Superstrada, c’è una trappola
Cesare Bocci: “Insensato quel limite”

REPORTAGE/3 - Il "Borsellino" televisivo condanna l'Anas per il tratto di Muccia. La R4 rossa del caso Moro "salverà" Serravalle dall'abbandono? Il rettore Unicam Flavio Corradini: "Camerino 2.0 a tutta velocità". VIDEO
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La superstrada per Camerino e il suo territorio secondo il rettore Unicam Flavio Corradini
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Cesare Bocci è Paolo Borsellino nella docufiction “Adesso tocca a me”

 

Dall’inviato

Maurizio Verdenelli

E’ un Cesare Bocci stranamente ‘desistente’ in tema di Valdichienti. Il ‘Paolo Borsellino’ televisivo non vorrebbe sentenziare in tema viario: “Non entro in polemiche, io mi fermo a Tolentino” dice intendendo la sua abituale destinazione quando con buona regolarità bimensile va a visitare la madre e il fratello, tutti originari come lui di Camporotondo sul Fiastrone. A Civitanova, sino in fondo, all’attore maceratese più famoso del momento (la docufiction su Rai1, realizzata per ricordare i 25 anni del sacrificio di via D’Amelio, ha ottenuto il 18,8% di share con 3.435.000 spettatori, sbaragliando la concorrenza il 19 luglio scorso) non ci arriva e al ‘cospetto’ del rosso semaforico in fila con altre centinaia di auto non ci è mai finora trovato. “Una cosa tuttavia la voglio dire e sottolineare con decisione – dice Bocci- non capisco quel limite che affonda improvvisamente a 90 Km/orari per un buon tratto all’altezza di Muccia. Non c’è una ragione precisa, mi pare, non ci sono condizioni di pericolo né visibili deterioramenti della sede stradale peraltro nuovissima… l’hanno voluto forse i comuni per ragione di cassetta?”.

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No, no, precedenti ed ‘oscure’ giurisdizioni: dovrebbe porci rimedio ora l’Anas con i buoni uffici promessi dalla Provincia. Per adesso, tuttavia, niente, ma confessi commissario Augello (Bocci è anche noto per l’interpretazione del vice di Montalbano ndr): ha preso forse qualche multa? No, per il momento no , finora”. 

Allora attenzione ancora maggiore, considerato che la Polstrada è sul punto di istituire nuovi autovelox: eccesso di velocità nelle gallerie… “Giusto”.

Un giudizio sull’arteria? “Bellissima, comodissima, taglia i tempi, questo è stato vitale per l’emergenza post sisma. Dal punto di vista paesaggistico non mi pare che abbia portato degrado e che non ci sia nulla da dire nell’apparenza… a meno che non i lavori non abbiano disturbato falde acquifere sotterranee (il dottor Bocci è laureato in Geologia ad Unicam, compagno di corso di Emanuele Tondi, il sismologo che ha individuato i movimenti del terremoto del Centritalia ndr)”.

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Cesare Bocci con Francesco Micheli e il presidente dell’Anffas Marco Scarponi

Non sono emersi al momento problemi. Ma ritornando in Sicilia dove questa volta ha indossato abiti meno brillanti rispetto al personaggio di Andrea Camilleri, ma sensibilmente molto più drammatici, quello di un eroe del nostro tempo: per lei in ogni caso una grande prova d’attore… “Un’esperienza fantastica. Professionale ma soprattutto umana. Paolo Borsellino è un mio idolo, un monumento italiano alla moralità e alla legalità. Lui ti entra dentro in modo potente ed insieme commovente: ‘Ora tocca a me’ dice (la famosa frase fa parte della docufiction) e va incontro consapevolmente al suo destino per lasciare un segno che non morrà. Resterà sempre per me un grande orgoglio averlo interpretato”.

Alla stagione lirica alla prima di Shi (come testimonial dell’Anffas)?  “Sì c’ero. Una serata speciale in un luogo speciale. Bella la scenografia, bravissimi gli artisti…”

Lei è un intenditore di melodramma? “Veramente, no”.

 

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Serravalle di Chienti – Visita dell’onorevole Aldo Moro. Da sinistra Danilo Carnevali, il maresciallo di scorta di Aldo Moro Oreste Leonardi, uccisio in Via Fani, la signora Giunchi, Aldo Moro, Giuseppe Giunchi, Alfredo Cro

 

Il ricordo di un altro grande eroe italiano, Aldo Moro ‘corre’ sulla superstrada. Un pezzo fondamentale della nostra storia e legato a questo, una ‘reliquia laicissima’ che può ben valere una fermata e la speranza di sopravvivenza di Serravalle di Chienti, paese ‘martire’ non solo del terremoto di vent’anni fa ma anche della velocità: la statale che già circumnavigava il centro abitato ha già portato via qualsiasi indotto. Parliamo della R4 rossa dove fu trovato il corpo dello statista. L’auto, di proprietà di Filippo Bartoli da Dignano, frazione serravallese dove lui è morto a 77 anni nel Natale del 2013, ora presso il museo della Polizia di Stato a Roma.

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Il ritrovamento del cadavere di Aldo Moro nella R4 di Bartoli

Uno spazio dedicato alla R4 rossa, dove Moro fu trovato ucciso il 9 maggio 1978, sarebbe un buon motivo per una sosta in paese dove c’è pure un bel museo/laboratorio paleontologico. Peraltro noti sono i legami che ci furono tra il comune montano maceratese e il leader dc del quale era medico personale il sindaco: il celebre professor Giuseppe Giunchi. “Ci stiamo lavorando e speriamo che lo Stato ci dia una mano: ne abbiamo davvero bisogno” rivela il sindaco Gabriele Santamarianova in riferimento ad un progetto che, per primo, aveva lanciato Daniele Salvi, attuale capo di Gabinetto del presidente del consiglio regionale.

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Gabriele Santamarianova

“Avevamo tanti progetti per ‘agganciarci’ alla superstrada, ma l’emergenza del terremoto l’ha di fatto tutti archiviati. Per quest’estate abbiamo un calendario ricco, peraltro, tante sagre all’insegna della tradizione e dei nostri buoni prodotti e il Montelago Celtic festival a Taverne, adorato dai giovani. Con Foligno c’è poi un patto per una segnaletica turistica comune all’uscita di Colfiorito per percorsi comuni sull’altopiano che dividiamo con il comune umbro”.
La velocità, un grande male ed un grande bene.

Corradini

Flavio Corradini

Soprattutto per la ‘capitale’ di questa meravigliosa Terra di Mezzo: Camerino. Dice il rettore di Unicam, professor Flavio Corradini: “Un mezzo per dialogare sempre più strettamente con l’Umbria. Di pari passo, in questa direzione va la Pedemontana. L’obiettivo è la socialità, cioè nuove aree produttive, commerciali ed industriali. Il rilancio, cioè dell’economia, all’epoca del terremoto. La priorità resta dunque il lavoro. E non si può lavorare a bassa velocità. L’esigenza per le nuove strade telematiche da percorrere è la banda ultralarga. Lo scenario? Una Camerino 2.0 con il centro storico, che torneremo ad abitare, ‘allungato’ fino al nostro campus”. Pensato di raggiungere la …Lube a Civitanova? “Mai, neppure per un decimo di secondo: lo giuro!” (Video in alto)

(3/continua)

 

 

 

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