Anna Menghi, consigliere regionale Lega
di Luca Patrassi
Ora che è all’opposizione in Consiglio regionale, l’ex sindaco Romano Carancini lancia l’attacco contro chi starebbe bloccando la realizzando del nuovo, già definito unico, ospedale di Macerata. L’ex prima cittadina ed ora consigliera regionale della Lega Anna Menghi liquida la sortita caranciniana con poche battute. «Solo una pia illusione: di concreto sull’ospedale di Macerata non c’è nulla, nemmeno l’accordo con il proprietario del terreno. Il Pd, forza di governo a Macerata e in Regione negli ultimi 20 anni, fa il gioco delle tre carte e tenta di confonderci con le parole. In realtà non c’è nulla da bloccare perché non c’è nulla».
Romani Carancini, consigliere regionale Pd
«Sono anni che la sinistra dice “faremo l’ospedale di Macerata” – continua la Menghi – ma non ha fatto nulla, ha accumulato ritardi, non ha concretizzato le procedure, ha parlato una volta di ospedale unico per poi parlare di nuovo ospedale perché altrimenti i sindaci del comprensorio non avrebbero espresso il voto favorevole. Gli stessi sindaci inizialmente favorevoli, ai tempi del Covid sono tornati sui loro passi dichiarando la loro contrarietà. Certo, tutti gli amministratori vorrebbero un ospedale che sia di eccellenza e di riferimento, ma il Pd, che oggi attacca il centrodestra, è lo stesso che ha governato per venti anni la Regione e il Comune, non riuscendo a fare nulla a Macerata. Il centrodestra ha detto di essere contrario agli ospedali unici. Ricordo che nel Pesarese, per esempio, ci sono popolazioni che sono scese in piazza per protestare. Le scelte vanno condivise con i territori, le strutture si realizzano in base ai bisogni: l’ospedale di Macerata andava rifatto venti anni fa, talmente è vecchio e tecnologicamente superato. Perché non è stato fatto? Perché non è stato da subito messo tra le priorità politiche e amministrative del territorio? Ora invece il responsabile del disastro sanitario, cioè il Pd che è stato fino a ieri forza di governo, pretende di accusare il centrodestra. Faccia il gioco delle tre carte, ma noi non ci cadiamo».
Filippo Saltamartini e Francesco Acquaroli, rispettivamente assessore alla Sanità e governatore
Quello che è stato anticipato tanti mesi fa su Cronache Maceratesi, si sta avverando: il Pd puntava sugli ospedali unici, a Macerata pensava di realizzarne uno nuovo di eccellenza alla Pieve ma non è riuscito a fare nulla prima delle elezioni pur avendo avuto tanti anni a disposizione. Il centrodestra ha sempre detto di voler potenziare il territorio, aggiungendo anche alla fine di voler realizzare una nuova struttura a Macerata. L’impressione, fondata, è che il centrodestra, ora al governo, voglia definire a brevissimo termine i tratti salienti del nuovo piano sociosanitario e pensare a dove e a come investire. Oltre ad aver dichiarato chiusa la partita degli ospedali unici in tutta la regione, è possibile che a Macerata la giunta Acquaroli tenga un atteggiamento “diverso”. Diverso nel senso che l’ospedale del capoluogo cade, più o meno, a pezzi e da decenni evidenzia i segni dell’usura: basti citare per tutte la recente sfiorata emergenza idrica dovuta a un impianto corroso dalla ruggine. Dunque sia il governatore Francesco Acquaroli che l’attuale assessore alla sanità Filippo Saltamartini avevano detto in campagna elettorale di voler potenziare la medicina territoriale e questo confermano di voler fare a breve termine.
