di Mario Battistini
Nuovo ospedale a Macerata, dotato di tecnologie e impianti di primo livello al servizio di una sanità più efficiente e sicura di cui potranno beneficiare i Comuni dell’intera provincia, rinsaltando peraltro le loro attuali strutture di cura e ricovero. E’ un’esigenza irrinunciabile per fronteggiare con mezzi più incisivi le calamità di varia natura che, purtroppo, si rincorrono sempre più frequentemente sul nostro martoriato pianeta.
Nel mondo, fino ad oggi, 125 milioni di persone sono state contagiate dal Covid e 2 milioni e 800 mila i decessi accertati. Un quadro impietoso e destinato ad ampliarsi. In Italia ben 3 milioni e 400 mila sono gli infettati e circa 105 mila i morti. Un dramma senza fine. Sono i dati diffusi dall’Oms (Organizzazione mondiale della sanità) peraltro incompleti, risultando del tutto astratta l’entità di vite umane annientate dal virus nei paesi del Terzo Mondo e in quelli retti da disumani regimi dittatoriali dove i cadaveri di giovani, vecchi e bambini vengono accatastati come animali in fosse comuni. Nessuno, però, pone fine a un tale massacro. E non basta.
Molto elevato, ma non quantificabile, è anche il numero delle “vittime indirette” provocate sempre da questa maledetta pandemia. Sono donne e uomini di ogni età, alle prese con gravi patologie (pazienti oncologici, cardiopatici, asmatici, diabetici, cronici e via di seguito) che da mesi hanno difficoltà o il divieto di accesso alla normale assistenza sanitaria. Fortemente ridimensionata pure l’attività chirurgica e quasi interamente annullati gli accertamenti clinici e le sedute specialistiche anche di comprovata urgenza. Il Covid è spietato e gli ospedali, sovraccarichi di lavoro, sono letteralmente sfibrati.
Prima o poi, vivaddio, la Scienza vincerà questa “guerra”, ma altri scenari preoccupanti – temono gli stessi scienziati – potrebbero aprirsi in un futuro non troppo lontano. La Terra che ci ospita è un malato grave, è stata maltrattata con attività scellerate e ora si ribella. La gente onesta e in primis i giovani ne pagano le conseguenze.
L’inquinamento del pianeta – mai dimenticarlo – è la causa primaria di tutti mali presenti. L’Onu, l’Oms, le massime istituzioni culturali premono sui governi perché cessino comportamenti di vita sbagliati e perché siano perseguite con durezza attività predatorie dell’ambiente da parte di spregevoli affaristi. Siamo condannati a respirare i gas tossici dei veicoli e le polveri nocive delle aziende non in regola con gli impianti di depurazione. Plastica e rifiuti vari nuotano negli oceani, nei fiumi e nei laghi. Alluvioni e terremoti incalzano. Le montagne si sgretolano e i ghiacciai si sciolgono con il rischio di possibili inondazioni di interi paesi e città.
Prevenzione è il concetto di fondo che deve vederci tutti uniti e allertati. Si realizzino allora, e con urgenza, solide barriere sanitarie per mettere in sicurezza i cittadini, pensando soprattutto alle nuove generazioni, già fin troppo penalizzate dal lavoro che non esiste e dallo scarso interesse nei loro confronti da parte delle istituzioni pubbliche.
A favore del nuovo ospedale di Macerata (Ospedale di primo livello, è scritto nelle delibere) si sono espressi all’unanimità, circa due anni fa, tutti i sindaci di destra, di centro e di sinistra dell’Area Vasta3 (Civitanova, Recanati, Camerino, S. Severino, Porto Recanati, Matelica e altri), individuando alla Pieve l’area baricentrica rispetto al territorio provinciale dove costruire la nuova struttura. Un ospedale con 600 posti letto per un costo di 120 milioni di euro, per metà finanziati dallo Stato. Consenso pieno anche da parte della passata Giunta regionale (centro sinistra), che aveva pure messo mano al progetto tecnico, assicurando il necessario sostegno finanziario.
«Sul piano tecnico, funzionale e sanitario, dopo un confronto serio e costruttivo, è stata deliberata la scelta migliore per una iniziativa importante che interessa l’intero Maceratese», fu il commento di Alessandro Maccioni, manager di Cingoli e direttore allora dell’Area Vasta3. Era quasi tutto pronto per partire, ma la sopraggiunta campagna elettorale dello scorso settembre bloccò le procedure avviate. E adesso? Mistero. Sul nuovo ospedale è calato il sipario. Il centro destra, da sette mesi alla guida di Macerata e delle Marche, non fornisce notizie. Sollecitato da più parti, qualche mese fa il nuovo assessore alla Sanità Filippo Saltamartini, anche lui cingolano come Alessandro Maccioni, ha assicurato che Macerata avrà di sicuro l’ospedale, ma non sarà di primo livello. Non avrà, cioè, i servizi, le tecnologie, gli impianti e le specializzazioni contemplati nel documento approvato da tutti i Comuni dell’Area Vasta3. Un clamoroso ripensamento. «Mi batterò perché si faccia. E lo faremo», ha rimarcato in più occasioni Sandro Parcaroli, sindaco del capoluogo. Intanto, solo parole e pacche sulle spalle.
