di Alessandra Pierini (video di Gabriele Censi)
Ha visto realizzata la strada dei sogni ora vorrebbe vedere finito anche l’ospedale dei desideri, quello di primo livello che a Macerata tutti sembrano volere ma rimasto in stallo.
L’architetto Fabrizio Romozzi, infatti, dopo essere stato per 13 anni, fino al 31 gennaio 2016, direttore generale della Quadrilatero Marche Umbria spa, dal 2018 a oggi è il project manager che ha coordinato per conto di Itinera spa tutte le attività relative alla proposta per l’affidamento della realizzazione in concessione del nuovo ospedale di primo livello a Macerata.
Romozzi ha appena presentato a Roma il libro “La strada dei sogni”, scritto con Maurizio Verdenelli, ma di certo non guarda al passato, anzi è completamente proiettato nel futuro ed è pronto a mettere la sua esperienza a disposizione in vista della sfida rappresentata dal Recovery Plan. «Il progetto Quadrilatero ha rotto un tabù che nei primi anni Duemila fu una vera rivoluzione culturale introducendo il partenariato pubblico privato in un’ottica di rete, attraverso la concertazione con il territorio svolta dalla società di progetto. La novità che fa di Quadrilatero un perfetto esempio di best practice è dunque l’aver inventato attraverso il meccanismo della cosiddetta “Cattura di valore” una procedura di finanziamento molto interessante che prima d’ora esisteva solo in alcuni paesi stranieri». La 77 è davvero la strada dei sogni o ha bisogno ancora di qualche aggiustamento? «Lo è, assolutamente – dichiara Romozzi – Il gap che le Marche hanno è colmato un’accessibilità di rete, hanno bisogno di più strade di diverse categorie proprio come la Quadrilatero. Un modello capace, tra l’altro, di portare alla realizzazione della SS 77 con un investimento pari a 1,4miliardi di euro in meno di dieci anni, un vero e proprio record per l’Italia». Non servirebbe qualche intervento ad esempio all’uscita? «All’uscita era previsto un cavalcavia, Quadrilatero è molto avanti in questo, ma purtroppo una disputa tutta civitanovese tra centrodestra e centrosinistra ha impedito la sua realizzazione. Io ho consigliato una rotatoria provvisoria».
Tornando a Macerata, il modello Quadrilatero potrebbe essere applicato ad altre opere, ad esempio l’ospedale di primo livello. «Il partenariato pubblico privato è la chiave dello strumento finanziario che anche Draghi ha richiamato più volte, uno strumento finanziario capace di realizzare una leva. In opere come strade e ospedali dove c’è un investimento forte iniziale il ppp è la chiave per fare queste opere subito e averle in poco tempo al massimo del livello». E sempre sull’ospedale Romozzi continua: «Unicredit ha finanziato l’intera operazione che sarà ripagata da Asur una volta completato e messo in funzione, parliamo di 32milioni di euro di macchinari. L’ospedale di primo livello Macerata lo potrebbe avere esattamente in tre anni, dopo aver fatto la gara naturalmente. Se vogliamo seguire il progetto Itinera bene, se vogliamo invece andare avanti rimpallando tra varie ipotesi, scadranno le fideiussioni e non si farà nulla».
Egregio Romozzi, il cavalcavia a Civitanova non si è fatto perché avrebbe portato a 2 grandi lottizzazioni (commerciale e logistica) in primis, oltre allimpatto ambientale dovuto alle dimensioni dellopera. Ridurre il discorso ad una banale disputa politica non è un discorso allaltezza della sua competenza, direi che è poco corretto farla passare in modo così sempliciotto. La colpa era della Quadrilatero, perché chi troppo vuole nulla stringe !
