Sandro Parcaroli, Carlo Di Falco e Giordano Ripa
«Non esistono dubbi che attualmente il nostro ospedale cittadino sia di I livello. Il nostro obiettivo politico rimane quello che venga costruito un nuovo ospedale a Macerata, logisticamente e funzionalmente moderno. In questo senso siamo stati ampiamente rassicurati dall’assessore regionale alla Sanità Filippo Saltamartini che l’ospedale nuovo si farà». A ribadirlo Sandro Parcaroli, sindaco di Macerata e Giordano Ripa, consigliere con delega alla Sanità, proseguendo il dibattito in corso sul nuovo ospedale di Macerata, che la Regione non vuole più costruire con il project financing né con lo stesso progetto della passata amministrazione regionale e comunale. «Altro obiettivo politico è che nel nuovo ospedale – aggiungono Parcaroli e Ripa in una nota-, non solo vengano conservati tutti i reparti e servizi esistenti ma che possa essere potenziato con altre specialità da concertare. Quanto detto va ascritto a onore del vero dopo le affermazioni di alcuni componenti della minoranza del Consiglio comunale di Macerata che risultano fumose, farraginose e talvolta offensive». Parcaroli e Ripa si sono fatti spiegare il tutto da Carlo Di Falco, direttore della rete ospedaliera dell’Av3 che tecnicamente è “unica”, nel senso che, come riporta anche Di Falco nella nota del Comune: «nell’ambito dell’Area vasta 3 sono operativi quattro ospedali: Macerata, Civitanova, Camerino e San Severino (da novembre del 2020 anche il Covid-Hospital di Civitanova) raggruppati in un unico presidio ospedaliero (D.Lgs. n. 502/1992 e s.m.i.) organizzati secondo il modello Hub & Spoke (perno e raggi) dove l’Ospedale Hub (principale) è rappresentato da quello di Macerata mentre gli altri tre (quattro) hanno caratteristiche Spoke (ospedali periferici di rete). A tal proposito l’ospedale di Macerata ha tutti i requisiti previsti dalla normativa per essere classificato come ospedale di Primo Livello in quanto dotato di tutti i reparti e servizi ospedalieri corrispondenti ai requisiti previsti dal Decreto del Ministero della Salute del 2 aprile 2015, n.70 nonché coincidente con il territorio provinciale costituito da oltre 300.000 abitanti».
L’attuale ospedale di Macerata
Parcaroli e Ripa poi riportano la normativa che individua gli ospedali e i rispettivi livelli: «I presidi ospedalieri (come riportato nell’Allegato 1 del Decreto) vengono classificati come segue – spiegano -. 2.2 I presidi ospedalieri di base, con bacino di utenza compreso tra 80.000 e 150.000 abitanti, salvo quanto previsto dal successivo punto 9.2.2, sono strutture dotate di sede di Pronto Soccorso con la presenza di un numero limitato di specialità ad ampia diffusione territoriale: Medicina interna, Chirurgia generale, Ortopedia, Anestesia e servizi di supporto in rete di guardia attiva e/o in regime di pronta disponibilità sulle 24 ore (h.24) di Radiologia, Laboratorio, Emoteca. Devono essere dotati, inoltre, di letti di “Osservazione Breve Intensiva”. 2.3 I presidi ospedalieri di I livello, con bacino di utenza compreso tra 150.000 e 300.000 abitanti, sono strutture sede di Dipartimento di Emergenza Accettazione (DEA) di I livello, dotate delle seguenti specialità: Medicina Interna, Chirurgia Generale, Anestesia e Rianimazione, Ortopedia e Traumatologia, Ostetricia e Ginecologia (se prevista per numero di parti/anno), Pediatria, Cardiologia con Unità di Terapia Intensiva Cardiologica (U.T.I.C.), Neurologia, Psichiatria, Oncologia, Oculistica, Otorinolaringoiatria, Urologia, con servizio medico di guardia attiva e/o di reperibilità oppure in rete per le patologie che la prevedono. Devono essere presenti o disponibili in rete h. 24 i Servizi di Radiologia almeno con Tomografia assiale computerizzata (T.A.C.) ed Ecografia, Laboratorio, Servizio Immunotrasfusionale. Per le patologie complesse (quali i traumi, quelle cardiovascolari, lo stroke) devono essere previste forme di consultazione, di trasferimento delle immagini e protocolli concordati di trasferimento dei pazienti presso i Centri di II livello. Devono essere dotati, inoltre, di letti di “Osservazione Breve Intensiva” e di letti per la Terapia Subintensiva (anche a carattere multidisciplinare). 2.4 I presidi ospedalieri di II livello, con bacino di utenza compreso tra 600.000 e 1.200.000 abitanti, sono strutture dotate di DEA di II livello. Tali presidi sono istituzionalmente riferibili alle Aziende ospedaliere, alle Aziende ospedaliero universitarie, a taluni Istituti di ricovero e cura a carattere scientifico (IRCCS) e a Presidi di grandi dimensioni della Azienda sanitaria locale (ASL). Tali presidi (ospedale regionale di Torrette ad Ancona, ndr) sono dotati di tutte le strutture previste per l’Ospedale di I Livello, nonché di strutture che attengono alle discipline più complesse non previste nell’Ospedale di I Livello».
