringrazio tutti gli operatori perché non era facile. Per quanto riguarda la zona bianca dai numeri che abbiamo negli ultimi giorni credo che se non si verificano eventi particolari siamo abbastanza ottimisti che a breve possano arrivare delle buone novità».

Cosa risponde a chi, come l’ex Governatore Ceriscioli, dice che sulla pandemia siete stati troppo attendisti e non avete anticipato alcune decisioni?
«Eravamo abituati a ragionare con dei numeri e delle caratteristiche, poi la crisi che è arrivata a marzo è stata completamente diversa. Ma non solo da noi, molte altre regioni hanno avuto lo stesso problema. E’ giusto che ci siano le critiche, anche autorevoli, ma credo che noi ci siamo mossi coi tempi giusti, il 3 ottobre abbiamo messo l’obbligo della mascherina e abbiamo sempre avuto un atteggiamento di precauzione. Abbiamo fatto arancione rafforzato quando la regione era gialla, abbiamo chiuso le scuole: non è provato scientificamente ma una volta che a inizio febbraio sono state riaperte le scuole a fine febbraio il virus è ripartito in maniera forte. E c’è stato anche un accanimento con due impugnazioni al Tar sulle nostre ordinanze di chiusura.»

Come sono stati questi primi 8 mesi da Governatore?
«Ho trovato in questi mesi un grande affetto dalla gente e dalle istituzioni che non è stato solo per la mia persona ma per il ruolo del presidente in questo momento difficile che abbiamo vissuto tutti. E abbiamo affrontato questa pandemia come comunità unita e per questo ringrazio tutti. Sono stati 8 mesi impegnativi dove oltre alla questione pandemica abbiamo cercato di avviare un dibattito sul rilancio economico del turismo, delle infrastrutture, della cultura, del lavoro, delle imprese, della ricostruzione dando alle Marche un’identità precisa».

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