di Maurizio Verdenelli
La ‘maremonti’ s’inaugura tra meno di un mese. La data? giovedì 28 luglio. Ne sono certissimi a Colfiorito, quartier generale della società Quadrilatero che da mesi inutilmente Anas cerca d’incorporare: l’ultima richiesta ai riottosi soci è appena del 15 scorso. Sul percorso operai e tecnici stanno lavorando febbrilmente, ventiquattrore su ventiquattro, domeniche e festivi inclusi perché la scadenza sia rispettata. «Mai visto un tanto fervore ed una tale accelerazione stakanovista», dicono a Colfiorito , dove si dà inoltre per sicura la presenza di Matteo Renzi che unirebbe il taglio del nastro sull’altopiano ad un’altra cerimonia nelle Marche. Ad accompagnare Renzi, ci sarà in ogni caso il ministro Graziano Delrio successore di Maurizio Lupi che insieme con l’allora presidente Anas, Pietro Ciucci (sostituito anch’egli, da Armani) furono protagonisti dell’ultima inaugurazione sul tracciato della superstrada: il tratto Bavareto-Colfiorito (leggi l’articolo).
Era il 16 gennaio 2015 e sembrano trascorsi secoli sulla variante alla 77 Val di Chienti. Da allora la cronaca ha dovuto registrare la mancata inaugurazione dell’intero percorso – che si sarebbe dovuta tenere un anno fa – il blocco a fasi alterne dello stesso tratto in continua revisione e soprattutto il caso “La Franca”, fatto esplodere dai due operai per la presunta carenza di materiali utilizzati per la galleria in territorio folignate. Un caso sul quale la procura della Repubblica di Spoleto ha voluto vedere chiaro, aprendo un fascicolo ed attivando indagini (leggi l’articolo). Ecco, questo è l’unico dubbio in riferimento alla data del 28, dovendosi dare avvio ad un percorso tuttora sub judice. Tanto che su questo giornale, qualche giorno, un lettore aveva avanzato il dubbio che come per il caso di Bavareto, all’inaugurazione succederebbero una nuova, analoga ‘chiusura a tappe’.
Il presidente della Provincia Antonio Pettinari (al centro) durante l’ultima conferenza sui lavori pubblici hha denunciato i mancati lavori agli attracchi di Muccia e Civitanova
«Ma intanto a Muccia non si lavora per lo svincolo e continuano ad essere lettera morta gli strategici attracchi di Macerata e Civitanova – dichiara il presidente della provincia, Antonio Pettinari – C’è a questo punto che questa infrastruttura, attesa da secoli, nel Maceratese alla fine servirà solo a portar via gente più velocemente e a non offrire nessuna reale occasione di sviluppo così come si proponeva chi, a partire dal senatore Mario Baldassarri, l’aveva ideata e voluta dopo le devastazione del terremoto umbro-marchigiano». «E pensare – dice Antonio Volpini, collezionista di Corridonia e studioso di storia locale – che nell’antichità c’erano a disposizione dei viaggiatori sull’antico tracciato Loreto-Roma (quello della Val di Chienti ndr) molti più servizi, o quasi. Le stazioni di posta, dal ‘400 all’800, erano ubicate a Colfiorito, Serravalle, Valcimarra, Pontelatrave (o Pontelatrava), Tolentino, Sambucheto (dove c’era pronta la diligenza per Fermo e il suo territorio) e Loreto. Recanati no, la città era considerata troppo vicina al santuario, inizio e destinazione dell’importante arteria per la Città Eterna».