Sandro Parcaroli, sindaco di Macerata
E infatti ieri il sindaco Parcaroli, come tra due fuochi, è rimasto fermo sulle sue posizioni, dichiarando: «Il nuovo ospedale si farà, non si torna indietro». Come? Individuazione dei servizi da garantire nel territorio, individuazione delle strutture per garantire quei servizi e ricognizione dello stato delle strutture per rinnovare o farle ex-novo. Se non usano il project financing a Pesaro, i nuovi amministratori regionale è desumibile non lo useranno nemmeno a Macerata. Quindi partita, quella del nuovo ospedale che comunque il governatore Acquaroli ha confermato di voler fare anche in campagna elettorale, che si giocherà con altri strumenti, quelli degli appalti pubblici. Il passaggio preliminare, comunque, sarà quello del piano sociosanitario che è in fase avanzata di elaborazione. Sicuramente Macerata non sarà sede di ospedale unico, visto che ci sono già ospedali come quelli di Civitanova e di Camerino che non verranno abbandonati, ma è anche vero che nessuno, anche ai tempi del centrosinistra, aveva ipotizzato un simile scenario. La discussione, semmai, è sugli strumenti operativi e sui costi delle varie opzioni
«Stop agli ospedali unici, la decisione è maturata dopo un confronto con i territori»
Acquaroli fa il punto a Camerino: «Sì a nuovi ospedali, no a quello unico»
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La sig.ra conosce le normative su come devono essere fatti gli ospedali?
Conscia che “l’ospedale diffuso” è una cosa che non esiste se non nella mente di qualche politico marchigiano? Che i reparti hanno livelli e reparti precisi che devono insistere nella stessa struttura e che questo è a tutela del paziente?
A Macerata (provincia) nessuno degli ospedali completa il livello. Come facciamo? Ne teniamo 2 di livello più basso e 1 di livello maggiore? ne facciamo tre di livello più alto? Questo devono dire e anche come faranno a far rispettare i bacini d’utenza, anche essi a tutela della salute del cittadino.
Poi ci devono dire come intendono trovare i medici e gli infermieri per ospedali non sicuri (secondo i criteri di cui sopra) se mantengono lo status quo e come intendono reclutarne se i servizi sono sovradimensionati.
Basta con il prendere in giro le persone. Che modello intendono adottare? Intendono rispettare o no le direttive dello stato? Chi si prende la responsabilità di queste scelte “sui generis”? Questo ci devono dire, non slogan e chiacchiere.
Alessandro Perri, lei è del mestiere ? che posizione occupa ? è così tanto preciso ed informato. Allora ci dica il costo stimato per fare questa opera faraonica che secondo lei è indispensabile.
Fino ad ora nella NOSTRA PROVINCIA SIAMO STATI FUORI LEGGE, perchè secondo lei nessun ospedale completa il livello. Allora perchè non ampliamo l’ospedale di Civitanova Marche, spazio intorno ce n’è, sicuramente si risparmierebbe una barca di soldi. troppa gente è scettica per questa decisione così dispendiosa. E quando dice ospedali non sicuri, ma cosa dice, fino ad ora chi ci ha curato, lo ha fatto non in sicurezza…mah !!
Quando il PCI, d’accordo con la Sinistra DC, non si oppose alla chiusura dell’ospedale di Corridonia, che funzionava egregiamente, soddisfacente la maggioranza dei cittadini e del comprensorio, intendeva fin da allora realizzare quello che sarebbe stato chiamato ospedale unico nel capoluogo provinciale. All’epoca Macerata è la principale città della provincia. Oggi lo è Civitanova Marche, quasi al sorpasso. Quella idea del PCI veniva dal sentirsi un partito “regola tutto”, pure contro le aspettative delle popolazioni interessate ad avere un ospedale il più vicino al loro domicilio. La Storia ci rivela come questo ordine nuovo comunista sia stato realizzato altrove. Qui, la via è democratica, ma non per ciò al di fuori delle attese della gente, leggi Legge Zan, civiltà LGBT, Gender nelle scuole e così via.
Finalmente Anna ci ha fatto capire che il sindaco Parcaroli e il presidente Acquaroli non intendevano per nuovo ospedale di Macerata, quell’ospedale unico di marca cattocomunista. Personalmente avevo capito che Parcaroli s’era lasciato convincere dai cattocomunisti che l’ospedale unico era la miglio soluzione per tutte le popolazioni provinciali. Invece sarebbe un nuovo ospedale più capiente, più strutturato, con più parcheggi, su vie di scorrimento veloce, con maggiori posti letto e magari con qualcosa di più tecnologico. Ma soddisfacente gli interessi della popolazione maceratese e comprensorio comunale limitrofo, senza distruggere Camerino e Civitanova Marche, magari rimettendo in funzione qualcosa pure in quegli ospedali declassati a RSA.