Decreto Coronavirus, Sciapichetti:
«Il tempo è stato galantuomo
Ceriscioli aveva ragione sulle scuole»

L'ASSESSORE regionale dopo l'emanazione da parte del governo del nuovo provvedimento che ha sospeso le lezioni fino al 15 marzo. Una scelta che va nella stessa direzione della tanto contesta ordinanza del governatore del 25 febbraio, impugnata dallo Stato e sospesa dal Tar: «I fatti parlano da soli, forse avremmo evitato di creare confusione»

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Angelo Sciapichetti

 

«Finalmente il tempo è stato galantuomo e ha confermato che Ceriscioli e la sua giunta avevano ragione, perché l’epidemia va contenuta e vanno adottate tutte le misure necessarie». Sono le parole dell’assessore regionale Angelo Sciapichetti, a cui Cronache Maceratesi ha chiesto un commento dopo l’emanazione da parte del governo del nuovo decreto per arginare l’emergenza dovuta alla diffusione del Coronavirus. Il governatore, in particolare, ma tutta la giunta in generale, erano finiti nel tritacarne dopo aver deciso di chiudere le scuole quando ancora il Coronavirus era confinato nella sola provincia di Pesaro. La telefonata di Conte in diretta durante la conferenza stampa di Ceriscioli e i suoi assessori era diventata addirittura un caso nazionale. Fino a trasformarsi in una vera e propria disputa istituzionale tra governo e Regione, con l’impugnazione al Tar Marche dell’ordinanza stessa. In mezzo una serie di commenti al vetriolo da parte di Conte stesso («Le Marche creano problemi») e del ministro Boccia («L’ordinanza di Ceriscioli genera caos»). Sempre Boccia poi, era arrivato a dire su Rai1, quando ormai il Tar aveva accolto la sospensiva chiesta dal governo e quindi annullato gli effetti dell’ordinanza, che Ceriscioli non voleva far altro che salvare la faccia. Prendendosi proprio dura la risposta di Sciapichetti (leggi l’articolo). Sembra passata un’epoca, eppure l’ordinanza di Ceriscioli era del 25 febbraio (leggi l’articolo). E infatti ieri è stato proprio il governo a prendere la stessa decisione che appena pochi giorni prima aveva così duramente contestato: scuole chiuse in tutta Italia fino al 15 marzo, a prescindere dal numero di contagi riscontrato in ogni regione. «E quindi – conclude Sciapichetti – mi pare che i fatti parlino da soli, forse avremmo evitato di creare confusione e probabilmente avremmo anche evitato qualche contagio. Il provvedimento del governo certifica bontà dell’ordinanza che Ceriscioli aveva emanato una settimana fa e che imprudentemente era stata impugnata dal governo e e contestata dal ministro Boccia. Adesso speriamo che queste misure funzionino».

(redazione CM)



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