Sandro Parcaroli e Narciso Ricotta
«Che il nuovo ospedale di Macerata non sarebbe mai stato unico, le forze del centrodestra unito lo hanno dichiarato in campagna elettorale, rimarcando la volontà di attuare un modello di sanità di territorio. Una scelta lungimirante che ha trovato ulteriormente conferma da quanto emerso a causa della pandemia. Macerata non ha accettato passivamente alcuna scelta ma è stata parte attiva di ogni decisione in un confronto costante e continuo con l’attuale Giunta regionale». A dirlo attraverso una nota è il sindaco Sandro Parcaroli, dopo che ieri sera durante il Consiglio comunale si è anche commosso dicendo di volere l’ospedale di primo livello per Macerata, al costo di incatenarsi. Oggi pomeriggio una ulteriore specifica, dopo che nella notte è intervenuto con un post anche l’assessore regionale Filippo Saltamartini (anche lui in quota Lega) per dire che assolutamente, il nuovo ospedale di Macerata sarà di primo livello. Ma secondo l’opposizione tutto questo non è fattibile, tantomeno in tempi brevi, dato che la riorganizzazione ospedaliera ha regole ben precise (e al momento non c’è nemmeno il Piano sanitario).
Francesco Acquaroli e Sandro Parcaroli nel terreno della Pieve durante la campagna elettorale
«Dopo tanti anni in cui i maceratesi chiedevano il nuovo ospedale di Macerata, le giunte di centrosinistra soltanto nel dicembre del 2018 sono riuscite a deliberare per la partenza del progetto del nuovo nosocomio – scrive Parcaroli -. L’allora giunta regionale individuava come zona di realizzazione La Pieve per poi aderire all’idea del project financing per la realizzazione dell’ospedale unico di Macerata. Sono pervenute allora due proposte per le quali è stata richiesta la convalida soltanto nel 2020; nello stesso anno il gruppo di lavoro che avrebbe dovuto validare la congruità del progetto non l’ha autorizzato, principalmente perché il costo sarebbe stato superiore a 800 milioni di euro, come sottolineato dal nostro assessore regionale alla Sanità Filippo Saltamartini. La storia ci ha dimostrato quanto fossero velleitarie e prive di reali conclusioni le decisioni prese dal centrosinistra – aggiunge Parcaroli -. Ora l’assessore regionale alla Sanità Filippo Saltamartini porterà in Giunta il progetto per il riavvio del percorso della revisione del piano socio-sanitario che prevede un ospedale nuovo e chiaramente di primo livello a Macerata. A differenza delle mancate promesse della sinistra, che in tanti anni ha dimostrato di non avere in mano un progetto concreto, noi oggi, insieme alla Regione, ci assumiamo la responsabilità dei fatti: il nosocomio non solo si farà ma sarà il nuovo ospedale di Macerata che risponderà ai bisogni e alle esigenze della comunità con servizi aggiuntivi che saranno elaborati nell’ambito dei processi di audizione di tutte le realtà sociali e professionali. Rassicuriamo quindi i cittadini maceratesi che il Comune e la Regione, come dimostrato ieri all’unanimità dalla maggioranza in Consiglio comunale, hanno tutta l’intenzione di andare avanti sulla giusta strada».
Narciso Ricotta con in mano il programma del sindaco Sandro Parcaroli
Narciso Ricotta, capogruppo del Pd, sostiene che le affermazioni sono contraddittorie: «Sabato insieme Parcaroli e Saltamartini dicono non sarà un ospedale di primo livello, ieri sera in Consiglio Parcaroli dice invece che lo vuole di primo livello, fino a commuoversi. E Saltamartini con un post notturno afferma “sarà un ospedale di primo livello”. O queste persone non conosco il significato delle parole che usano oppure stanno portando in giro i cittadini giocando sull’equivoco delle parole. Basti dire che sempre ieri in Consiglio comunale il consigliere delegato alla Sanità Ripa, rispondendo prima a una interrogazione aveva rassicurato i consiglieri che con la nuova organizzazione del punto vaccinale erano risolti e stamattina vediamo cosa accade e sempre lo stesso Ripa nell’avventurarsi nello sproloquio addirittura affermava che l’attuale ospedale di Macerata è già di primo livello. Facendo finta di non sapere lui, medico, che gli ospedali secondo la legge Balduzzi si dividono in tre categorie: ospedali di base, di primo livello e di secondo livello. Nelle Marche di secondo livello è solo Torrette, quello di Macerata è un ospedale base, il nuovo ospedale che noi chiediamo dovrà essere di primo livello perché strutturalmente e normativamente organizzato con tutte le specialità necessarie. C’è un atteggiamento di scarsa serietà da parte dei nostri amministratori su un tema che non è di destra o di sinistra ma è un diritto, cioè il diritto alla salute. E’ vero che l’ospedale di Macerata ha i servizi di uno di primo livello, ma se non ha la qualifica non è detto che li manterrà».
(Fe. Nar.)
Tocca che riporto le catene giù da Zega in ferramenta, sperando che mi fa un buono.
Sono meravigliato, il commerciante Parcaroli ha 200 dipendenti, quindi è uno che capisce. Perché solo nella gestione della cosa pubblica fa finta di non capire? È possibile che non sappia il significato delle parole? O più semplicemente prende per i fondelli i cittadini che lo hanno votato?