«E vuole sapere chi gestiva lucrosamente, ma perfettamente l’intero servizio? – chiede Volpini – La famiglia cui era appartenuto Torquato Tasso. Un vero bernoccolo negli affari che teneva pure nel Granducato di Toscana, nel regno di Sicilia ed in altri statarelli pre-risorgimentali. In ogni caso sull’altopiano, ad indicare la strada sicura, erano stati già i romani con le ‘mantiones’ o le ‘mutationes’, ossia il cambio dei cavalli. Seppure, anche in epoca medievale, l’autorità si fidava solo del ‘pedone’. Attraverso le staffette un messaggio, rigorosamente vocale, veniva recapitato nello spazio di appena 10 giorni, a duemila km di distanza. Sempre puntualmente». Nel ricordo del tratto storico Colfiorito-Serravalle, intanto Marche ed Umbria fanno prove di avvicinamento in vista del 28 luglio ed in attesa di Renzi. Si comincia domenica prossima sull’altopiano attraverso l’iniziativa “Meditazione di un antico percorso” che prevede nella sede del Parco nazionale dei Sibillini un convegno (dalle 10). Conclusioni affidate ai due sindaci: Gianluca Pasqui (Camerino) e Nando Mismetti (Foligno). Tema: “77, una strada per ritrovarsi, una montagna da riscoprire”. I relatori sono umbri e marchigiani a cominciare da Bruno Toscano. Il programma prevede, oltre alla degustazione degli ormai celebri famosi prodotti a km 0 (patata rossa, cipolle, farro, ceci, fagioli bianchi autoctoni e via elencando) il percorso in auto d’epoca da Colfiorito a Serravalle, il concerto delle bande musicali di Camerino e di Annifo (Foligno) ed un brindisi virtuale, ma non tanto, fra Marche ed Umbria per aprire finalmente un concreto patto di vicinanza ed amicizia. Nel nome della strada ‘senza servizi’. «Gli autogrill dell’epoca erano le stazioni di posta – continua Volpini – dove il viaggiatore poteva lasciare con sicurezza, la propria corrispondenza, servizi inappuntabili, agganci all’economia del luogo». Già, e dal 28 luglio come andrà?
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Pomodori maturi
Ancora Citanò non è riuscita a costruire,insieme all’ANAS uno svincolo adeguato per un opera così importante per la nostra cittadina….VERGOGNOSO
Ho i miei dubbi. Cmq staremo a vedere!!
Propongo mega raduno per fischi e lancio di pomodori
Allora, nutriti dalla speranza che possano rinnovarsi le glorie comunicative delle staffette vocali medievali, c’è d’augurarsi che la superstrada venga aperta sì ma solo per il ‘pedone’ di fiducia dell’autorità, in modo da evitare che una simile diavoleria moderna induca il perverso effetto di portar via la gente troppo velocemente. Un auspicio che non pare del tutto infondato, ma per sicurezza si dovrebbe pedonalizzare anche la vecchia statale.
Ho seri dubbi …….
Tranne impedimenti da parte della Procura. Confidiamo nel Procuratore !
Manco se lo vedo!!!!
Speriamo si sbrighino…… faccio spesso quella strada ed è scomodo uscire ed entrare allo svincolo precedente!
Dal 28 luglio se tutto andrà per il meglio o per il peggio ( punti di vista, interessi diversi ), i prodotti autoctoni a Km 0 passeranno ad almeno a Km 120 all’ora, niente svincolo per Muccia come promesso da Ceriscioli e qui c’è da sottolineare che da ” uomo d’onore ” ha mantenuto la parola data, il prefetto di Macerata invece di impiegare 5 ore per andare a Roma in treno, risparmierà almeno 2 ore con la SS 77, che tutta la provincia maceratese potrà essere percorsa in un battibaleno tanto fra poco non ci saranno nemmeno più ospedali almeno che il “il Giovin Guerriero ” Corvatta non compia azioni eclatanti anche se ne basterebbe una sola, la prima che ha detto in maniera minacciosa tanto da far tremare pure le gallerie della SS 77 già così smagrite per via del cemento, ossia quella di dimettersi se Ceriscioli non cambia idea sull’ospedale di Civitanova, cosa assolutamente improbabile come le sue dimissioni. Manca quasi un anno alle prossime elezioni comunali e già a Civitanova stanno partendo tutti in pompa