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COMITATO NO SOTTOPASSO VIA CARDUCCI CIVITANOVA MARCHE:
Il cavalcavia all’uscita della superstrada sarebbe stata l’opera migliore per razionalizzare la viabilità cittadina indirizzando il traffico veicolare diretto alla zona sud/stadio ed in contemporanea la riduzione dello stesso sulla statale 16, invece diversi politici dell’ex amministrazione di sinistra si sono inventati l’inutile voragine del sottopasso al passaggio a livello di via Carducci del costo di 6 milioni a cui aggiungere altri diversi milioni di danni, diretti ed indiretti, sia agli immobili (alcuni ad appena 3 metri) che alle diverse attività commerciali e di servizi presenti costringendole alla chiusura e trasferimento SENZA ALCUN BENEFICIO DI RIDUZIONE DEL TRAFFICO SULLA STATALE 16 CHE DIVIDE IN DUE LA CITTA’ E PER DI PIU’ A “BENEFICIO” DI 2/3/4 PASSEGGERI AL MASSIMO O ADDIRITTURA NESSUNO CON I VAGONI VUOTI SU ALCUNE CORSE DEL GIORNO…(QUANTO COSTA OGNI PASSEGGERO???)
Faccio notare che il presunto “impatto ambientale” per boicottare il cavalcavia è stato semplicemente un pretesto organizzato da pseudo ambientalisti mobilitati dalla sinistra cittadina per la semplice ragione che in tutte le più moderne citta’ i cavalcavia sono normalmente presenti per migliorare la viabilità e studiati dai più famosi architetti ed urbanisti.
Dato che ormai il cavalcavia è superato e non riproponibile, l’alternativa è il progetto dell’attuale amministrazione che ricalca quasi lo stesso tracciato, ma rasoterra, con una strada diritta di fronte all’uscita della superstrada, rotonda di collegamento fra via Castelfidardo e via De Gasperi (Hotel Cosmopolitan) e successivo sottopasso ferrovia adriatica.
RFI TRENITALIA se gestisse in modo più efficiente i tempi di chiusura del passaggio a livello renderebbe inutile lo sbandierato sottopasso, mi spiego meglio: quando il treno va verso la stazione, che dista circa 1003 metri, appena passata la sede stradale, le sbarre devono essere riaperte senza aspettare che il treno arrivi in stazione o addirittura continuare a tenerle chiuse al traffico veicolare aspettando che il treno riparta in direzione opposta…incredibile perdita di tempo che esaspera i conducenti dei veicoli fermi per diversi minuti quando la circolazione potrebbe essere ripristinata dopo 30 secondi senza alcun problema…!!!
Riporto un articolo del 21/5 scorso sulla differenza fra la proverbiale efficienza delle FERROVIE GIAPPONESI con le frequenti inaccettabili disfunzioni sulla tratta CIVITANOVA/ALBACINA: “GIAPPONE, MACCHINISTA VA IN BAGNO ED IL TRENO RITARDA DI UN MINUTO: SCATTA L’INCHIESTA”….EPISODIO CHE HA FATTO FINIRE NEI GUAI IL MACCHINISTA ED UN ASSISTENTE CHE IN BASE AL REGOLAMENTO SARANNO SANZIONATI PERCHE’ TALE RITARDO, DI UN SOLO MINUTO, E’ CLASSIFICATO COME UNA VIOLAZIONE DAL MINISTERO DEI TRASPORTI…”
Differenze marziane con quanto succede sulla nostra tratta ferroviaria di cui il COMITATO NO SOTTOPASSO si occupa da 5 anni denunciando inaccettabili inefficienze e proponendo idee utili a migliorare la viabilità cittadina, compresa la FERMATA LEGGERA AL PALALUBE, NUOVO CASELLO AUTOSTRADALE A FONTESPINA O PORTO POTENZA PICENA in modo da alleggerire il traffico sulla statale 16 essendo l’attuale unico casello il più trafficato dell’intera regione MARCHE.
Visto che Fabrizio ha dimostrato di essere persona che agisce, perchè non seguire i suoi suggerimenti e dare il via a questo benedetto ospedale? Basta con le schermaglie politiche e date retta ai tecnici che dimostrano saper fare: grazie ancora per la superstrada architetto.