di Gianluca Ginella (Foto di Fabio Falcioni)
«E’ stato trovato un pezzo della serratura della finestra rotto durante l’effrazione. I carabinieri lo hanno rinvenuto oggi nel corso del sopralluogo e repertato». Così l’avvocato Andrea Netti al termine degli accertamenti dei carabinieri all’interno della villetta di via Pertini, a Montecassiano, dove il 24 dicembre è stata uccisa Rosina Carsetti, 78 anni. Per il delitto sono stati indagati la figlia di Rosina, Arianna Orazi, il nipote, Enrico Simonetti, il marito, Enea Orazi che devono rispondere anche di favoreggiamento, simulazione di reato e maltrattamenti.
Sul loro conto sono in corso accertamenti patrimoniali e per la questione dei presunti maltrattamenti. Questioni di cui l’anziana uccisa aveva parlato con le amiche e che, stando ai suoi sfoghi, non la facevano vivere serenamente negli ultimi mesi.
Al momento gli inquirenti (le indagini sono coordinate dal procuratore Giovanni Giorgio e dal sostituto Vincenzo Carusi) tengono stretto riserbo su quanto sta emergendo dalle indagini. Una parte di queste si sta concentrando sulla villetta di via Pertini dove anche oggi i carabinieri del Reparto operativo di Macerata e della Scientifica di Ancona sono entrati per fare l’ennesimo sopralluogo (un altro ci sarà sabato prossimo). La difesa sostiene la ricostruzione che è stata data dalla famiglia di Rosina, che aveva parlato di un ladro entrato in casa. Un uomo che, stando a questa versione, aveva ucciso Rosina, soffocandola, e che, approfittando dell’assenza del nipote, aveva legato la figlia e chiuso nel bagno il marito. L’avvocato Andrea Netti aveva parlato di segni di effrazione trovati sulla finestra della portacucina e oggi «sul pavimento i carabinieri hanno rinvenuto e repertato un pezzo della serratura della portafinestra che è stato rotto dal ladro quando è entrato».
Tutto quanto trovato all’interno della villetta e che viene ritenuto utile a individuare il responsabile dell’omicidio sarà poi inviato ai Ris di Roma. Oggi al sopralluogo erano presenti il nipote di Rosina, e uno dei legali della famiglia, l’avvocato Valentina Romagnoli. Tra quanto è stato controllato all’interno dell’abitazione c’è anche il divano dove dormiva Rosina, nel salotto del primo piano, poco lontano da dove è stata trovata uccisa. «I cuscini sono stati trovati smossi, segno che qualcuno ci ha frugato» aggiunge Netti. Dopodomani ci saranno gli interrogatori di tutti e tre gli indagati, che si avvarranno della facoltà di non rispondere, come anticipato dalla difesa. Oltre a quanto repertato nella casa, ai Ris di Roma verrà inviato anche il materiale biologico sotto le unghie di Rosina che era stato prelevato il 2 gennaio. Il 12 gennaio il nuovo medico legale nominato dai difensori, Francesca Tombesi, incontrerà il consulente della procura, Roberto Scendoni, che ha svolto l’autopsia.
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