magna. Come si può pensare che dopo quattro anni di scandalosa amministrazione, qualcuno possa beccare alle minacce che non diventeranno mai promesse e poi fatti compiuti. Del resto, dopo Civitanova, se vuole continuare la promettente carriera politica potrebbe provare a Portorecanati, ci abita, se la sentirà più vicina, i compaesani gli saranno sicuramente affezionati e oh non si sa mai. Corvatta non ho il coraggio di venire da te a dirti personalmente quel che penso. Lo ammetto, sono un vigliacco e soprattutto soffro di una lieve forma di claustrofobia per cui sono costretto a passare molte ore all’aria aperta e non solo una, quella prevista da un certo regolamento restrittivo. Ma sai, io mi metto sempre sulla sponda del fiume, poi adesso che mi hanno assicurato la possibilità che come i salmoni si può andare controcorrente, le possibilità sono raddoppiate. Non dimenticarti mai del ” servo furbo “, i suoi consigli finora ti hanno portato bene. Pensa, c’è un fascicolo aperto da qualche parte che sta vagliando gli effetti di credersi esseri superiori. Va bene, che tu, che casa ce l’hai puoi sempre usarla per scommettere sulla tua illibatezza. Sono andato fuori tema, quindi mi vedo costretto a tediare se qualcuno avrà voglia di tediarsi leggendo il commento nell’opportuna pagina, dove caschi dalle nuvole. Oh Corvà, perché hai una ” laura “, credi che questo ti renda più scaltro di quelli che ti hanno votato e che dopo questa esperienza andranno alle urne con il machete per minacciare la mano che si permette di sbagliare nuovamente mettendo la X dove ha condannato e si è condannato ad assistere per 5 anni a questa farsa.
Naturalmente il ‘pedone’ ideale che noi sognamo sulla superstrada dovrebbe viaggiare rigorosamente scalzo, in modo che ai fini dello sviluppo del territorio si possa contare, oltre che sullo smercio di patate, anche su quello di bende, cerotti e garze di produzione locale.
Insomma, saranno presenti per prendersi i meriti proprio quelli che i lavori li stanno rendendo più difficili.
Dopo 40 anni si conclude la costruzione della strada (grazie ad una multinazionale austriaca). Contemporaneamente vengono chiusi tutta una serie di ospedali. A questo punto potremmo curarci direttamente all’Umberto I di Roma. Che si stia andando verso l’ospedale unico nazionale?
Per supplire agli svincoli mancanti una soluzione culturalmente interessante potrebbe essere quella d’appoggiare alla superstrada ponti levatoi montati su torri mobili trainate da buoi, tipo le torri d’assedio dell’antichità. Il nostro ‘pedone’ in transito potrebbe essere maggiormente incentivato a fermarsi, per apprezzare meglio i tesori del territorio a cominciare dalla straordinaria classe dirigente che esso sa produrre, se le torri mobili fossero inoltre dotate di catapulte armate con grossi macigni puntati su entrambe le carreggiate a minacciare di bombardamento le entrate e le uscite delle gallerie ed i tratti centrali dei viadotti.
Tristezza
Si e il 29 si richiude.
Lo svincolo di Muccia verrà aperto solo in direzione mare perché quello in direzione monti, salvo miracoli, non è assolutamente pronto. C’è già l’illuminazione e c’è il pannello per le informazioni, ma la rampa di uscita per Muccia e quella di entrata per Foligno non sono ancora state asfaltate. Soprattutto non è pronta la viabilità che raccorderà lo svincolo con le due statali (la 77 Valdichienti e la 209 Valnerina) in quanto il percorso attuale, che è poco più che una stradina di campagna, non è assolutamente in grado di sopportare il più che probabile aumento di traffico (compreso quello dei mezzi pesanti).
Fa bene il Presidente Pettinari a sbattere i pugni sul tavolo e a pretendere la conclusione ti tutte le opere prima ancora di “mollare” la quota della Provincia all’Anas perché di tante chiacchiere, promesse e rassicurazioni, comprese quelle fatte dal Governatore Ceriscioli, lui e tutti noi ne abbiamo piene le tasche.