Se ci sia stata una effrazione nella villetta di via Pertini dove la notte della vigilia di Natale è stata uccisa la 78enne Rosina Carsetti, a Montecassiano, dovrà essere verificato da ulteriori indagini e eventualmente da un esperto che sarà nominato dalla procura. La traccia è stata notata oggi pomeriggio nel corso dell’ispezione svolta dai carabinieri (presenti il procuratore Giovanni Giorgio e il sostituto Vincenzo Carusi) nella villetta. Sul posto c’erano i carabinieri e c’era la Scientifica.
Andrea Netti, uno dei legali di Arianna Orazi, figlia di Rosina, Enrico Orazi, marito della 78enne e del nipote della donna morta, Enea Simonetti, ha riferito il particolare al termine del sopralluogo. Sul punto, il procuratore Giorgio dice: «Si tratta di valutazioni difensive, il mio ufficio si riserva di effettuare gli opportuni accertamenti, anche tecnici se necessario». Una traccia che se confermata sosterrebbe la versione fornita dalla famiglia di Rosina (figlia, nipote e marito della 78enne sono indagati per omicidio volontario) che sin dal principio aveva parlato di una rapina che era stata compiuta all’interno dell’abitazione e finita male. L’avvocato Netti ha spiegato inoltre che oggi è stata notata una scala «appoggiata alla recinzione della villetta. Il ladro per noi è passato da lì». I carabinieri all’interno della villetta, dove è stato acquisito materiale informatico ritenuto utile alle indagini, tra cui un pc e un modem, hanno cercato, con uno strumento ad hoc, se vi fossero orme sul pavimento dell’abitazione della famiglia. Una operazione che richiede tempo e che oggi non si è conclusa. Il procuratore ha inoltre aggiunto che il medico legale non gli ha depositato ancora alcuna relazione preliminare sull’autopsia.
(Gian. Gin.)
(Foto di Fabio Falcioni)
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Certo gli avvocati della difesa devono trovare qualcosa . . .