Filippo Saltamartini
Intanto l’assessore regionale Filippo Saltamartini su Facebook pubblica una tabella dove c’è scritto che Macerata è “un ospedale DEA di primo livello”, commentando così le critiche ricevute dalle opposizioni in regione e a livello locale: «Rivendicano ciò che già c’è: Ospedale di Macerata Dea di 1 livello. Nella conferenza stampa, avevo sottolineato che le risorse andavano potenziate». In realtà Saltamartini ribadisce quanto già obiettato dal consigliere regionale del Pd ed ex sindaco di Macerata Romano Carancini, che aveva già sottolineato come «Il Dea, acronimo di Dipartimento Emergenza Accettazione, non c’entra nulla con la classificazione, per livelli di complessità di cura, degli ospedali di base, 1° livello e 2° livello, come stabilito dall’oramai famoso decreto Balduzzi (Dm 70/2015)».
Ancora nessuna risposta invece all’ex assessore regionale Angelo Sciapichetti che aveva obiettato punto punto tutte le dichiarazioni sul nuovo ospedale di Macerata fatte da Saltamartini, accusandolo di aver detto «sette falsità» e sottolineando l’impossibilità di portare a casa una nuova struttura, ripartendo da capo, entro la fine del mandato della Giunta Acquaroli.
(Fe. Nar.)
Ospedale nuovo ma non unico «Gli 800 milioni non ci sono, il Pd ha lasciato solo macerie»
Stanno giocando con le carambole lessicali. Poi tra qualche mese la lacrimuccia facile farà qualche altra lacrimuccia e intanto Macerata se la sarà presa in quel posto
Gianfranco Cerasi come sempre
Ripa...che delusione
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Scoperta finalmente l’acqua calda e che se leggessero di più cronache maceratesi ci sarebbero arrivati prima a scoprire che Macerata seppur vetusto e forse con qualche quisquilia mancante, è un ospedale di I livello. Giunti a questa conclusione, alla prossima e quando ci arrivate? Dedicatevi a parcheggi, nuovi dehors che fra poco si mangia a pranzo e a cena e sarà difficile trovare un posto ( si consiglia di prenotare con largo anticipo), buche stradali, il sottopasso di Via Roma magari inquadrato in nuove prospettive, la Pieve- Mattei che si sta costruendo da sola, i nuovi campi da sci e tanto altro. L’ospedale lasciatelo a Ciarapica e agli altri sindaci più afferrati nell’argomento. Anzi, Ciarapica pur attirandosi gli strali da mezza Civitanova esultò quando fu deciso di costruire l’allora ospedale unico ceresciolano non avendo capito che dietro c’era tutto lo smantellamento della sanità provinciale seppur da tempo iniziata. Mi verrebbe da dire non che problemi sanitari di tale entità siano di gran lunga superiori alle possibilità di qualcuno ma non lo dico, lo vedo.
prima parlare poi informarsi…..
Viene da chiedersi se ci siano strategie precise dietro.
DEA=Dipartimento Emergenza-urgenza e Accettazione.
Dire che l’ospedale di Macerata è di primo livello in quanto c’è un DEA di primo livello è interessante.
Che io sappia all’ospedale di macerata c’è un BAR, secondo il ragionamento dovremmo intendere che l’ospedale di Macerata è un BAR?
Allora mi chiedo, ma c’è sotto incompetenza o pensano di prenderci in giro?
C’è un decreto legge, ci sono dei criteri.
Quindi, Macerata AVEVA (poichè hanno tolto dei reparti) un ospedale di primo livello. Nessuno degli ospedali av3 lo è ora.
Alziamo il livello: definiamo le caratteristiche dell’ospedale provinciale di riferimento (Macerata) e le caratteristiche degli altri presidi. Vanno razionalizzate la rete territoriale e definiti i reparti che possono coesistere in doppio (tra 150 e 300.000 abitanti è possibile) tra il provinciale e quelli di base. Ma avere 2-3 ospedali di primo livello è una bella favola insostenibile, anche solo per il fatto che non troverebbero mai il personale necessario. E non perché manchi, badate bene, ma perché andrà (già succede) dove hanno riorganizzato in maniera corretta la rete.
Allora, a parte i nomi, nella sostanza, che ci stanno propinando?
Infine continuo a dirlo, gettare un progetto valido alla malora è ciò di che peggio possa fare un politico. Ne pagheremo (noi cittadini), conseguenze tremende.
Grazie Alessandro Perri, ancora una volta chiarissimo.
Fino ad oggi a Macerata e provincia, con la sanità hanno giocato a discapito dei cittadini, dare tutte le colpe agli ultimi arrivati e un gioco semplice, ma chi si definisce veramente bravo in questi ultimi 20 anni che ha governato, cosa ha fatto e dove era?