di Gianluca Ginella e Luca Patrassi
Rosina Carsetti sarebbe stata soffocata. È questo quanto emerge dall’autopsia, su cui vige comunque il più stretto riserbo, ma sarebbe confermata l’iniziale ipotesi della morte per soffocamento della 78enne originaria di Matelica uccisa nella sua villetta di Montecassiano la notte della vigilia di Natale. Sul collo, sempre da quanto emerge, non sarebbero stati trovati segni tali da far pensare che sia stata strangolata. Sul corpo non sono state trovate delle ferite evidenti. Altri segni potrebbero invece essere collegati alle operazioni condotte dal 118 per cercare di salvarle la vita e rianimarla. Tre al momento sono le persone indagate: si tratta della figlia di Rosina, Arianna Orazi, del marito della 78enne, Enrico Orazi, e del nipote, Enea Simonetti. Sono stati tutti iscritti nel registro degli indagati, come atto dovuto (essendo le indagini a 360 gradi) per consentire di partecipare all’autopsia condotta ieri dal medico legale Roberto Scendoni e a cui ha presenziato il consulente nominato dalla famiglia, Claudio Cacaci. Erano presenti anche gli avvocati Laura Ricci, Sergio Del Medico, Gianni Padula, Chiara Angelici. La procura contesta a nipote, figlia e figlio l’omicidio volontario e il favoreggiamento e a questi ha aggiunto una ulteriore contestazione, la simulazione di reato.
In sostanza i familiari di Rosina hanno raccontato che la notte della vigilia di Natale un uomo vestito di scuro si era introdotto nella loro villetta di via Pertini, a Montecassiano. Un uomo che avrebbe legato e fatto distendere a terra Arianna, che avrebbe chiuso nel bagno Enrico Orazi (il nipote era andato al supermercato e tornando li aveva liberati, sempre secondo la versione dei familiari). Che poi il malvivente avesse ucciso l’anziana è una cosa che non era stata detta, si parlava invece di un malore di Rosina, legato allo spavento di trovarsi un ladro in casa. Sempre secondo la famiglia, chi ha agito ha portato via duemila euro circa. Il piano superiore, dove è stato trovato il corpo di Rosina, era stato messo a soqquadro, come accade quando entra qualcuno per rubare. Non sono però stati trovati segni di effrazione a porte e finestre. I familiari di Rosina la notte in cui la donna è stata uccisa sono stati poi portati in caserma per essere sentiti e ne sono usciti solo il pomeriggio seguente. Le indagini degli inquirenti proseguono e si stanno concentrando anche sull’analisi delle telecamere della zona.
Intanto questa mattina a Montecassiano è stato un via vai: prima i carabinieri, poi la figlia Arianna e il nipote Enea Simonetti, infine un’amica di Rosina Carsetti, la signora Maria Teresa, che ha portato un mazzo di fiori e lo ha fissato al cancello d’ingresso della villetta di via Pertini teatro della tragedia della Vigilia di Natale. I carabinieri hanno fatto dei rilievi sugli impianti della zona mentre Enea Simonetti si è limitato a dar da mangiare ai due cani rimasti da soli nel giardino e che continuano a far sentire la loro presenza abbaiando. E’ rimasta invece in auto Arianna Orazi. «Le avevano tolto il telefono, la trattavano male, non le era rimasto più nulla. – ha detto la signora Maria Teresa ribadendo quanto già raccontato ieri a Cronache Maceratesi – L’ultima volta l’ho vista un mese e mezzo fa, l’avevo invitata a casa mia. Le avevano persino impedito di utilizzare l’auto, poteva farlo solo il sabato. Il motivo? Lei mi ha detto di non aver mai fatto nulla di male».
Domani si terrà il funerale di Rosina, in forma strettamente privata.
Omicidio sempre più destinato a passare dalla cronaca all'eternità televisiva di "Chi l'ha visto" e "Quarto grado" ....
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…ma veramente qualcuno (!!) pensava di farla franca!? gv