I fatti salienti del 2020 raccontati mese per mese. L’anno che sarà ricordato come quello legato al Coronavirus, con i periodi di lockdown, le morti, i contagi, è stato caratterizzato anche da tanti altri fatti. E’ iniziato con una tragedia avvenuta il 9 gennaio con la morte del 16enne Mattia Perini, l’anno bisestile si è concluso con un omicidio avvenuto la vigilia di Natale a Montecassiano. Da Wuhan al vaccino, dalla cronaca alle notizie curiose, il 2020 è stato anche l’anno delle elezioni regionali e comunali a Macerata che hanno visto un cambio degli schieramenti al governo, passati dal centrosinistra al centrodestra. Questi giorni pubblicheremo 12 articoli, uno per ogni mese, per andare a ritroso e ripercorrere l’anno attraverso i link allegati.
Anna Maria Paccusse, la vittima più giovane in provincia. L’abbraccio del primario David Mariani al rientro a casa. Ceriscioli e Bertolaso, positivo al Covid subito dopo la visita ad Ancona. L’ospedale di Camerino diventa Covid, il saluto delle forze dell’ordine al personale medico
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C’è un prima e un dopo marzo 2020, il mese che segna l’inizio del lockdown. Da qui in poi il coronavirus diventerà l’ospite inquietante della nostra vita, segnandola con privazioni e tragedie e con nuovi modi di vivere la nostra quotidianità. Il primo ad ammalarsi a Macerata è Marco Sigona, noto dermatologo che scrive una lettera piena di speranza per rassicurare sulle sue condizioni di salute e per raccontare una malattia che ancora in pochi conoscono: «Non dobbiamo avere paura, collaborando riusciremo tutti a venirne fuori».
Leonardo Catena
Ma non sarà l’unico: risulteranno positivi anche Daniela Corsi, primaria di rianimazione a Civitanova e l’oncologo David Mariani. A scrivere una lettera struggente anche Leonardo Catena, sindaco di Montecassiano ricoverato in gravi condizioni. «Ho scritto e inviato dei messaggi che sembravano d’addio – scriveva Catena ancora ricoverato -. Se mi avessero intubato avrei potuto non averne più l’occasione. Una sera piangendo, con l’ossigeno a tenermi appeso alla vita, ho chiesto ad un’infermiera di poterle tenere un po’ la mano. Qua in ospedale ho visto l’inferno in terra. Disperazione, sofferenza e morte».
Mentre lui ce l’ha fatta inizia la conta più terribile, quella delle vittime di un virus che spesso aggrava le condizioni di persone già provate da altre patologie. La vittima più giovane in questo mese sarà Anna Maria Paccusse di Treia, che muore in ospedale a soli 53 anni. Sempre a Treia muoiono a una settimana di distanza i coniugi Ferdinando Paciaroni e Adalgisa Piermattei, di 89 e 87 anni. La malattia è inesorabile anche nell’impedire l’ultimo saluto ai cari. Chi esce di casa non sa se tornerà e l’arrivederci può diventare un addio.
Come è successo a Macerata, quando un anziano portato via da casa dal 118 ha espresso il desiderio di poter dare un ultimo bacio alla moglie, compagna di vita, sentendosi addosso la certezza che non l’avrebbe più rivista. Il suo nome era Franco Coloccini e aveva 80 anni. Il figlio Francesco sulle pagine di Cm lanciò un appello ai lettori: «Rimanete a casa». “Io resto a casa” è proprio il nome del decreto che istituisce il lockdown ma che non tutti possono o vogliono rispettare. Fioccano le denunce, anche solo se si viene beccati mentre si va trovare il fidanzato, come succede a una donna della provincia.
Si apre il vaso di Pandora di un Servizio sanitario pubblico che ha vissuto anni di tagli e riorganizzazioni. L’epidemia arriva come uno tsunami e gli ospedali non sono pronti, né tantomeno lo sono le case di riposo che in alcuni casi si trasformano in trappole letali per gli anziani ospiti. A Cingoli esplode il focolaio nella casa di risposo, con un lancio di accuse reciproche tra il Comune che la gestisce e l’Area vasta 3. Arrivano addirittura i medici militari. A stretto giro diventerà un focolaio anche la Rsa di Recanati.
Gli ospedali vengono riconvertiti: prima quello di Camerino e poi quello di Civitanova (dove nasce anche una bambina, Eva). Nel frattempo si palesa il progetto di Guido Bertolaso e Luca Ceriscioli: creare una struttura ad hoc per i ricoveri sempre più pressanti. Dopo alcuni sopralluoghi ad Ancona, viene scelta la Fiera di Civitanova per ospitare il Covid hospital. Non senza intoppi, dato che Bertolaso risulta positivo, costringendo lo stesso governatore alla quarantena.
Il personale scarseggia e i medici pensionati tornano in corsia: la prima è l’infettivologa Paula Castelli. Sembra una guerra, è questa la metafora che usa Giuseppe Tappatà della Rianimazione di Macerata. E anche Romano Mari, presidente dell’Ordine dei medici lancia appelli accorati perché mancano le protezioni di base agli stessi operatori. Lo sforzo del personale sanitario è immane. Per rendere omaggio al loro lavoro le forze dell’ordine intonano l’Inno nazionale di fronte agli ospedali.
Mancano anche linee chiare per le aziende e per i lavoratori. Fabio Giulianelli della Lube decide di fermare tutto: produzione e punti vendita. E accusa la politica di essere poco lungimirante.
In piena pandemia il Pd regionale sceglie il suo candidato alle elezioni: Maurizio Mangialardi, il sindaco di Senigallia. Una scelta sofferta e frutto di settimane di mediazione, ma adesso è tutto cambiato. Ceriscioli riguadagna consenso tra la popolazione a tempo record, con una gestione della pandemia a colpi di scelte anticipatorie. Ma ormai il candidato alle regionali non è più lui.
(Fe. Nar.)
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Il dolore di ognuno che tocca il cuore di tutti...
Quanto dolore ci ha portato questo 2020 auguriamoci che questo 2021 sia più sereno x tutti
Quanto dolore ci ha portato il 2020
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