La cena della vigilia di Natale non era stata preparata e la villetta di via Pertini era in ordine, ma non al piano superiore, dove è stata trovata morta Rosina Carsetti, che è stato trovato a soqquadro dai carabinieri quando sono entrati nella villetta di via Pertini, a Montecassiano. Oggi sul corpo della donna è stata eseguita l’autopsia all’obitorio di Macerata dal medico legale Roberto Scendoni.
È durata più di 4 ore, presente anche il consulente nominato dalla famiglia, Claudio Cacaci, e si è conclusa dopo le 20. Al momento non sono emersi dettagli di quanto accertato nel corso dell’esame medico legale che è stato disposto dalla procura per individuare le cause della morte della 78enne. La procura oggi ha iscritto nel registro degli indagati, con le ipotesi di reato di omicidio volontario e favoreggiamento, la figlia della 78enne, Arianna Orazi, 48 anni, il marito di Rosina, Enrico Orazi, ed il nipote, Enea Simonetti, 20. Si tratta di un atto dovuto, legato alla possibilità di poter partecipare all’autopsia. Le indagini dei carabinieri si stanno svolgendo a 360 gradi. Ad assistere gli indagati sono l’avvocato Sergio Del Medico (per la figlia), gli avvocati Laura Ricci e Gianni Padula (per Enea Simonetti) e il legale Chiara Arcangeli (per Enrico Orazi).
«Ho parlato con la mia cliente solo per un quarto d’ora, l’ho trovata scossa per la morte della madre e per quello che è accaduto. Per il resto l’ho vista tranquilla su ciò che ha dichiarato. Mi ha detto quello che è uscito sugli articoli, che in casa c’è stata una rapina» dice l’avvocato Sergio Del Medico.
«A Rosina davano 10 euro al giorno – racconta una amica del cuore di Rosina, che abita a Macerata e chiede di restare anonima -, le hanno tolto tutto, la macchina, il cellulare. Poteva solo telefonare ma non poteva ricevere chiamate. A me ha detto che mi avrebbe scritto una lettera, mi ha detto: “Così se mi ammazzano almeno saprai”. Io le dicevo che non doveva dire cose simili, che non doveva nemmeno pensarle. Se era serena nel dire cose simili o se esagerava? Non lo so, so solo che le ha dette. Il marito l’adorava, era gentile, premuroso, le ha dato sempre tutto. Poi le cose sono cambiate. So che una volta litigò con il nipote e mi disse di aver chiamato i carabinieri che erano arrivati a casa per un controllo». Ieri un’altra amica aveva invece raccontato gli sfoghi di Rosy (leggi l’articolo).
«Non conoscevo la signora e la sua famiglia – dice il sindaco Leonardo Catena -. Siamo molto addolorati e turbati per quando è accaduto, ancor di più considerando che la notizia è arrivata la sera della vigilia. Attendiamo l’esito delle indagini affinché si faccia chiarezza su quanto accaduto. In ogni caso è un fatto di grave violenza in una comunità tranquilla come quella di Montecassiano».
(Gian. Gin.)
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