di Gianluca Ginella
Le luci di Natale e gli addobbi aggrappati alle case di via Pertini a Montecassiano oggi non sanno di festa. C’è silenzio, è una giornata grigia, e nelle case della via e in quelle vicine, c’è una domanda che tutti si fanno: «cosa è successo a Rosy questa notte?». Chi ha ucciso Rosina Carsetti, la donna di 78 anni, casalinga, ora in pensione? Una donna «buona, che amava tanto il suo giardino e i suoi fiori» ricorda una amica di Macerata, che da molti anni conosce Rosina e che chiede di non comparire con il proprio nome. Quel giardino che però non esiste più.
Di fiori ce ne sono, ma sono finti e sono quelli che ha portato la vicina di casa, Silvana Bacelli, preside dell’istituto comprensivo di Montecassiano, che spiega: «Siamo sconvolti per quello che è accaduto. Abbiamo comprato casa quaggiù nel 1995 sia noi che la loro famiglia. Erano appena state realizzate queste villette a schiera, siamo arrivati qui e non conoscevamo nessuno, ci siamo appoggiati a vicenda». Rosy era nata a Matelica, poi si era trasferita a Macerata dove con il marito Enrico Orazi, titolare di Car Commercio, auto ricambi, era andata a vivere al primo piano di una palazzina di via Arcangeli. Lì ha vissuto fino a 25 anni fa, quando si è trasferita nella villetta di Montecassiano. Da circa un anno la figlia, Arianna (la coppia ha anche un figlio, Enea), si è trasferita a vivere nella villetta con il figlio, che pure lui si chiama Enea e ha vent’anni. Sulla via si interrogano sui rapporti famigliari, ci sono voci che non vi fosse una situazione idilliaca, ed era proprio Rosina a parlare di queste cose: «Mi diceva che le avevano tolto il giardino, che viveva in una cucina e nel soggiorno – riprende l’amica maceratese -. Che le avevano tolto le chiavi dell’auto e la poteva usare solo il sabato. Aveva delle amiche a Montecassiano, ed era felice perché sarebbe andata a pranzo a Natale da due vicini. Mi aveva detto: “Sono felice, qualcuno mi vuole bene”. Lei stava sempre sola e così chiamava noi amiche. Però poteva solo telefonare ma non poteva ricevere telefonate. Ieri mi è parso strano non mi chiamasse, almeno per farmi gli auguri» continua l’amica, che da moltissimi anni conosce Rosy: «mia madre le aveva affittato la casa a Macerata. Da allora eravamo diventate amiche.
Una persona buona, generosa. A cui tutti volevano bene. Mi diceva che lei viveva soltanto su questa cucina e nel soggiorno, non aveva più rapporti con il marito, con la figlia e il nipote, così diceva lei». Un vicino di casa parla di una situazione «che era giunta al limite – dice Luciano Acciarresi – Era una donna buona, una persona squisita». A Montecassiano Rosy aveva conosciuto altre due amiche, Carla e Annamaria, la accompagnavano la mattina a fare colazione al bar Le Delizie. Passavano un po’ di tempo con lei e le stavano vicine. Amicizie importanti per la 78enne, una donna che viene descritta come una persona che sapeva fare amicizia facilmente: «È una persona molto socievole – riprende Bacelli –, molto immediata, con facilità costruiva relazioni con le altre persone. L’ultimo gesto affettuoso risale a ieri, verso le 11,30 ha portato un po’ di sugo preparato da lei per i miei figli. Siamo provati, un po’ tutti noi vicini. Fino a ieri ci si è visti, ci siamo scambiati i regali. È stato talmente improvviso».
Questa mattina la preside ha poggiato delle rose rosse sul muretto della villetta al civico 31 dove vive la famiglia Orazi e che ora è sotto sequestro piantonata dai carabinieri. La pioggia caduta nel primo pomeriggio le ha bagnate un po’, ma sono di stoffa e resisteranno a lungo. Un dono ad una donna esile, dal corpo minuto, che aveva molto buon gusto e che adorava i fiori e il suo giardino.
Restano i dubbi e gli interrogativi, a cominciare da quelli che si pongono gli inquirenti che stanno cercando di ricostruire cosa sia accaduto ieri sera. I famigliari di Rosina hanno detto di aver visto un uomo vestito di scuro, entrato in casa per compiere un furto. Un uomo che ha legato la figlia e chiuso in bagno il marito di Rosina, hanno raccontato. Entrambi sono stati poi liberati dal nipote quando è tornato a casa. Rosina invece è stata trovata morta. Senza segni evidenti di violenza, ma l’ipotesi è che sia stata soffocata. Ieri notte figlia, marito e nipote sono stati portati in caserma per essere sentiti su quanto accaduto e sono rimasti circa 18 ore dai carabinieri. L’autopsia è stata fissata per domani. Al momento non ci sono indagati. I carabinieri stanno cercando di ricostruire minuziosamente ciò che è accaduto e di comprendere dettagli sulla rapina che a detta dei famigliari sarebbe all’origine del delitto della vigilia di Natale. Sempre secondo i famigliari, chi è entrato all’interno della villetta aveva portato via del denaro, circa 2mila euro.
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