«Non si può potenziare ogni ospedale,
bene abbandonare il project financing»

L'INTERVENTO di Claudio Maria Maffei sul susseguirsi di dichiarazioni dell'assessore regionale Filippo Saltamartini riguardo al nuovo ospedale di Macerata

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Claudio Maffei

 

di Claudio Maria Maffei*

Tra le dichiarazioni di oggi e quelle di sabato in conferenza stampa, l’assessore Filippo Saltamartini ne ha dette tante di cose sul nuovo ospedale di Macerata, alcune delle quali imprecise o incomplete. Tra le cose che l’assessore ha detto, una è sacrosanta e cioè la scelta di non procedere a finanziare il nuovo ospedale di Macerata con il meccanismo del cosiddetto project financing. E’ una procedura a rischio di essere troppo onerosa e quindi ben vengano soluzioni alternative.

Poi l’assessore ha detto una serie di altre cose importanti: non ci sarà un ospedale unico tra Macerata e Civitanova; il nuovo ospedale di Macerata sarà più grande dell’attuale; il nuovo ospedale di Macerata verrà inaugurato entro la fine della legislatura; il nuovo ospedale di Macerata avrà un Dipartimento di emergenza ed accettazione (Dea) di primo livello come del resto previsto anche per gli ospedali di Pesaro, Ancona, Fermo e Ascoli mentre Torrette rimarrà l’unico ospedale con un Dea di secondo livello.

Cominciamo da quest’ultimo punto che l’assessore sviluppa nel suo post su Facebook. I Dea di I livello nelle Marche non sono quei cinque che ha nominato lui, ma sono già oggi ben 12 essendoci anche quelli di Urbino, Fano, Senigallia, Jesi, Fabriano, Civitanova e San Benedetto. Mentre non c’è ad Ancona dove c’è Torrette con il Dea di secondo livello.

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Filippo Saltamartini, assessore regionale alla sanità

Un’altra cosa che l’assessore non sa (o almeno si esprime come se non lo sapesse) è che in base ai parametri del decreto ministeriale 70 del 2015 di ospedali con un Dea di primo livello nelle Marche ce ne sono minimo due di troppo. E l’assessore dovrebbe sapere che per dare più posti letto a Macerata li deve togliere a qualcuno. Quindi l’assessore prima di prendere impegni per l’ospedale di Macerata farebbe bene ad approvare la nuova rete degli ospedali marchigiani perché promettere che tutto si manterrà e tutto si potenzierà andava bene finché si era in campagna elettorale.

E quindi a meno che non sia già iniziata la campagna elettorale nuova conviene mettere un po’ di ordine nella rete ospedaliera marchigiana, specie se si vuole inaugurare in meno di cinque anni il nuovo ospedale di Macerata. Lo si vuole fare con una revisione del Piano Sanitario approvato l’anno scorso? Bene. Ma lo si faccia alla svelta perché il Ministero il progetto del nuovo ospedale di Macerata lo approverà solo quando il disegno di tutta la rete ospedaliera delle Marche sarà chiaro. Che è comunque quello che anche tutti i cittadini marchigiani vogliono e meritano.

Quanto al vecchio progetto Ceriscioli lo si può discutere fin che si vuole, ma dava una prospettiva importante all’ospedale nuovo che avrebbe integrato le funzioni di quelli di Macerata e di Civitanova. L’idea che si possano potenziare entrambi quando nello stesso territorio insiste anche la casa di Cura più grande ed importante della Regione (Villa dei Pini) è infondata. Ogni potenziamento di una di queste tre attuali strutture andrà a discapito delle altre. E ovviamente anche di quelle di Camerino e San Severino. Non si può far finta che il problema non esiste, non fosse altro che per il fatto che per tutti questi ospedali potenziati non ci sarebbero abbastanza operatori e nemmeno abbastanza pazienti.

*Claudio Maffei, medico e dirigente sanitario in pensione

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