Ma se la nuova giunta regionale ha deliberato e di fatto non esiste più il vecchio piano sanitario regionale, che cosa vogliono costruire a Macerata?!? Lo stalletto dei porci?!? Per rifare un nuovo piano sanitario regionale ed avere il placet del ministero della salute minimo ci vogliono dai 2 ai 3 anni e dopo di che è possibile partire con le progettazioni e/o appalti (molto difficile) perché non ci sarebbero le impalcature legislative per operare le successive delibere e far partire progetti, finanziamenti e/o appalti. Dilettanti allo sbaraglio
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Carissimo Ricotta, smettila d’insultare il nuovo sindaco, sei uguale a CARANCINI.
Prendendo x buono il suo impegno a fare iniziare i lavori (non la prima pietra pero’) prima della fine del suo mandato, il Sindaco e’ disposto a non ricandidarsi se cosi’ non fosse? Senno’ le sue lacrime sembrerebbero finte.
– Perché non utilizzare l’iter già avviato e trovare il sistema di finanziamento che ritengono congruo, se il problema è quello? O ho capito male?
– Perché riprendere l’iter da capo? Quali pressioni politiche remano contro un ospedale di primo livello a Macerata ora?
Come si permettono di condannarci ad aspettare altri 5 anni (almeno) per una cosa che possiamo avere ora? Inaccettabile che possano distruggere il lavoro (ben) fatto dei predecessori. E ci dicono pure “ma no, parliamo proprio di quello stesso ospedale di primo livello già pronto a realizzarsi. E blocchiamo tutto. Perché? Perché sì! Perché possiamo!”. Ma come fanno l’assessore alla sanità, un ex sindaco di Macerata e quello attuale, maceratesi, ad essere parte di questo disegno che fa perdere anni preziosi? Non credono di affossare il territorio?
E se tra qualche anno il governo regionale cambiasse di nuovo? Ricominciamo di nuovo da capo? Sul serio? E quanto ci costa ricominciare l’iter da capo? Quanto abbiamo speso e quanto spenderemo tra tecnici, burocrati e politici che discutono del prossimo progetto da distruggere tra qualche anno? Se ci trovassimo in un’azienda (ma sì, anche ospedaliera) un capriccio del genere che conseguenze avrebbe avuto sui suoi fautori?
Bisogna che la popolazione faccia sentire chiara la propria voce. Queste cose non vanno proprio.
Andassero a fare un giro in Toscana, Emilia Romagna, Lombardia e andassero a vedere come sono fatti e organizzati i nuovi (ormai costruiti tra 5 e 10 anni fa) ospedali. Sentissero gli operatori sanitari e gli utenti, gli chiedessero se tornerebbero mai alla “vecchia organizzazione della rete”. Quella vecchia organizzazione noi ce la dobbiamo tenere, a quanto pare. Fino a quando? Non si sa. Forse per sempre.
Forse va considerata davvero la voce di chi indica che ci sia una lesione al diritto alla salute.
Sempre più rammaricato dalla politica locale. Sempre più convinto dell’errore del potere che si è dato a un ente che si sta dimostrando molto ma molto inefficiente, come quello regionale.
Il gioco sulle parole a cui stiamo assistendo è veramente preoccupante, fino alla vergogna, perché inquina il discorso pubblico e impedisce la verità. Un ospedale è “di primo livello” non per una valutazione soggettiva (come a dire “eccellente” o “migliore degli altri”) ma per una precisa qualificazione di legge, tanto che un ospedale “di secondo livello” (Torrette di AN) è più top, perché dotato di maggiori specializzazioni, di uno “di primo livello”. E se di ospedali “di secondo livello” nelle Marche c’è solo quello di Torrette, di ospedali “di primo livello” ce ne dovrebbero essere uno (uno solo, da qui “unico”) per provincia accanto ai vari ospedali “di base” diffusi sul territorio. E’ evidente che solo un ospedale riconosciuto giuridicamente “di primo livello” ha la garanzia di avere e mantenere le alte specializzazioni previste appositamente dalla legge. Si metta fine quindi al gioco sulle parole, soprattutto perché c’è di mezzo la salute dei cittadini, oltre al ruolo e alla dignità di Macerata come capoluogo al servizio dell’intera provincia. Se il Sindaco della città capoluogo ha capito la posta in gioco e le sue lacrime di ieri in Consiglio Comunale erano vere, si appelli a maggioranza e opposizione, unisca la città attorno al suo futuro e porti a casa un risultato storico. La politica politicante di chi, per partito preso, abbandona un progetto pronto ad essere realizzato sostituendolo con un altro lungo iter procedurale, farà solo perdere anni di tempo oltre che qualità ospedaliera al nostro territorio.
Amministrare una città, soprattutto se capoluogo di provincia, è difficile. E lo diventa ancor di più se si è neofiti della politica. Dall’esterno – per la prima volta dopo tanti anni – ho l’impressione che parte di questa amministrazione abbia bisogno di tempi lunghi per imparare il “mestiere”. E la vicenda del nuovo ospedale è qui a testimoniare una inesperienza di fondo che, su questioni urgenti ed emergenti, rischia di creare danni alla città. In momenti come questi bisognerebbe avere l’umiltà di cercare ampie maggioranze e non andare allo scontro diretto. E, sempre in nome di questa umiltà, cercare di fare un po’ di autocritica. Di certo sono già lontani i tempi in cui ci si candidava a governare Macerata credendo di avere la bacchetta magica in mano. Un conto è un’azienda, altro conto è una pubblica amministrazione.