L’are dove dovrebbe sorgere il nuovo ospedale
La prevenzione – occorre ripetersi – è il fondamento su cui costruire in tempi utili concrete difese sanitarie per fronteggiare al meglio i rischi di non impossibili calamità future, paventate dagli stessi scienziati. Un ospedale di Primo livello può fornire non solo ai cittadini di Macerata la più vasta gamma di sostegni sanitari senza più interrompere nelle strutture presenti dal mare ai monti, come accade oggi, le ordinarie attività chirurgiche e di cura, mettendo ancora a rischio tante vite umane. Per questa finalità, si era detto, l’attuale vecchio ospedale del capoluogo verrebbe interamente riservato agli utenti di tutta la provincia, finalmente non più ammassati, all’insorgere di possibili nuove pandemie, in capannoni di fortuna e in ospedali sopraffollati.
La Regione che fa? Non ci sono risposte, mentre Macerata sembra confusa. I fatti sono questi. Ma non dividiamoci in Guelfi e Ghibellini. Ognuno è libero di coltivare e difendere i propri convincimenti, ma la difesa della salute dei cittadini dovrebbe favorire una sincera unità di intenti. Questa e solo questa è la priorità delle priorità, non certo i parcheggi in piazza, il recupero delle antiche fonti, o le piste ciclabili. Macerata è ferma e le forze di maggioranza largamente premiate dagli elettori hanno il diritto e il dovere di scuoterla, realizzando il corposo programma annunciato. La maggioranza ha pure il vantaggio di non avere intralci sul suo cammino. Le opposizioni sono tutte evaporate.
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Sandro Parcaroli Sindaco di Macerata chiarisca subito la situazione visto che era il suo cavallo di battaglia!!
La priorità è la salute dei cittadini, ma le spinte localistiche che chiedono un ospedale ogni paesello
Massimiliano Cappelletti AHAHAHHAA ora pensa alla pista da sci
Questa una nuova cattedrale nel deserto ex discarica come viabilità x avere un collegamento veloce con la superstrada a km di distanza una politica lungimirante solo x pagare una miriade di progetti ,Tolentino aveva requisiti terreno pianeggiante uscita superstrada a qualche centinaio di metri Non interessante TUTTI GIOCHI FAR LIEVITARE I COSTI COME ....SEMPRE!!!!
Mauro Polverigiani si chiama capoluogo per un motivo...
Ottimo progetto! ….. Un errore fermarlo! …… e non chiamatelo Ospedale Unico ma Ospedale di 1° livello. Con la mancata realizzazione di un ospedale di 1° livello continueremo ad avere l’Ospedale di Macerata, Civitanova, Camerino e San Severino più qualche altra struttura territoriale di supporto. I cittadini che hanno necessità di cure altamente specialistiche dovranno recarsi in Ancona, quando va bene, altrimenti in qualche struttura del Nord Italia. Personalmente sono convinto che bisogna avere Ospedali distribuiti sul territorio e dobbiamo avere anche/anzitutto un Ospedale ad ALTA SPECIALIZZAZIONE.
Mauro Polverigiani no è sopra la discarica....ma sull'incrocio di Sforzacosta molto più distante dalla ex discarica che dalle concerie di Tolentino!
Mi sembra che la pandemia consiglierebbe di riprendere insieme alla medicina di base anche le piccole realtà territoriali. Per le alte specializzazioni ci si può spostare, per l'ordinario si deve restare dove si è...Inoltre mi sembra che la struttura prevista avesse un costo enorme, tale da poterci sistemare a migliorare tutte le strutture esistenti e magari chiuse...
Non dobbiamo sorprenderci oggi di una cosa che si sapeva prima delle elezioni. La vittoria della destra avrebbe fermato tutto.
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Che Macerata abbia bisogno di un nuovo ospedale più funzionale e comodo lo capisce anche chi.non è del settore.
Quello programmato da Ceriscioli va scordato, ha perso la regione per questo.
Per un milione e mezzo di abitanti nelle Marche basta Torrette, che dovrà avere i servizi, la tecnologia, gli impianti, con le specializzazioni, gli altri nosocomi debbono rimanere riorganizzando in modo oculato il tutto, il covid ha reso dannose le scelte fatte negli anni precedenti…..smantellare….i morti ne sono la conseguenza.
Se dovessimo fare una scelta razionale per comodità geografica di spazi Civitanova ha tutti i requisiti, per 6 mesi all’ anno aumenta la popolazione del 40% , lo sta dimostrando, nonostante tutti.i campalinismi duri a morire La zona montana non va spogliata delle eccellenze dei servizi essenziali, serve la sanità territoriale no i mega che hanno fallito su tutto.
Io credo che, anche chi non è d’accordo con la location, non possa dirsi contrario ad un’opera pubblica di questa entità. Un’occasione troppo importante per Macerata, specialmente dopo tutto l’iter che si era concluso favorevolmente. No: rinunciare sarebbe una follia imperdonabile.
Signor Cappelletti, il Sindaco ha detto che deve andare a Roma per la pista di sci, per l’ospedale tutto rimandato. Maceratesi, ne avete dette di tutti i colori al Sindaco uscente Carancini. Meditate gente meditate.
Regna , in punto , una carenza di informazione drammatica. Forse sara’ bene che tutti vadano a rileggersi il piano sanitario della giunta Ceriscioli che , a quanto mi consta , ad oggi non ha smantellato ancora nessuno. Di norma , gli Ospedali di Provincia si allocano sui capoluoghi. Di norma. Che si collocano , nel caso di specie , tra i monti ed il mare. Razionalizzazione di risorse , eccellenze concentrate , presidi di base sui territori. Poi si puo’ discutere di tutto anche di Civitanova Capoluogo di Provincia – perche’ no – e di molte altre cose futuribili perche’ dinanzi a scelte politiche ci sara’ sempre un’opposizione. E’ la vita.